Hera apre il 2023 con un primo trimestre dai risultati rassicuranti, non solo per l’entità ma anche per la qualità dei progressi realizzati.
Tutte le tipiche leve di sviluppo hanno contribuito all’incremento del 9,4% dell’EBITDA: la crescita organica, sostenuta soprattutto dall’espansione della base clienti nelle aree dell’Energia e dal solido posizionamento competitivo nell’Ambiente, oltre alle attività che favoriscono un’economia circolare e all’M&A.
La generazione di cassa operativa ha coperto la spesa per crescenti investimenti e l’esborso per le acquisizioni, mentre lo svuotamento delle riserve di gas stoccato ha favorito la discesa di 472 milioni di euro dell’indebitamento.
Le evidenze emerse dalla performance trimestrale confermano dunque il valido approccio di Hera nel gestire le sfide e le incertezze dello scenario, creando le premesse per il proseguimento della crescita lungo la traiettoria indicata dal Piano Industriale, mentre permane un profilo di rischio molto prudente.
Gentili Azionisti,
i risultati conseguiti nel primo trimestre 2023 offrono un riscontro molto convincente della crescita che Hera è in grado di realizzare pur nel difficile contesto esterno, che vede perduranti tensioni geopolitiche, elevati prezzi sui mercati energetici e un elevato costo del denaro indotto dalle politiche restrittive delle Banche Centrali, intente a contrastare l’inflazione in una fase ancora incerta di ripresa dell’economia.
Una performance trimestrale che riflette un miglioramento corale
Tutti i principali indicatori di performance del Conto Economico del Gruppo Hera mostrano un progresso, a partire dai Ricavi – sostenuti dalla continua espansione nel numero dei clienti e dai più elevati volumi nell’ambito Energy e Ambiente – per arrivare fino all’ultima linea, con l’Utile dopo il risultato di terzi che consuntiva un incremento dell’1% circa. Nonostante i maggiori Oneri Finanziari Netti – principalmente legati a un capitale circolante che è aumentato in funzione dell’espansione del fatturato – l’Utile consolidato migliora, grazie alla crescita conquistata a livello di gestione operativa, con un progresso del 9,4% a livello di EBITDA e del 6,7% in termini di EBIT.
Con la discesa delle scorte di gas è iniziato anche il deleveraging
Al 31 marzo 2023, il leverage, calcolato come rapporto tra Debito ed EBITDA, risulta in calo a 2,84 volte, principalmente grazie alla vendita delle riserve di gas che avevamo prudenzialmente stoccato a partire dalla primavera del 2022 per gestire possibili riflessi negativi della crisi energetica, con un investimento complessivo di circa 878 milioni di euro. Una scelta che ci ha permesso di soddisfare la domanda dei clienti e garantire la continuità del business del Gruppo nelle attività che comportano un assorbimento di energia.
Con l’inizio della stagione termica, si è infatti progressivamente ridotto l’ammontare delle riserve di gas negli stoccaggi con un conseguente beneficio sulla leva finanziaria. Così, se nel terzo trimestre 2022 la leva era a oltre 3,6 volte, con la stagione termica è prima scesa a 3,2x a fine esercizio 2022 e poi a 2,84 volte nel primo trimestre 2023 con la fine dell’inverno.
Sono proseguiti gli investimenti, alla base della continua crescita del Gruppo Hera
Nel primo trimestre 2023 abbiamo realizzato investimenti per complessivi 216 milioni di euro, in aumento del 60% rispetto al medesimo periodo del 2022 soprattutto per effetto delle acquisizioni di ACR Reggiani e Asco Tlc, ma con un peso determinante anche della componente degli investimenti operativi, che aumentano del 21% riflettendo – tra l’altro – gli importanti lavori di revamping dei due impianti WTE di Trieste e Ravenna.
La scelta di stoccare una rilevante riserva di gas si è confermata premiante
La cassa generata dalle attività operative nel primo trimestre ha permesso, perciò, di coprire gli investimenti tecnici e l’esborso per le operazioni di M&A – entrambi in crescita – mentre la riduzione delle scorte di gas ha favorito la riduzione di 472 milioni di euro dell’Indebitamento Finanziario Netto registrato nell’arco del primo trimestre 2023.
Con i risultati di questa prima trimestrale,
perciò, abbiamo piena manifestazione della
validità delle politiche di copertura di rischio
attuate dal nostro Gruppo, che ha potuto
attraversare la fase più incerta della crisi
energetica mantenendo i presupposti di
una regolare operatività, mentre
continuava ad alimentare lo sviluppo futuro.
