L’accentuato rincaro delle materie prime energetiche che si è manifestato nel terzo trimestre del 2022 e il taglio del WACC operato dal Regolatore a partire da gennaio non hanno impedito a Hera di conseguire una crescita a livello di EBITDA consolidato nei primi nove mesi del 2022.
Una politica di adeguata diversificazione dei business in portafoglio e un’attenta gestione del profilo di rischio hanno permesso di conseguire valide performance operative anche in uno scenario sfavorevole. Hera ha così potuto proseguire nella realizzazione del proprio piano di investimenti, cogliendo peraltro anche ulteriori opportunità, attraverso l’acquisto di importanti quantitativi di gas in stoccaggio che garantiscono la sicurezza delle forniture ai clienti per l’anno termico in corso a condizioni predefinite.
Nel secondo trimestre del 2023 Hera ha impresso ulteriore forza alla crescita già realizzata nel corso del primo, con un EBITDA che nei primi sei mesi segna complessivamente un progresso del 13,8%.
Questo risultato, che esprime il contributo positivo di tutte le aree di attività, presenta anche una rilevante connotazione sostenibile, grazie al continuo sviluppo delle attività di Decarbonizzazione.
Il successo degli sforzi per conquistare nuovi clienti nel libero mercato, le gare aggiudicate nei mercati di ultima istanza, STG e Consip e il forte posizionamento nei servizi di Decarbonizzazione hanno attribuito all’area Energy un ruolo trainante della crescita di Gruppo nel semestre.
I risultati trimestrali testimoniano la capacità di Hera di mettere a segno buoni tassi di crescita organica in un contesto che è in graduale miglioramento. L’aumento del 3,7% dell’EBITDA indica che sono stati recuperati circa il 70% degli impatti negativi legati al Covid-19 e al clima mite, che avevano inciso nel primo trimestre 2020. La crescita dell’Utile Netto a un tasso del 6,2% – quindi superiore a quello dell’EBITDA – dà prova del contributo positivo della gestione finanziaria e fiscale.
La forte generazione di cassa permette di ridurre l’indebitamento finanziario netto di circa 150 milioni di euro e rende ancora più visibile la capacità di Hera di finanziare ulteriore crescita attraverso nuove operazioni di M&A.
Grazie ai risultati conseguiti in questi primi mesi dell’anno, la capacità competitiva di Hera esce ancora più consolidata: un’importante premessa, anche in vista delle prossime gare nei business regolati.
Avvedutezza nell’affrontare il nuovo scenario e fiducia nella solidità del proprio modello di business: facendo leva su questi due punti di forza, Hera ha fronteggiato le sfide dell’esercizio 2022, mettendo a segno progressi in tutti i principali indicatori di performance economico-finanziaria.
L’intuizione di effettuare importanti acquisti di gas, per disporre di scorte adeguate a fronte delle minacce della crisi energetica, ha permesso al Gruppo di mantenere sotto controllo il profilo di rischio e di proseguire al contempo con la realizzazione di quel piano di investimenti che è alla base della continua crescita dei business.
I buoni risultati – raggiunti mantenendo peraltro un equilibrato rapporto di indebitamento – rendono possibile remunerare gli azionisti con un dividendo di 12,5 centesimi di euro per azione, che prefigura un rendimento del 5% circa.
Quadro rassicurante dai risultati del primo trimestre 2020, nonostante uno scenario difficile.
I risultati sono maturati in un contesto caratterizzato da temperature invernali straordinariamente miti e dalle restrizioni imposte per controllare la diffusione del Covid-19; restrizioni che non hanno comunque impedito a Hera di continuare a erogare i propri servizi.
Confermata la remunerazione degli Azionisti, con 10 centesimi di euro in distribuzione l’8 luglio 2020.
Il Piano Industriale al 2024 intercetta appieno le opportunità delle nuove politiche economiche, che promuovono la transizione energetica e lo sviluppo tecnologico. Il nuovo Piano declina queste opportunità in modo coerente rispetto allo specifico modello di business del Gruppo, con l’obiettivo di disegnare il prossimo tratto di un percorso di crescita che prosegue ininterrotto dal 2002.
Forte di un 2020 che testimonia la capacità di crescere in modo resiliente anche in contesti sfidanti, Hera è pronta a confrontarsi con le priorità dello scenario esterno. Potendo contare su un’autentica vocazione alla sostenibilità e su una solida capacità finanziaria, nel nuovo scenario la Società non vede discontinuità, ma attraenti opportunità.
Hera ha realizzato una crescita semestrale importante per dimensioni e qualità.
Uno scenario più favorevole rispetto a quello della prima parte del 2020, per quanto riguarda gli effetti della pandemia e del clima, spiega solo in parte il progresso del 10,4% dell’EBITDA: è proseguita infatti la crescita organica, insieme a quella prodotta dall’M&A. Il confronto con i livelli pre-Covid del primo semestre 2019 indica del resto un progresso ancora maggiore, nell’ordine del 13,2%.
Nelle aree a libero mercato Hera ha dimostrato di sapere fare leva su volumi in espansione e sugli incentivi per l’efficienza energetica offerti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mettendo a segno interessanti ritorni, anche in ottica di sostenibilità.
Con il Piano Industriale 2023-2027, Hera definisce in modo chiaro il percorso che seguirà nei prossimi anni. Anche nel nuovo, sfidante scenario, Hera continuerà a fare leva su un impianto strategico che nel tempo si è dimostrato efficace, con priorità ben definite in termini di creazione di valore, sostenibilità e resilienza.
Mettendo in campo investimenti per 4,4 miliardi di euro nel quinquennio del Piano, Hera concentrerà perciò le proprie risorse per garantire una creazione di valore visibile e finalizzata a perseguire gli obiettivi della sostenibilità e della resilienza ai fattori esogeni negativi.
Il 2023, primo anno del Piano, in base ai risultati preliminari, vede una netta accelerazione del tasso di crescita dell’EBITDA e un significativo deleveraging.
Nel 2021 Hera ha realizzato un progresso del 9% a livello di EBITDA, superiore alle attese nonostante uno scenario esterno ancora condizionato dal COVID-19. Un risultato che è apprezzabile anche sotto il profilo qualitativo, considerato l’ampio insieme di fattori di natura organica che hanno alimentato la crescita.
Hera ha così nuovamente dimostrato quanto sia strategico disporre di un portafoglio multi-business su cui fare leva, quando si è un operatore in grado di intuire i nuovi trend della domanda e di soddisfarli con prontezza, come è avvenuto ad esempio per il significativo contributo all’EBITDA di Gruppo offerto nel 2021 dai servizi di efficienza energetica e dalla rigenerazione delle plastiche; business, questi ultimi, che confermano peraltro il ruolo attivo di Hera nel perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale che l’Europa si è data.
I risultati semestrali confermano che Hera dispone di un portafoglio di attività ben calibrato e di una chiara strategia di lungo termine. Questi elementi le consentono di attraversare uno scenario sfidante, come quello attuale, senza frenare la crescita e confermando al contempo la propria solidità.
