Storie
Il messaggio del presidente esecutivo
L’EBITDA accelera, con il debito in discesa e un profilo di rischio sotto controllo

Nel secondo trimestre del 2023 Hera ha impresso ulteriore forza alla crescita già realizzata nel corso del primo, con un EBITDA che nei primi sei mesi segna complessivamente un progresso del 13,8%.

Questo risultato, che esprime il contributo positivo di tutte le aree di attività, presenta anche una rilevante connotazione sostenibile, grazie al continuo sviluppo delle attività di Decarbonizzazione.

Il successo degli sforzi per conquistare nuovi clienti nel libero mercato, le gare aggiudicate nei mercati di ultima istanza, STG e Consip e il forte posizionamento nei servizi di Decarbonizzazione hanno attribuito all’area Energy un ruolo trainante della crescita di Gruppo nel semestre. 

La buona generazione di cassa della prima parte dell’anno ha inoltre permesso di intensificare gli investimenti e di remunerare gli azionisti con un dividendo in crescita annua del 4%, mentre l’indebitamento si contraeva di 104 milioni di euro.

Hera conferma, perciò, di disporre di una strategia capace di generare una crescita profittevole anche in scenari che presentano notevoli aree di rischio, mantenendo una sana disciplina finanziaria. Una strategia coerente a quanto definito nel Piano Industriale e realizzato accelerando i tempi di realizzazione.

 

Gentili Azionisti,

nel primo semestre 2023 Hera ha confermato la propria capacità di riuscire a conseguire importanti risultati, proseguendo a passo spedito lungo il percorso di crescita disegnato dal Piano Industriale, pur in uno scenario che pone serie sfide. Anche nel secondo trimestre sono rimaste vive le tensioni geopolitiche, mentre è proseguito il più ampio rialzo nei tassi d’interesse attuato dalle Banche Centrali negli ultimi 20 anni. A questi fattori si è aggiunto un clima invernale particolarmente mite, che ha ridotto i consumi di gas.

I risultati semestrali testimoniano le solide radici alla base della crescita di Hera

Avere consuntivato una crescita dell’EBITDA del 13,8% su base semestrale, a fronte di quella del 6,7% registrata nel primo trimestre dell’anno, significa che abbiamo tenuto il nostro passo pur a fronte del contesto molto sfidante.

La qualità di questa crescita è testimoniata dal fatto che tutti i business in cui operiamo hanno offerto un contributo positivo al progresso dell’EBITDA di Gruppo, confermando la validità degli investimenti operativi e delle operazioni di M&A realizzate in passato e proseguite in questo semestre.

La crescita del numero dei clienti nell’Energy e il ricco portafoglio di offerta sono un motore trainante

L’area Energy, in particolare, ha avuto un ruolo di primo piano – avendo contribuito per ben 68 milioni di euro al progresso complessivo di 87 milioni di euro registrato a livello di EBITDA consolidato – soprattutto grazie, da un lato, al successo delle azioni commerciali e, dall’altro, alle gare che ci siamo aggiudicati nei segmenti delle tutele graduali, MUI e Consip: questi due fattori hanno generato un aumento di 40 milioni nelle performance da vendita e trading di commodity energetiche. Oggi Hera è una realtà che serve 3,7 milioni di clienti: una base in continua espansione, cresciuta del 7,9% solo negli ultimi 12 mesi, alla quale il Gruppo può offrire un ampio portafoglio di servizi. Con queste premesse siamo riusciti ad assorbire, senza riflessi negativi, la riduzione dei consumi indotta sia dalle temperature invernali più elevate rispetto alla media storica, sia dalla volontà dei clienti di minimizzare la spesa della propria bolletta energetica.

Il peso crescente dei servizi di Decarbonizzazione connota la crescita in chiave sostenibile

L’area Energy ha anche potuto beneficiare di oltre 28 milioni di euro di incremento dell’EBITDA dei servizi di Decarbonizzazione, costituiti da soluzioni per l’efficientamento energetico di condomini, Pubblica Amministrazione e clienti corporate, oltre ai servizi a valore aggiunto dedicati ai privati. Un risultato che conferma il solido posizionamento di Hera in un business in continuo sviluppo, nonostante la riduzione degli incentivi governativi, nonché il ruolo proattivo del Gruppo nell’offerta di soluzioni che portino verso una “net-zero economy”, in linea con l’impegno assunto a ridurre del 37% le emissioni entro il 2030.

Essere l’abilitatore della sostenibilità
dei nostri clienti è un ruolo per cui abbiamo
non solo un’autentica vocazione, ma anche
un programma concreto, come testimonia la pipeline
di circa 1 miliardo di euro di controvalore di progetti presentati.     

Un set di risultati che conferma la capacità di cogliere le opportunità, ma anche di gestire efficacemente le sfide

Guardando sotto la linea dell’EBITDA, troviamo un EBIT in progresso dell’11,9% nonostante le attente politiche di accantonamento e l’incremento degli ammortamenti legato ai nuovi investimenti. I buoni risultati operativi hanno permesso di assorbire completamente i maggiori Oneri Finanziari Netti, che riflettono il più elevato costo di finanziamento del capitale circolante in un contesto di tassi di interessi in ascesa. Questo, insieme all’ottimizzazione della gestione fiscale che ha indotto una discesa del tax rate di oltre due punti percentuali, ha condotto a un Utile Netto dopo il risultato di terzi di 187,7 milioni di euro, con un incremento del 2,4% che supera le stime di consensus.

