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Il messaggio del presidente esecutivo
Risultati in crescita, con un approccio attento a minimizzare i rischi e a cogliere le opportunità

I risultati dei primi nove mesi del 2021 mostrano una crescita significativa in termini di EBITDA, nell’ordine del 9,6%. Una crescita rilevante anche per la forte componente organica che la caratterizza.

Grazie a un approccio proattivo nei business non regolati, oggi Hera beneficia appieno di volumi in ripresa in uscita dal periodo di restrizioni imposto dalla pandemia e raccoglie gli interessanti ritorni delle soluzioni di efficienza energetica messe a punto nella cornice del sistema incentivante previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La forte generazione di cassa consente di finanziare gli investimenti per la crescita organica e quelli per M&A, remunerando al contempo gli azionisti, mentre il rapporto tra debito ed EBITDA si riduce.

I risultati di Hera, che testimoniano la capacità di crescere, trimestre dopo trimestre, in condizioni di scenario anche molto sfidanti, non sono sorprendenti. Al contrario, comprovano come una equilibrata struttura di portafoglio, una consolidata strategia e un attento controllo dei rischi siano la premessa per cogliere le opportunità della ripresa economica e del quadro normativo, quando queste si presentano.

L’incremento dell’EBITDA è significativo per entità e per l’importante componente organica.

Gentili Azionisti,

i primi nove mesi del 2021 presentano una crescita dell’EBITDA di 77,1 milioni di euro: tra le più significative della nostra storia. Per trovare una variazione di dimensione maggiore dobbiamo andare indietro al 2013, quando abbiamo realizzato un’operazione che ha trasformato il nostro Gruppo, attraverso l’acquisizione AcegasAps.

L’incremento dell’EBITDA dei primi nove mesi 2021 è apprezzabile, oltre che per la dimensione, anche per la qualità che esprime. Dei complessivi 77,1 milioni di euro, 40,2 milioni riflettono quanto abbiamo recuperato rispetto al periodo penalizzato dalle restrizioni anti-COVID, mentre ben 29,6 milioni – quindi oltre il 38% – sono frutto della crescita organica: un risultato significativo, soprattutto considerando che molte restrizioni erano già state eliminate nel terzo trimestre 2020 e che quindi le condizioni operative erano pressoché normali. La continua crescita dell’EBITDA consolidato è stata alimentata anche da un primo contributo, pari a 7,3 milioni di euro, delle attività di M&A recentemente concluse, che vanno a consolidare un mercato molto frammentato nelle attività non regolate.

Il risultato di EBITDA consuntivato nei primi nove mesi del 2021, pari a 883 milioni di euro, prefigura un incremento non trascurabile anche rispetto ai 786 milioni di euro che rappresentano il livello raggiunto nel medesimo periodo del 2019, prima dell’emergere della pandemia.

Nei primi nove mesi 2021, l’aumento del 9,6% dell’EBITDA si è accompagnato a tassi di sviluppo ancora più sostenuti a livello di EBIT e di Utile netto, che migliorano rispettivamente del 13,5% e del 32,3%, confermando un positivo contributo anche dall’area di gestione finanziaria e fiscale.

Nelle aree a libero mercato Hera si è mossa con dinamismo ed efficacia
Un ulteriore elemento rassicurante consiste nel fatto che tutte le aree di attività hanno offerto un contributo positivo al progresso dell’EBITDA.

L’impulso maggiore è stato offerto dalle aree a libero mercato, dove Hera ha confermato di sapere individuare e cogliere le opportunità dell’economia in ripresa attraverso lo sviluppo di maggiori volumi e sfruttando i nuovi ambiti di intervento creati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo italiano, attraverso soluzioni che fanno leva sugli incentivi “ecobonus”, con una proposta che ha incontrato l’interesse di numerosi condomini, portando visibili ritorni per Hera e immediati benefici per l’ambiente.

Il Free Cash Flow copre la maggior parte dei dividendi 2020
Nei primi nove mesi del 2021 Hera ha generato un importante flusso di cassa operativo, di 643 milioni di euro, che, unito a un capitale circolante netto che continua a non assorbire risorse, ci ha permesso di finanziare i prudenti accantonamenti, ben 377 milioni di euro di investimenti (+13%), oltre a circa 150 milioni tra operazioni di M&A e riacquisto di obbligazioni. Abbiamo così raggiunto un Free Cash Flow di 117 milioni di euro, che ha coperto circa due terzi del dividendo pagato lo scorso 7 luglio, determinando un incremento minimo, di 77 milioni di euro, a livello di Indebitamento Finanziario Netto, che rimane quindi sostanzialmente stabile a 3,3 miliardi di euro.

Con queste premesse, abbiamo potuto migliorare il nostro leverage, misurato in termini di rapporto tra Debito ed EBITDA, passando da 2,87 volte del 31 dicembre 2020 a 2,75 volte.

Hera ha dimostrato di sapere attraversare i cicli economici continuando a produrre risultati in crescita, con un basso profilo di rischio
Facendo il punto al 30 settembre, perciò, abbiamo più di un segnale rassicurante.

Siamo a poco più di un terzo del percorso previsto dal Piano quinquennale; eppure abbiamo già conseguito oltre metà della crescita dell’EBITDA, con 115 milioni di euro cumulativamente raggiunti sui 215 milioni di euro previsti su cinque anni.

Se da un lato possiamo beneficiare della stabilizzazione dei risultati che deriva dal fatto che metà del business è regolato e quindi profittevole anche a fronte di una eventuale debolezza nei volumi, d’altro lato possiamo contare su un forte posizionamento nei business a libero mercato, con una presenza che è peraltro concentrata nelle aree più ricche e produttive del Paese.

Abbiamo dimostrato che la nostra struttura di portafoglio e il modo nel quale gestiamo il business sono in grado di proteggerci dagli shock dello scenario esterno, che si tratti delle limitazioni imposte dalla pandemia o di prezzi dell’energia in tumultuosa ascesa. Sapere valutare i rischi significa certamente potere mitigare l’impatto di fattori negativi, ma anche disporre di un sistema strutturato per cogliere le opportunità che si presentano. La nostra espansione in termini di quote di mercato e di capacità impiantistica nelle aree a libero mercato, portata avanti con determinazione nel tempo, ci permette perciò oggi di cavalcare la ripresa dell’economia e di essere un agente di primo piano dell’economia circolare.

Fedeli alle linee-guida strategiche che ci hanno condotto fin qui, con la consapevolezza e l’esperienza che abbiamo maturato attraversando anche scenari sfidanti, stiamo dando forma al prossimo Business Plan, che contiamo di presentarvi nel gennaio 2022.

Tomaso Tommasi di Vignano
Tomaso Tommasi di Vignano
10 Novembre 2021

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