Un’altra evidenza che emerge come punto di forza di Hera riguarda il controllato profilo di rischio nella gestione operativa e finanziaria. È infatti con questo presupposto che è stato possibile assorbire l’impatto degli elementi negativi esterni ed è su questa stessa base che sono state prese le decisioni per assicurare le migliori condizioni possibili di sviluppo futuro, dalla crescita degli investimenti ai prudenti accantonamenti.
L’esercizio 2023 indica una performance molto positiva a livello di gestione operativa con una crescita dell’Ebitda del 15%, che si è trasferita in una crescita del 17% sull’EPS.
Il forte progresso dell’EBITDA riflette una componente “strutturale” legata alla crescita organica e all’M&A – tipiche leve dello sviluppo di Hera nel tempo – che si affianca ad un contributo significativo dei mercati di ultima istanza e dei servizi di Efficienza Energetica legati agli incentivi dell’Ecobonus.
L’area Energy ha avuto un ruolo trainante nella crescita dell’EBITDA di Gruppo, sulla spinta di un sostanziale ampliamento della base clienti, che Hera ha dimostrato di sapere gestire migliorando al contempo il livello di marginalità.
Il Piano Industriale che guiderà Hera verso l’orizzonte del 2026 prevede investimenti per 4,12 miliardi di euro: un ammontare che supera del 7% quello cumulato del quinquennio 2021-2025.
Gli investimenti organici saranno soprattutto focalizzati là dove già oggi Hera vanta una solida posizione competitiva: nelle Reti, dove il Gruppo ha dimostrato di sapere cogliere le premialità del sistema regolatorio, e nell’Ambiente, dove il rafforzamento della base impiantistica consentirà di intercettare le interessanti dinamiche della domanda. Essendo inoltre pronta a cogliere le nuove opportunità offerte dal PNRR e da una crescente richiesta di servizi a valore aggiunto, Hera ha dunque molte leve che presidia saldamente per tradurre i maggiori investimenti confermando i buoni ritorni. L’EBITDA è infatti atteso in aumento di quasi 250 milioni di euro nel quinquennio coperto dal Piano.
I primi nove mesi del 2023 presentano saldi in crescita a doppia cifra, che dall’EBITDA si sono traslati all’ultima riga del Conto Economico.
La qualità della crescita consuntivata nel periodo si sostanzia sulla base di alcuni chiari tratti: si tratta infatti di una crescita trasversale, che ha interessato la gestione operativa, finanziaria e fiscale, oltre ad avere coinvolto tutte le attività del portafoglio multi-utility.
Una crescita che è definibile di qualità anche per l’elevata componente di EBITDA maturato in attività che contribuiscono alla transizione energetica e alla circolarità.
L’area Energy continua a giocare un ruolo trainante, sulla scia di continui e mirati successi commerciali, che frequentemente portano con sé un miglior livello di marginalità, con il risultato che Hera oggi può fare leva su una solida base di 3,8 milioni di clienti.
Nel primo semestre 2020 Hera continua a crescere a livello organico, facendo leva su una radicata “cultura dell’efficienza”, e cattura prontamente le sinergie dalle recenti acquisizioni, che si rivelano pienamente strategiche.
In questo modo, i 30 milioni di euro che rappresentano il costo complessivo a Conto Economico della crisi indotta dal Covid-19 vengono assorbiti con ampio margine già nell’arco dei primi sei mesi dell’anno, come dimostra la crescita del 2,5% registrata a livello di MOL.
Il progressivo allentamento delle restrizioni che si erano rese necessarie in Italia allo scopo di arginare la diffusione del virus consentirà nei prossimi mesi di riprendere le attività di investimento e di marketing. Hera potrà quindi dare piena dimostrazione del potenziale di crescita profittevole insito nel proprio portafoglio di business, da sempre gestito in quest’ottica lungimirante.
I risultati dei primi nove mesi del 2021 mostrano una crescita significativa in termini di EBITDA, nell’ordine del 9,6%. Una crescita rilevante anche per la forte componente organica che la caratterizza.
Grazie a un approccio proattivo nei business non regolati, oggi Hera beneficia appieno di volumi in ripresa in uscita dal periodo di restrizioni imposto dalla pandemia e raccoglie gli interessanti ritorni delle soluzioni di efficienza energetica messe a punto nella cornice del sistema incentivante previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Nonostante il contesto dominato dalla pandemia, il 2020 si è rivelato un anno di risultati rassicuranti sotto molteplici punti di vista.
Dietro le performance economico-finanziarie che sono andate oltre le previsioni sta un solido modello di business, una strategia di crescita di provato successo, ma anche un’attenta esecuzione di politiche a sostegno degli stakeholder, capaci di modellarsi in base alle esigenze del momento.
Queste evidenze forniscono ancora maggior visibilità agli obiettivi del Piano Industriale al 2024 e incoraggiano la distribuzione di un dividendo di 11 centesimi di euro, ovvero di 0,5 centesimi superiore a quanto originariamente previsto.
Con uno scenario sfidante e ricco di opportunità, Hera proietta i propri obiettivi al 2023 basandosi sulla solidità del Gruppo, riconfermata anche da ottimi dati preconsuntivi del 2019. Tutto in crescita rispetto al vecchio piano, con dividendi previsti in aumento del 20% nel quinquennio.
I risultati preconsuntivi del 2019 sono outperforming e segnano il raggiungimento di molti obiettivi strategici con largo anticipo. Da questa solida premessa, siamo partiti a costruire un piano al 2023 con una crescita superiore a quello precedente.
Hera apre il 2023 con un primo trimestre dai risultati rassicuranti, non solo per l’entità ma anche per la qualità dei progressi realizzati.
Tutte le tipiche leve di sviluppo hanno contribuito all’incremento del 9,4% dell’EBITDA: la crescita organica, sostenuta soprattutto dall’espansione della base clienti nelle aree dell’Energia e dal solido posizionamento competitivo nell’Ambiente, oltre alle attività che favoriscono un’economia circolare e all’M&A.
La generazione di cassa operativa ha coperto la spesa per crescenti investimenti e l’esborso per le acquisizioni, mentre lo svuotamento delle riserve di gas stoccato ha favorito la discesa di 472 milioni di euro dell’indebitamento.
Nel consueto Messaggio agli Azionisti, il Presidente conferma come Hera stia garantendo continuità ai servizi essenziali che fornisce ai clienti e commenta i risultati 2019, che mostrano una crescita significativa, conseguita mantenendo un limitato profilo di rischio.
La remunerazione degli Azionisti prosegue secondo le indicazioni del Piano, con un dividendo proposto di 10 centesimi di euro.
Il progresso del 3,3% messo a segno nel trimestre a livello di EBITDA testimonia la valida e lungimirante impostazione del modello di business di Hera, che ha anche potuto fare leva su driver di crescita interna ed esterna, creando valore e compensando sia gli impatti negativi dello scenario macroeconomico sia il taglio del WACC operato dal Regolatore.
Nonostante la dilatazione del capitale circolante netto dovuta all’aumento dei prezzi energetici e il proseguimento di un intenso programma di investimento, Hera è riuscita a mantenere una solida struttura finanziaria, in grado di sostenere sia la clientela in difficoltà, con la rateizzazione delle bollette, sia la prossima distribuzione del dividendo di 12 centesimi per azione, confermando una politica di remunerazione agli azionisti in crescita.