Il significativo ammontare di investimenti pone le premesse di una continua crescita nei prossimi anni

Convinti esecutori della strategia che ci ha condotto a questi risultati, abbiamo alimentato la crescita futura intensificando gli investimenti, in particolare nelle infrastrutture, con capex per complessivi 330 milioni di euro, mentre abbiamo concluso operazioni di M&A per 73 milioni di euro, in particolare nel settore Ambiente, con ACR Reggiani, e nel settore impiantistico, con F.lli Franchini, Tiepolo e Horowatt per rafforzarci rapidamente in segmenti di business che stanno già dimostrando di essere molto attraenti e che danno valore al nostro intero portafoglio di offerta sostenibile per promuovere la decarbonizzazione e l’economia circolare.

La crescita prosegue in modo sostenuto ma equilibrato

Nel primo semestre abbiamo potuto contare, oltre che su un significativo cash flow operativo, per 460 milioni di euro, anche su 280 milioni di euro di cassa rilasciata dalla gestione del circolante, per effetto dello svuotamento degli stoccaggi di gas che avevamo completato nel primo trimestre. Questo ci ha permesso di coprire per intero tanto gli investimenti operativi e finanziari quanto i 240 milioni di euro di risultati di terzi e distribuzione di dividendi, registrando una generazione netta di cassa positiva per 104,1 milioni, che ha determinato una pari riduzione dell’Indebitamento Finanziario Netto. Al 30 giugno 2023, perciò, il rapporto tra Debito ed EBITDA si attesta a 3,0 volte – un livello che riteniamo di equilibrio per il nostro modello di business e che ci lascia adeguata flessibilità finanziaria.

Possiamo perciò affermare che nella prima metà dell’anno
abbiamo potenziato le marginalità sulla gestione corrente
e continuato a investire per porre le basi dello sviluppo futuro,
mentre abbiamo remunerato i nostri azionisti
con un dividendo in aumento annuo del 4%
e mantenuto il leverage entro livelli fisiologici.

La qualità della crescita è apprezzabile anche per il controllato profilo di rischio sottostante

Questo semestre ha dimostrato come siano state premianti le modalità adottate da Hera per gestire i rischi della crisi energetica, attraverso l’acquisto e lo stoccaggio di ingenti quantitativi di gas attuati nel 2022; quantitativi poi utilizzati con la nuova stagione termica, fino al completo svuotamento degli stoccaggi a fine marzo 2023.

Altrettanto possiamo affermare per il successo delle politiche di presidio che abbiamo attuato in altre aree di rischio dello scenario.

Anche sul versante del rischio “tasso di interesse” Hera ha agito proattivamente

Un’altra area che abbiamo attentamente presidiato è quella della gestione finanziaria, a fronte della perdurante manovra restrittiva attuata dalle autorità monetarie. L’obiettivo, pienamente raggiunto, era quello di ottimizzare il costo del nostro debito, che mostra in effetti un modesto rincaro rispetto all’aumento dei tassi di interesse, essendo passato dal 2,6% del primo semestre 2022 al 2,9% del semestre appena concluso. La strada è stata quella di sostituire fonti tradizionali con alternative a lungo termine più competitive, allungando al contempo la duration media del debito, che oggi si attesta a 5,5 anni. Questo è avvenuto attraverso operazioni di liability management, che hanno preso le mosse all’inizio del secondo trimestre 2023 e che hanno permesso di fare provvista per oltre 1 miliardo di euro. Una direzione che abbiamo continuato a seguire anche dopo la chiusura del semestre, con il prestito BEI da 460 milioni di euro concesso a Hera per accelerare la transizione ecologica, in particolare con risorse dedicate a progetti volti a rafforzare ulteriormente la resilienza del servizio idrico contro futuri eventi metereologici estremi nelle zone alluvionate.

In vantaggio sui tempi di esecuzione del Piano, grazie a un valido portafoglio di business e a una accurata execution

Continua a ritmi serrati, perciò, il nostro percorso di realizzazione del Piano al 2026, avendo già coperto circa il 65% della crescita cumulativa prevista nel quinquennio a livello di EBITDA in meno di un terzo del tempo. Una performance che nel semestre ha visto peraltro un contributo significativo del risultato dei servizi di Decarbonizzazione, dove gli orizzonti di sviluppo diventano sempre più visibili e interessanti.

Possiamo perciò affrontare le sfide
che ci attendono nella seconda parte dell’anno
sicuri di avere una corretta impostazione strategica
per gestire i rischi ma anche per cogliere le opportunità dei nuovi scenari.

Cristian Fabbri
Cristian Fabbri
26 Luglio 2023
Direttore responsabile:
Jens K. Hansen
Concept e contenuti editoriali:
Blue Arrow - Lugano