Prosegue ininterrotto il percorso di crescita dell’EBITDA, che fa leva su un diversificato insieme di fattori trainanti
La crescita di oltre 35 milioni di euro dell’EBITDA consolidato, che ha raggiunto così il livello di 410,2 milioni di euro, è stata trainata da un diversificato insieme di fattori. Alla crescita organica si possono ascrivere circa 15 dei 35 milioni di crescita totali, sulla spinta dell’espansione delle quote di mercato nel gas e nell’elettricità, anche nei segmenti di ultima istanza. Le attività legate all’economia circolare – Efficienza Energetica e Servizi a Valore Aggiunto – confermano il proprio ruolo fondamentale, non solo in termini di realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale, con un apporto all’EBITDA di Gruppo che nel trimestre si attesta a 14 milioni di euro. Al contributo delle società neoacquisite, Macero Maceratese e ACR Reggiani, vanno infine attribuiti ulteriori 6 milioni di incremento.
Anche la diversificazione del portafoglio di attività in logica multi-business si conferma un elemento essenziale
La continua crescita resa possibile dal modello multiutility di Hera trova puntuale riscontro nell’evidenza della performance di questo ultimo trimestre, grazie, rispettivamente, al successo delle azioni di sviluppo commerciale e alla stabilità dei margini nell’Energy, oltre che ai benefici derivanti dalla posizione di leadership nell’Ambiente. La spinta proveniente da queste due aree ha infatti più che compensato la lieve contrazione registrata nelle attività regolate, a causa di un aumento dei costi operativi.
La creazione di valore prosegue anche al di sotto della linea di saldo della gestione operativa
Hera ha inoltre creato valore, anche in questo trimestre appena concluso, attraverso un’attenta gestione finanziaria e fiscale. Da un lato, infatti, grazie alla elevata duration media dei finanziamenti, il costo medio del debito è rimasto al di sotto del 3% nonostante il forte incremento dei tassi d’interesse, mentre, dall’altro, il tax rate è sceso di circa un punto percentuale rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, attestandosi al 26,8%, grazie alle opportunità di ottimizzazione fiscale che sono state colte. Anche dopo la chiusura del primo trimestre abbiamo proseguito con successo nella politica di ottimizzazione del profilo del debito, avendo chiuso operazioni di funding con finanziamenti ESG per circa 1 miliardo di euro, di cui 600 milioni di euro relativi a un Sustainability-Linked Bond, con benefici in termini di allungamento della durata media dell’intero stock di debito di Hera.
La distribuzione dei dividendi permette agli azionisti di beneficiare del valore che Hera crea nel tempo
A valle dell’approvazione da parte dell’Assemblea dello scorso 27 aprile, a partire dal 21 giugno 2023 gli azionisti incasseranno un dividendo 12,5 centesimi di euro per azione, in aumento del 4% rispetto ai 12,0 centesimi del dividendo 2021. Il valore che Hera crea attraverso la gestione delle proprie attività viene quindi condiviso con gli azionisti, attraverso una remunerazione che il Piano Industriale prevede in crescita fino a raggiungere i 15 centesimi per l’esercizio 2026.
Un primo trimestre 2023 che offre evidenze rassicuranti
Nel mio nuovo incarico di Presidente
Esecutivo di Hera, non posso che essere
confortato dalla performance di questo
primo trimestre: entriamo con il passo
giusto in un 2023 che ci vedrà impegnati a
portare ad esecuzione in nostro Piano
industriale quinquennale.
Uno scenario che abbiamo però dimostrato di sapere gestire, grazie a politiche prudenziali e a una fedele esecuzione delle linee di azione del Piano Industriale.
Il segnale molto eloquente del rientro del livello di indebitamento man mano che abbiamo utilizzato le riserve di gas acquistato nel 2022, in linea con quanto previsto dai contratti di fornitura a prezzi prefissati con i clienti, fornisce ulteriore evidenza dell’efficacia del nostro approccio strategico.
Hera può dunque proseguire lungo la traiettoria di crescita prevista al 2026, mantenendo un solido profilo patrimoniale.
Con le premesse dei buoni risultati trimestrali possiamo infatti affermare di essere decisamente al passo con la realizzazione del Piano, avendo già a oggi coperto il 44% dell’incremento di 250 milioni di euro dell’EBITDA, che rappresenta il nostro obiettivo di crescita quinquennale.
Il rientro del rapporto tra Debito ed EBITDA al di sotto delle 3 volte ci riporta inoltre in una posizione di flessibilità finanziaria. Qualora se ne presentasse l’occasione, potremmo dunque cogliere ulteriori opportunità di investimento oltre a quelle già indicate dal Piano, rimanendo fedeli a una logica di allocazione del capitale ispirata alla creazione di valore e alla sostenibilità di lungo termine.