I risultati del terzo trimestre del 2019 imprimono un’accelerazione al tasso di crescita dei principali indicatori del Conto Economico: Hera sta procedendo lungo il percorso previsto dal Piano Industriale al 2022 con passo deciso.
Nel corso del primo trimestre 2022 Hera ha confermato, ancora una volta, la resilienza del proprio modello di business, mettendo a segno un aumento del 3,3% a livello di EBITDA rispetto al dato del primo trimestre 2021, nonostante il contesto penalizzante.
L’EBITDA è cresciuto grazie al contributo corale di tutti i business, con la performance dell’Ambiente (+11,4%) che si è rivelata quella più brillante, soprattutto grazie alle attività di trattamento dei rifiuti. Il progresso del 3,6% conseguito nell’EBITDA delle Reti risulta particolarmente apprezzabile alla luce del taglio di 70 punti base del WACC attuato dal Regolatore.
Nonostante la riduzione dei Ricavi del 6,7%, che riflette il rientro dei prezzi delle commodity energetiche rispetto ai picchi passati, nella prima parte del 2023 Hera ha realizzato una crescita significativa, con un tasso di incremento dell’EBITDA e dell’EBIT a doppia cifra.
Non solo tutti i principali saldi di Conto Economico hanno registrato un miglioramento rispetto al primo semestre 2022, ma anche tutte le aree strategiche di business hanno offerto un contributo positivo alla crescita del 13,8% dell’EBITDA consolidato.
Le aree dell’Energia hanno visto uno sviluppo molto dinamico (+30%), grazie alla forte espansione del numero dei clienti e all’ampio portafoglio di servizi offerti.
Nel primo trimestre 2021 le aree dell’Energia hanno trainato l’EBITDA del Gruppo Hera, che cresce complessivamente del 3,7%, in un contesto meno penalizzante di quello del corrispondente periodo del 2020, sia in termini di clima sia per severità delle restrizioni anti-Covid.
I risultati del trimestre dimostrano che, se da un lato Hera è costantemente alla ricerca di nuove efficienze, soprattutto attraverso l’innovazione, dall’altro continua a espandere in modo selettivo la propria base clienti, facendo leva anche su servizi a valore aggiunto e su attività di grande impatto nell’attuazione di un’economia circolare, realizzando con questo modello soddisfacenti ritorni.
Il percorso di crescita continua dell’EBITDA del Gruppo Hera non è stato interrotto neppure dal contesto esterno molto sfidante che si è presentato nei primi nove mesi dell’esercizio in corso.
L’EBITDA ha comunque messo a segno un progresso di 20,4m€ (+2,4%), con i business regolati che hanno fatto leva sulla qualità dei servizi offerti nel compensare il taglio dei ritorni regolati e i business a libero mercato che hanno beneficiato di attente politiche gestionali.
Il percorso di crescita dell’EBITDA di Hera prosegue ininterrotto anche nel 2022, con un progresso di 75,6 milioni di euro che permette al Gruppo di raggiungere il livello record di 1,295 milioni di euro, pur con uno scenario esterno molto più sfidante di quanto fosse prevedibile a inizio anno.
Il portafoglio ha mantenuto un assetto ben bilanciato, con le attività a libero mercato che hanno raggiunto il 59% dell’EBITDA di Gruppo.
Tutti i business hanno registrato soddisfacenti performance, frutto di continui investimenti e di accorte politiche gestionali, nonostante le premialità riconosciute nelle attività regolate non siano riuscite a compensare del tutto il taglio del WACC di 22 milioni di euro stabilito da ARERA.
La performance del primo trimestre 2020 evidenzia come Hera prosegua nel proprio percorso di sviluppo costruito in questi anni, facendo leva sulla crescita organica e sull’ampliamento del perimetro, riflesso di un modello industriale resiliente e delle operazioni di M&A realizzate nel passato esercizio; due elementi che insieme hanno saputo più che compensare gli impatti di una stagione invernale particolarmente mite e dell’emergenza legata a Covid-19, che hanno influenzato in particolare la domanda di servizi energetici e ambientali.
Il nuovo di documento strategico di Hera presenta una chiara traiettoria di sviluppo sostenibile di lungo termine e un Piano quinquennale che alloca 3,2 mld€ di investimenti per alimentare la crescita. L’EBITDA nel 2024 è così atteso raggiungere 1,3 mld€, dei quali circa il 50% relativi a progetti a Valore Condiviso.
All’interno di un quadro strategico espresso nell’acronimo GROWTH – Green, Resilience and Regeneration, Opportunities, Welfare, Technology, Humans – Hera ha declinato in modo concreto i progetti che metterà in campo per realizzare nel proprio business multiutility obiettivi di circolarità, di carbon neutrality e di innovazione tecnologica, in piena aderenza alle linee-guida della regolamentazione e agli indirizzi delle politiche economiche internazionali.
Nel quinquennio, Hera concentrerà oltre la metà (circa il 55%) del piano di investimenti da 4,4 miliardi di euro nei business regolati (Reti e Raccolta rifiuti), con l’intento di rafforzare l’infrastruttura esistente e cogliere le opportunità del quadro definito dall’Autorità, generando ritorni dotati di elevata visibilità e mantenendo contenuto il profilo di rischio.
L’Energy nel periodo di Piano avrà a disposizione investimenti per circa 1 miliardo di euro. In quest’area, che beneficerà di una fase di normalizzazione dopo la crisi del 2022, anche in termini di minor assorbimento di circolante, Hera punta su una qualificata offerta di servizi a valore aggiunto…
I risultati del primo semestre 2021 confermano come Hera stia seguendo il percorso indicato dal Piano Industriale, nel dare coerente attuazione a un modello di economia circolare e al proprio impegno, attestato da STBi, nella riduzione delle emissioni di gas serra.
La rilevante crescita dell’EBITDA di Gruppo maturata nel semestre deriva per oltre il 54% dal contributo dell’area Energia, che vede il ritorno a condizioni operative più normali rispetto al primo semestre 2020, in conseguenza di restrizioni anti-Covid meno severe e condizioni climatiche più favorevoli.
Nel corso del 2021 Hera ha realizzato una crescita significativa di tutti i principali indicatori del Conto Economico, a partire dall’EBITDA, che aumenta del 9%, per arrivare all’Utile Netto dopo il risultato di terzi, che migliora del 10,2%.
Tutte le aree di business hanno fornito un contributo positivo all’EBITDA consolidato, con l’Energia e l’Ambiente che ne hanno trainato il progresso, essendo cresciute rispettivamente nella misura del 14,9% e del 13,1%.
Una chiara direzione strategica di lungo termine e un Piano quinquennale che alloca i capitali in modo efficiente sono alla base dell’accelerazione attesa nella crescita del MOL, lungo un percorso che nel 2023 porterà a creare anche 530 m€ a Valore Condiviso.
Il Piano prevede un significativo impegno di capitale in progetti destinati al rafforzamento delle infrastrutture, in linea con la logica di assicurare alla nostra base di asset una continua innovazione e, allo stesso tempo, il mantenimento di elevati standard di business continuity.
Nel contesto operativo molto sfidante che ha caratterizzato il primo semestre 2022 Hera ha fornito, ancora una volta, un’importante prova della capacità del proprio modello di business di realizzare continui incrementi dell’EBITDA.
Il progresso del 3,3% conseguito a livello di EBITDA nel semestre è stato conseguito facendo leva su un’attenta ricerca delle migliori opportunità all’interno di ciascuna area di attività e mantenendo un contenuto profilo di rischio nelle politiche gestionali. In questo modo, sono stati conseguiti apprezzabili risultati in tutti business.
Nel 2023 Hera ha messo a segno un progresso del 15,4% dell’EBITDA, in un quadro nel quale i Ricavi hanno registrato una flessione del 25,8%, a causa del rientro dei prezzi delle commodity energetiche su livelli progressivamente più vicini a quelli precedenti l’inizio del conflitto in Ucraina.
L’EBITDA delle aree dell’Energia, che hanno determinato ben 182,5 m€ dell’incremento complessivo di 199,7 m€ dell’EBITDA di Gruppo, mostra un netto avanzamento (+40,6%), frutto della significativa espansione della base clienti (+330 mila circa) e dell’ampliamento dei servizi offerti, anche nell’ambito dei business dell’Efficienza Energetica.
Nella prima metà del 2020, a fronte del quadro di emergenza creato dalla pandemia, Hera ha mantenuto fede agli impegni assunti nei confronti dei propri stakeholder: ha garantito la continuità del servizio al cliente, salvaguardando al contempo la salute dei dipendenti; ha remunerato gli azionisti con il dividendo di 10 centesimi di euro previsto dal Piano Industriale; ha fatto sentire la propria presenza nei territori in cui opera con aiuti concreti alle strutture sanitarie. È inoltre intervenuta sostenendo i clienti nelle situazioni più fragili e i fornitori in temporanea difficoltà.
Nel quinquennio Hera concentrerà oltre la metà del piano di investimenti da 4,1 miliardi di euro nelle Reti, con l’obiettivo di valorizzare l’infrastruttura esistente, vero e proprio asset strategico che si rafforza e trasforma per rispondere alle nuove sfide del Cambiamento Climatico, garantendo al Gruppo ritorni visibili con un basso profilo di rischio.
Anche all’Ambiente Hera riserva un’importante allocazione di capitale (29% degli investimenti totali) a fronte della quale sono attesi attraenti ritorni, che traineranno la crescita dell’EBITDA di Gruppo. Hera andrà a intercettare una domanda di sempre maggiore circolarità, anche in nuovi segmenti specialistici, offrendo servizi che rispondano in modo completo alle esigenze dei clienti business.
Nei primi nove mesi dell’esercizio in corso, Hera ha realizzato una crescita dell’EBITDA del 15,1%, nonostante i Ricavi Totali siano scesi del 22,3%, a causa della flessione dei prezzi delle commodity energetiche. Le aree dell’Energia, che spiegano ben 112,4 m€ del progresso totale di 132,0 m€ dell’EBITDA, hanno registrato un significativo incremento (+43,8%), facendo leva su una rapida crescita della base clienti (+310 mila) e su una ricca gamma di servizi offerti, inclusi quelli che percorrono con successo il tema della Decarbonizzazione. Nell’area Ambiente (+4,8%), dove uno dei due impianti Waste-to-Energy in revamping deve ancora rientrare in operatività, Hera ha beneficiato di volumi trattati e di prezzi in crescita…
I risultati dei primi nove mesi del 2021 testimoniano come Hera stia dando attuazione agli obiettivi indicati dalla strategia di lungo termine, attraverso risultati che, di trimestre in trimestre, confermano coerenza con questi impegni e capacità di realizzarli con flessibilità anche a fronte di contesti mutevoli.
Hera avvia il 2023 all’insegna della crescita. Tutti i principali indicatori economici sono in progresso rispetto al primo trimestre 2022, mentre l’Indebitamento Finanziario Netto si riduce di 472,2 m€, comprimendo il rapporto Debito/EBITDA a 2,84 volte.
La crescita del 9,4% dell’EBITDA è stata trainata dalle aree dell’Energia e dall’Ambiente, che hanno messo a segno performance superiori a quella media di Gruppo. I risultati maturati nel trimestre indicano che Hera prosegue lungo il percorso di crescita indicato dal Piano Industriale grazie a una collaudata capacità di gestire con accortezza e lungimiranza…
I risultati conseguiti nei primi tre mesi del 2019 confermano la continuità della crescita di Hera, mentre ritraggono una performance in linea con il percorso previsto dal Piano Industriale.
Il MOL consolidato, in crescita del 2,5%, ha beneficiato in particolare di un contributo positivo da parte dei business regolati, dove il sistema tariffario premia l’efficienza e la qualità della nostra gestione. La buona performance operativa riflette anche i prezzi in aumento per i rifiuti speciali, la continua espansione della base clienti, oltre agli interessanti margini nella generazione elettrica e nel segmento del default gas.
Questi fattori hanno più che compensato l’impatto negativo di alcuni fattori, tra cui: la riduzione dei margini del business dei clienti in salvaguardia, i minori volumi dovuti a temperature più elevate della media nella stagione invernale e la manutenzione anticipata dell’impianto WTE di Padova.
La performance del 2019 conferma che il percorso di crescita di Hera fa leva su un equilibrato mix di attività in portafoglio, gestite allo stesso tempo con lungimiranza e attenzione alle opportunità di mercato.
Nel 2020 Hera ha potuto fare leva sui benefici risultanti dalle recenti acquisizioni e dalle sinergie realizzate già nel primo anno di governo, per continuare nel percorso di crescita indicato dal Piano Industriale. Ha così potuto conseguire un incremento del 3,5% a livello di EBITDA, nonostante il contesto sfidante a causa degli effetti economici conseguenti alle restrizioni per il Covid-19 e alle condizioni climatiche estremamente miti. A fronte di una sostenuta generazione di cassa, è stato inoltre possibile chiudere l’esercizio con una riduzione dell’Indebitamento Finanziario Netto, migliorando significativamente il profilo finanziario.
Nel contesto di un rialzo generalizzato dei mercati azionari, Hera dimostra di avere fattori di spinta specifici.
Nel corso del 2019 il titolo Hera ha seguito un costante trend al rialzo, mettendo a segno una performance che ha superato tanto quella dell’indice FTSE MIB quanto quella del FTSE Italy All-share Utility Index, nonostante entrambi gli indici di riferimento abbiano mostrato un andamento molto positivo da inizio anno.
In questi primi mesi del 2021 l’andamento del prezzo del titolo Hera ha guadagnato forza. E non solo a livello assoluto, avendo messo a segno un rialzo superiore al 10%, ma anche avendo registrato una performance migliore di quella dell’indice del comparto utility. Nelle ultime sedute borsistiche il titolo ha mostrato una performance superiore anche a quella del FTSE MIB, nel quale hanno un forte peso titoli che consentono di percorrere il tema di una futura ripresa, in chiave di “catch-up trade”.
Mentre i principali mercati azionari europei si trovano ai massimi da inizio anno, il titolo Hera ha ancora significativi margini di apprezzamento, come dimostra anche il forte sconto rispetto al target price medio degli analisti in copertura, pari a 3,4 euro.
Nonostante la discreta performance che il prezzo del titolo ha messo a segno rispetto ai 2,53 euro di fine 2022 e nonostante il rendimento del 5% del dividendo 2022 pagato a giugno, Hera può offrire ulteriori soddisfazioni agli azionisti, secondo le considerazioni di Jens Klint Hansen, il direttore responsabile delle Investor Relations di Hera che abbiamo intervistato.
Nonostante il rimbalzo avviato nella seconda decade di ottobre, i mercati azionari rimangono al momento ancora impostati al ribasso, evidenziando significative perdite rispetto ai livelli di inizio anno. Il quadro generale rimane infatti dominato da profonde tensioni geopolitiche, da una crisi energetica particolarmente acuta in Europa – dove è mancata una reazione coordinata tra i vari Paesi dell’Unione – e da politiche monetarie restrittive che, per quanto abbiano l’obiettivo di frenare l’inflazione, rendono incerto il profilo della crescita economica.
Il rally che ha interessato il titolo Hera a partire dallo scorso ottobre ha coperto solo in parte gli ampi spazi di rivalutazione rispetto al target price medio degli analisti in copertura, che attualmente si attesta a 3,53 euro.
I risultati preliminari 2023, superiori alle aspettative di mercato, forniranno ulteriore visibilità sull’effettiva capacità del management non solo di centrare i target strategici, ma di riuscire a conquistarli con ampio anticipo. La presentazione del nuovo Piano, che imprime ulteriore slancio alla crescita attraverso un piano di investimenti di ampio respiro, renderà ancora più evidente l’entità e la qualità della generazione di cassa futura, con un profilo di rischio che rimane sotto controllo.
Pur avendo dimostrato le caratteristiche proprie di un titolo difensivo, il prezzo di Hera resta molto lontano dal fair value, a causa delle incertezze sulle modalità di uscita dell’Italia dalla fase più profonda della crisi originata dalla pandemia.
Al momento dello scoppio dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 in Italia, il prezzo del titolo Hera si trovava al massimo storico di 4,5 euro, raggiunto il 19 febbraio 2020. Il crollo che ha interessato in modo generalizzato i listini azionari ha condotto anche Hera a subire una brusca correzione, che tuttavia è risultata più contenuta rispetto a quella che ha interessato l’indice FTSE MIB e le altre multi-utilities.
Il nuovo Piano al 2024 indica con chiarezza quanto e quale valore il Gruppo Hera possa creare: i target fissati in passato, sono stati superati per la quinta volta consecutiva; i nuovi obiettivi al 2024 e al 2030 sono più ambiziosi di quelli precedenti e ancora più intimamente connessi alle nuove priorità di un’Europa che va verso “emissioni zero” e vuole dare maggiore circolarità all’economia; confermata la prospettiva di una costante crescita del dividendo per azione.
Sono tutti elementi che contribuiranno a rafforzare le percezioni degli investitori sui punti di forza e sulle prospettive di Hera.
Nel 2019 il titolo Hera ha messo a segno un incremento del 46,1% del prezzo del titolo. Una performance superiore sia a quella del FTSE MIB (+28,1%) sia a quella dell’indice settoriale (+35,0%).
Il forte rialzo del titolo Hera si colloca in un contesto che ha favorito in generale l’investimento azionario e in particolare quello delle utility.
Il prezzo del titolo Hera ha mostrato una buona performance da inizio 2021, anche relativamente all’andamento degli indici di riferimento.
I mercati azionari hanno mantenuto un’intonazione positiva anche dopo l’avvio della normalizzazione della politica monetaria annunciato il 16 giugno dalla Fed, nonostante la volatilità indotta dai timori inflazionisti e, più recentemente, dai crescenti contagi legati alle varianti del virus.
Hera in questo periodo ha rafforzato la propria equity story sotto il profilo della sostenibilità, anche attraverso prestigiosi riconoscimenti esterni: dopo l’inclusione del 2020 nel Dow Jones Sustainability Index World, il punteggio ottenuto con la ESG Evaluation di S&P Global Ratings del 21 luglio 2021 colloca la Società tra le prime 15 utility a livello internazionale.
Dopo la presentazione del Piano al 2026 avvenuta lo scorso 8 febbraio, con l’odierna pubblicazione dei risultati per l’esercizio 2022 Hera fornisce agli investitori ulteriori importanti conferme sugli elementi fondanti della equity story.
Le caratteristiche di una crescita continua, conquistata gestendo con accortezza i rischi dello scenario esterno, si riflettono già in una certa misura nelle valutazioni degli analisti, che al 20 marzo 2023 – prima, dunque, di conoscere i risultati annuali 2022 – presentano un target price medio di 3,24 euro, superiore di oltre il 30% rispetto alle recenti quotazioni.
Il titolo Hera continua a beneficiare della elevata qualità dei propri fondamentali e di visibili prospettive di crescita, grazie alla presenza in portafoglio di business regolati o legati alla circolarità e alla transizione energetica. Grazie a queste peculiarità, e alla proattività delle proprie iniziative di engagement degli investitori, Hera ha dimostrato di sovraperformare in misura significativa il settore di riferimento.
La equity story di Hera rappresenta un porto sicuro per gli investitori. È infatti una growth story ininterrotta da 20 anni, con una forte protezione dai rischi dello scenario che oggi è caratterizzato da molte incertezze: inflazione, instabilità dei prezzi energetici, tassi previsti in rialzo, conflitti geo-politici e una perdurante pandemia.
La presentazione del Piano Industriale 2023-2027, che ha avuto luogo il 24 gennaio 2024, ha dato ulteriore impulso al trend al rialzo che il titolo Hera aveva impostato da inizio ottobre 2023. Il prezzo del titolo, che alle quotazioni recenti, intorno a 3,3 euro, ha messo a segno un progresso di oltre il 30% dal minimo dello scorso autunno, presenta tuttavia ancora un’interessante distanza, intorno al 15,5%, rispetto al target price di consensus.
A seguito della pubblicazione del nuovo Piano, infatti, i broker in copertura sul titolo hanno rivisto le proprie stime in senso migliorativo e hanno conseguentemente aggiornato le proprie valutazioni su livelli più alti di quelli precedenti.
I mercati azionari hanno subito pesanti perdite in questa prima parte dell’anno, in una cornice caratterizzata da tensioni geopolitiche, politiche monetarie restrittive volte a contrastare l’inflazione e profonda incertezza sull’evoluzione dell’economia reale.
La performance del titolo Hera non è potuta rimanere immune dal quadro molto sfavorevole per l’investimento azionario, nonostante il resiliente modello di business del Gruppo negli anni abbia dimostrato di potere assicurare solidi fondamentali, con una crescita continua e sostenibile nel tempo.
Incertezza e volatilità sono le parole-chiave che hanno dominato i mercati azionari in questo periodo segnato dalla pandemia da Covid-19. Sostenibilità di lungo termine e agenda “green” sono le parole-chiave che hanno invece improntato le nuove politiche monetarie e fiscali in Europa.
I solidi fondamentali di Hera confermati dai risultati semestrali, l’autentico impegno su obiettivi ESG al 2030 e il margine di potenziale rivalutazione rispetto al target price medio di circa 4 euro costituiscono i pilastri di un robusto investment case, quanto mai interessante nel nuovo scenario.
Gli ultimi tre mesi hanno visto uno scenario sfavorevole per l’investimento azionario: tassi di interesse in continuo rialzo, che hanno raggiunto i picchi di 20 anni fa; l’economia cinese afflitta da una persistente debolezza; lo scoppio della guerra in Medio Oriente lo scorso 7 ottobre, che ha acuito le tensioni geopolitiche. Gli indici hanno quindi mostrato un andamento volatile. La performance delle azioni Hera ha riflesso questo sentiment di mercato: i multipli non hanno perciò ancora scontato le revisioni al rialzo delle stime operate dagli analisti a valle dei risultati semestrali.
Nonostante il recupero rispetto ai minimi dello scorso ottobre, il livello di prezzo cui tratta il titolo Hera indica che esiste ancora un notevole gap da colmare rispetto alla performance del FTSE MIB e al target price medio degli analisti che coprono il titolo, oggi pari a 3,6 euro.
La pubblicazione dei risultati preliminari 2022, con l’evidenza del recupero di profittabilità dell’area Energy nel quarto trimestre e di una leva finanziaria in discesa, fornirà al mercato nuovi elementi per aggiornare la valutazione del titolo Hera. Sempre a questo scopo, gli investitori potranno trarre rassicuranti elementi sul solido profilo della crescita futura dagli obiettivi del nuovo Piano al 2026, impostato in continuità con la strategia passata.
Il settore delle utility non è certamente tra quelli che gli investitori hanno favorito nel corso del 2021; ciononostante, le azioni Hera hanno messo a segno una buona performance da inizio anno, grazie all’intonazione generalmente positiva dei mercati azionari e a una serie di fattori specifici della Società che hanno trainato al rialzo il prezzo del titolo.
I solidi risultati dell’esercizio 2020 rappresentano una pietra miliare nel percorso di crescita di Hera, considerato lo scenario nel quale sono stati raggiunti. Costituiscono perciò un’ancora di certezza in un contesto di mercati azionari che risentono di una pesante mancanza di visibilità, soprattutto relativamente ai tempi di uscita dalle restrizioni per contenere la pandemia.
Gli investitori potranno leggere in senso molto positivo la sorpresa di risultati 2020 che hanno superato i numeri preliminari pubblicati a gennaio. Hera conferma, infatti, le proprie caratteristiche di società capace di intercettare prontamente la crescita economica migliorando la propria generazione di cassa.
In un mercato azionario in cerca di una direzione, a causa delle incertezze sui tempi in cui le banche centrali termineranno le politiche monetarie restrittive, nelle ultime settimane ha preso corpo un movimento al rialzo del titolo Hera.
Ad alimentare il rally, oltre ai positivi numeri del Bilancio 2022, contribuisce il profilo difensivo del titolo, apprezzato dai gestori di portafogli in questa fase di de-risking, dopo che sono emerse le difficoltà di diversi istituti bancari.
Hera sovraperforma nel mercato toro e nel mercato orso.
Da fine 2018 al 19 febbraio scorso, il titolo Hera ha messo a segno un significativo rialzo (+67%), sovraperformando l’indice di settore – che è cresciuto del 61% – e, in misura ancora maggiore, l’indice delle blue chips italiane, che nello stesso periodo è salito del 39%.
Sull’andamento del mercato azionario in questa prima parte del 2022 ha inciso in modo pesante la combinazione di una serie di fattori negativi, la cui evoluzione futura è difficile da prevedere.
Tensioni geopolitiche, inflazione, rialzi nel costo del denaro, gettano infatti un’ombra sulle prospettive della crescita economica.
In questo contesto, il titolo Hera ha sovraperformato sia il FTSE MIB sia l’indice delle utilities italiane.
Con un approccio win-win, Hera ha scelto già da tempo di posizionare strategicamente quote crescenti del proprio EBITDA in attività che contribuiscono a rafforzare i margini del Gruppo mentre offrono tangibili benefici sociali e ambientali. Seguendo questa visione pionieristica, Hera ha focalizzato 2,5 miliardi di investimenti sulle iniziative di maggiore impatto e con visibili ritorni.
I significativi risultati raggiunti, riconosciuti dalle stesse agenzie di rating ESG e dall’inclusione in prestigiosi indici di sostenibilità, consentono a Hera di rappresentare un’attraente realtà in cui possono investire i fondi specializzati.
Anche nei prossimi anni Hera continuerà ad avere un ruolo proattivo nel processo di transizione energetica, non solo attraverso una consapevole gestione delle proprie attività operative, ma anche favorendo consumi più sostenibili da parte dei propri clienti. La strada sarà quella di fare leva sulla solida reputazione che il Gruppo ha costruito nel campo della fornitura di servizi di riqualificazione energetica e a valore aggiunto.
I nuovi scenari offrono a Hera una grande opportunità: cavalcare la domanda di maggiore sostenibilità ambientale ed economica dei consumi energetici, in linea con quanto richiesto da parte dei policy maker e dai clienti stessi, sia nel segmento business sia in quello retail.
Uno dei megatrend che caratterizzano l’evoluzione della società è rappresentato dalla concentrazione della popolazione globale nelle città. Il fenomeno della crescente urbanizzazione richiede un ripensamento profondo dei servizi forniti dalle utility. Il tema è stato affrontato al convegno “Re-inventing the city”, organizzato dal Gruppo lo scorso giugno a Bologna e per capire come Hera interpreta questo ruolo, abbiamo parlato con Enrico Piraccini, che in Hera è responsabile della Direzione Sviluppo.
Con l’obiettivo di raccogliere la sfida imposta dalla transizione energetica, Hera è alla ricerca di nuove competenze, attraverso il recruitment di 300 risorse che intende coltivare in un ambiente di lavoro produttivo e stimolante.
I processi di selezione e inserimento delle nuove risorse che saranno dedicate alla transizione energetica sono caratterizzati da un approccio innovativo che, oltre a valutare con accuratezza le caratteristiche del singolo rispetto a quelle richieste dal ruolo, offre ai candidati percorsi di inserimento ben strutturati sin dalle prime attività di formazione e di induction.
Il nuovo Piano 2023-2027 prefigura una significativa accelerazione della crescita rispetto al Piano precedente, che aveva un orizzonte al 2026. Il motore di questo sviluppo più dinamico sta, alla base, nell’ammontare maggiore di investimenti pianificati per il quinquennio. I fattori che danno impulso all’EBITDA sono legati alla quantità di risorse investite, ma anche alla qualità dei progetti selezionati, che offrono ritorni più interessanti, e alle efficienze che Hera punta a conquistare nei business regolati.
La conversione in cassa dell’EBITDA è molto elevata: questo consente di finanziare più investimenti operativi, M&A e distribuzione di dividendi, mantenendo a fine Piano la leva finanziaria a livelli ancora più prudenziali rispetto al Piano precedente.
Uno degli elementi che contraddistinguono le Società leader nel proprio settore è la capacità di consolidare nel tempo la propria leadership attraverso l’innovazione.
Hera coltiva questo asset intangibile, l’innovazione appunto, attraverso continui investimenti, facendo leva su alcuni specifici punti di forza.
Mentre approfondiamo alcuni nuovi progetti su cui Hera è al lavoro, cerchiamo di comprendere quali siano i particolari elementi su cui si basa il successo dell’innovazione nel Gruppo, attraverso alcune domande che poniamo all’ingegner Salvatore Molè, Direttore Centrale Innovazione del Gruppo Hera.
Hera ha realizzato un percorso di crescita ininterrotto dal momento della fondazione, nel 2002, sino a oggi.
Abbracciare fin dalle origini un innovativo modello multi-business e multi-stakeholder si è dimostrata una scelta vincente. Nel tempo Hera ha attuato una chiara strategia di crescita, basata su due pilastri: da un lato alimentare lo sviluppo organico attraverso la realizzazione di significativi investimenti tecnici e l’espansione delle quote di mercato sui business liberalizzati, dall’altro espandersi per linee esterne attraverso mirate operazioni di M&A, sempre efficacemente integrate.
Grazie a questo approccio applicato in modo coerente nel tempo, Hera ha conseguito grandi risultati anche negli scenari più sfidanti, creando valore a beneficio di tutti gli stakeholder.
Lo stringente lockdown adottato in Italia ha condotto a una serie di cambiamenti nelle attività commerciali e di servizio al cliente. D’altro lato, sono cambiati anche i consumi.
Hera ha messo in campo la consolidata esperienza di Hera Comm per affrontare la nuova situazione in modo da garantire insieme la sicurezza delle persone e la continuità del servizio.
In questi primi mesi dell’anno il raggio d’azione di Hera si è allargato, come riflesso dell’operazione conclusa con Ascopiave: l’integrazione di EstEnergy sta già mostrando i suoi frutti.
Hera ha disegnato il proprio Piano Strategico al 2024 collocandolo in modo coerente all’interno di uno scenario esterno, nel quale emergono alcune chiare priorità indicate dai policy maker internazionali in tema di ambiente, società e innovazione. In particolare, Hera ha tracciato un duplice percorso, per la creazione di Valore Condiviso e per la strategia industriale, nel solco rispettivamente dell’Agenda ONU 2030 e delle politiche europee, soprattutto quelle espresse dal programma “Next Generation UE”. Un approccio, questo, che permette a Hera di offrire il proprio concreto contributo alla realizzazione di grandi obiettivi di sostenibilità e che prospetta contestualmente interessanti ritorni in termini di crescita del Gruppo.
Hera raccoglie la sfida di realizzare alcuni importanti cambiamenti entro il 2030.
Per la prima volta, Hera ha inserito nella presentazione del proprio Business Plan anche otto obiettivi con traguardo al 2030.
Per capire meglio il peso di questa scelta e il modo in cui è stata sviluppata, poniamo alcune domande a Massimo Vai, Direttore Centrale Strategia, Regolazione ed Enti Locali e responsabile della Pianificazione Strategica di Hera.
I risultati dell’indagine condotta per il 2020 indicano che complessivamente i clienti sono “delighted” dai servizi che ricevono da Hera. Anche in un anno difficile, segnato dalla pandemia, Hera ha trovato modo di interpretare e anticipare le aspettative dei propri clienti. È proseguito infatti l’arricchimento della customer experience consentito dalla digitalizzazione, così come sono state proposte nuove offerte, sempre più attente all’ambiente e alle esigenze specifiche dei singoli utenti.
In un circolo virtuoso, la buona immagine costruita da Hera nel tempo, attraverso lo sviluppo di offerte che mettono al centro il cliente, determina elevati livelli di soddisfazione: si favoriscono così il cross selling, il passaparola e la fidelizzazione.
La strategia di Hera nel business della gestione del ciclo della plastica è molto chiara: estendere la propria leadership espandendo la presenza in nuovi segmenti di mercato, in modo da potere trasformare le plastiche rigide oltre a quelle flessibili che oggi Aliplast tratta, e approcciando al contempo nuove nicchie di business, come nel caso delle fibre di carbonio.
Il Gruppo Aliplast – che nel 2021 ha messo a segno un raddoppio dell’EBITDA rispetto al 2020 raggiungendo 36,5 milioni di euro – sarà un importante motore della crescita di 122 milioni di euro di EBITDA che il Gruppo si aspetta di potere raggiungere complessivamente nell’area Ambiente entro il 2025.
Hera gode di una posizione competitiva di leadership nel business dell’Ambiente in Italia. Il nuovo Piano al 2026 disegna una strategia chiara: fare leva sull’ampia base impiantistica esistente e sulla capacità che il Gruppo ha di intercettare volumi di rifiuti annui per oltre 6,7 milioni di tonnellate per accrescere il vantaggio competitivo di Hera.
L’idea si colloca in un contesto che è favorevole da più punti di vista: il tema della salvaguardia dell’Ambiente attraverso un corretto trattamento e smaltimento dei rifiuti è sentito dai cittadini ed è una responsabilità legale per le imprese che li generano. Sia il nuovo quadro tariffario per il trattamento dei rifiuti urbani sia il PNRR del governo italiano contengono meccanismi che incentivano l’investimento nel business, mentre il trend dei prezzi di mercato continua da sei anni a essere positivo.
Per il secondo anno consecutivo Hera si è posizionata al primo posto della classifica realizzata da ETicaNews, che valuta il grado di integrazione delle politiche ESG delle principali 100 società italiane quotate, ai fini della costruzione dell’Integrated Governance Index (IGI).
L’IGI esprime, in modo sintetico e secondo criteri oggettivi, il posizionamento di un’azienda in relazione a dieci aspetti-chiave di sostenibilità che rimangono stabili nelle diverse edizioni e in riferimento a un’area di indagine straordinaria, che per il 2022 è stata quella della ESG Identity estesa alla catena di fornitura.
Hera ha conseguito il primo posto grazie a un punteggio complessivo pari a 82,35/100: un risultato che posiziona il Gruppo ben 20 punti sopra la media delle blue chip italiane.
Nell’epoca dei grandi cambiamenti di portata globale, uno di quelli più “disruptive” è certamente l’evoluzione tecnologica, che arriva a mettere in discussione i modelli di business, imponendo un completo ripensamento anche delle attività più tradizionali del settore.
L’utilizzo pervasivo delle nuove tecnologie, che sta rivoluzionando il modo di operare delle multi-utility, sta trasformando profondamente anche i servizi offerti ai clienti e le loro stesse aspettative.
Il business dell’efficienza energetica sta vivendo un’espansione senza precedenti grazie ai sistemi incentivanti previsti dal governo italiano, in particolare nel mercato privato dei condomini.
Da sempre attiva nel mercato dei clienti privati residenziali grandi condomini, dopo l’introduzione dell’ecobonus 110% Hera ha continuato a porsi come operatore di riferimento e di consolidata esperienza per gli interventi di riqualificazione energetica.
Dal 23 novembre 2020 Hera fa parte del selezionato gruppo di 323 aziende che compongono il Dow Jones Sustainability Index World: un paniere costruito includendo le società quotate che si posizionano nel top 10% della classifica del proprio settore. L’assessment, ovvero il processo per operare la selezione ai fini dell’inclusione nell’indice, viene condotto da S&P Global sulla base di un articolato questionario, composto da 540 domande e sottoposto ai principali 2.500 emittenti al mondo.
Grazie all’elevato punteggio conseguito, pari a 87/100, Hera ha fatto il proprio ingresso anche nel selettivo Dow Jones Sustainability Index Europe, costituito da player europei che sono veri e propri campioni nelle performance di sostenibilità.
Il Business Plan di Hera alla prova dello stress test
Il team di Investor Relations di Hera ha appena messo a punto la nuova versione del “Sensitivity Game”. Presentato nel nome come un gioco intrigante, è nei fatti uno strumento dal grande potenziale, che consente ad analisti e investitori di testare quali impatti possano avere differenti ipotesi di scenario sulle performance future di Hera.
Fin dalla sua costituzione, Hera ha posto la Salute e Sicurezza sul lavoro tra i propri principi fondanti. Per questa ragione nel tempo ha definito specifiche strategie e implementato piani di miglioramento che si sono dimostrati efficaci, come provano le positive performance registrate negli anni.
Nel 2021, in particolare, Hera ha conseguito significative riduzioni nella frequenza degli infortuni e nel numero di giorni di assenza del personale, ottenendo i migliori risultati della propria storia.
Nonostante uno scenario profondamente diverso da quello ipotizzato nel Piano Industriale al 2023, Hera continua a seguire il disegno strategico.
Mentre proseguono gli investimenti e le nuove iniziative di business, un approccio attento a catturare efficienza a livello organico e ad estrarre valore nel processo di integrazione delle società acquisite consente a Hera di consuntivare una crescita dell’EBITDA del 2,6%.
La forte generazione di cassa permette di finanziare le spese per investimenti e il pagamento del dividendo, mentre prosegue il miglioramento del rapporto tra debito ed EBITDA, che a fine settembre 2020 si attesta a 2,97 volte.
Nonostante un contesto esterno che si è rivelato particolarmente sfidante a causa della pandemia da Covid-19, nei primi nove mesi del 2020 Hera è riuscita a raggiungere risultati in miglioramento sia a livello operativo sia nell’ultima linea del Conto Economico.
Con un approccio attento e responsabile nei confronti di tutti gli stakeholder, Hera ha affrontato e gestito con successo i rischi legati alla diffusione del virus, neutralizzando gli impatti delle restrizioni che sono state introdotte per controllare l’emergenza sanitaria.
Il nuovo Piano Industriale al 2025 vede Hera impegnata a offrire il proprio concreto contributo all’attuazione di un percorso di crescente sostenibilità ambientale, attraverso un importante piano di investimenti, per un totale di 3,8 miliardi di euro.
Gli investimenti cumulati nel periodo 2021-2025, per l’attenta allocazione che riflettono nelle diverse aree di attività, contribuiscono a sostenere una sensibile crescita dell’EBITDA, che è previsto raggiunga 1,4 miliardi di euro a fine Piano.
Il titolo Hera oggi tratta a multipli molto inferiori a quelli storici. D’altro lato il target price di consenso continua a rimanere vicino a 4 euro.
A fronte di risultati che confermano come la Società prosegua nel percorso di crescita profittevole indicato dal Piano nonostante le insidie del Covid-19, cerchiamo di capire le ragioni alla base del comportamento del mercato, che sembra al momento rimanere indifferente rispetto agli ampi livelli di sottovalutazione raggiunti dal prezzo del titolo.
Con il suo approccio sostenibile al business, la natura multiutility e molti progetti di circolarità che trovano riscontro nel Recovery Fund, Hera è ben posizionata per intercettare una crescente richiesta di sostenibilità che viene dai policy maker e dal mercato stesso.
Con investimenti per il 98% taxonomy-compliant, e per circa 2/3 coerenti con i criteri a Valore Condiviso, Hera si aspetta di dare un forte impulso “Green” alla crescita dell’EBITDA.
Nasce Hera Business Solution (“HBS”): l’offerta di ultima generazione del Gruppo Hera dedicata alle imprese, che rende accessibile ai clienti l’intero l’expertise maturato da un Gruppo leader nella gestione, efficiente e circolare, di tutti i servizi primari gestiti; l’offerta promuove un nuovo approccio che affianca i clienti con un’assistenza olistica.
I nuovi contratti “business multi-servizio” vanno oltre la fornitura tradizionale, dal momento che promuovono lo sviluppo verso modelli di economia circolare, perseguendo l’efficientamento nell’utilizzo dei servizi stessi.
Il nuovo Piano al 2025 esprime una chiara equity story, che fa perno su un’accelerazione dei tassi di crescita dell’EBITDA e degli Utili per azione, ma anche sull’elevata visibilità dei fattori che ne trainano un percorso sempre più green.
Gli investitori avranno nuovi elementi per aggiornare la propria valutazione sul titolo Hera. E non solo per gli obiettivi indicati al 2025, che prevedono anche una più elevata remunerazione attraverso il dividendo grazie ai maggiori utili attesi, con un profilo finanziario che rimane solido.
Per spiegare come il nuovo Piano al 2025 segni un sostanziale cambio di passo rispetto ai Piani che Hera ha presentato in passato, mettiamo a fuoco alcune evidenze che emergono dai numeri degli obiettivi-chiave.
Da questo esercizio appaiono chiari alcuni tratti che caratterizzano il nuovo impegno strategico del Gruppo per i prossimi anni:
gli investimenti medi annui previsti sono complessivamente il 59% in più rispetto a quelli realizzati negli ultimi cinque anni e il 20% in più rispetto a quelli del Piano al 2024, con un contributo rilevante degli investimenti organici (+16%).
L’Assemblea Annuale dei Soci, che si è tenuta lo scorso 27 aprile, ha rappresentato un evento di notevole portata. Hera è stata una delle poche Società quotate italiane che ha permesso ai propri azionisti di essere di nuovo fisicamente presenti nello “Spazio Hera” di Bologna che ha ospitato l’Assemblea stessa, nonostante quest’anno, sulla scia dei provvedimenti per evitare la pandemia, fosse ancora possibile adottare un format virtuale, con il voto espresso esclusivamente per delega.
Questo spirito, capace di promuovere una autentica e diretta partecipazione dei Soci alle decisioni che determinano la vita della Società e il suo futuro, si riflette in tutti gli aspetti della storia di Hera: dall’impegno alla creazione di valore per tutti gli stakeholder – puntualmente attuato, come dimostrano anche i risultati dell’esercizio 2022 – fino al modo in cui prende corpo la governance.