Storie
Il messaggio del presidente esecutivo
Hera continua a investire, forte di un EBITDA in crescita

L’accentuato rincaro delle materie prime energetiche che si è manifestato nel terzo trimestre del 2022 e il taglio del WACC operato dal Regolatore a partire da gennaio non hanno impedito a Hera di conseguire una crescita a livello di EBITDA consolidato nei primi nove mesi del 2022.

Una politica di adeguata diversificazione dei business in portafoglio e un’attenta gestione del profilo di rischio hanno permesso di conseguire valide performance operative anche in uno scenario sfavorevole. Hera ha così potuto proseguire nella realizzazione del proprio piano di investimenti, cogliendo peraltro anche ulteriori opportunità, attraverso l’acquisto di importanti quantitativi di gas in stoccaggio che garantiscono la sicurezza delle forniture ai clienti per l’anno termico in corso a condizioni predefinite.

Al contempo, il Gruppo ha mantenuto un solido profilo finanziario, creando le premesse per proseguire anche negli anni a venire lungo un sano percorso di crescita a lungo termine, nonostante le incertezze permanenti nello scenario esterno.

Gentili Azionisti,

nel terzo trimestre del 2022 abbiamo assistito a un ulteriore peggioramento del contesto operativo, anche rispetto al difficile scenario che già avevamo dovuto fronteggiare nella prima metà dell’anno. A fine agosto, in un momento cruciale per le attività di approvvigionamento in vista della stagione invernale, i prezzi del gas e dell’energia elettrica hanno infatti raggiunto livelli di picco. Il forte rincaro delle materie prime energetiche ha alimentato la spinta inflazionistica in atto, rendendo necessarie una serie di misure restrittive da parte delle autorità di politica monetaria. 

A fronte di uno scenario tanto sfidante, Hera è comunque riuscita a neutralizzare buona parte degli impatti negativi sulle proprie performance economico-finanziarie

I risultati dei primi nove mesi del 2022 indicano che il modello di business e la capacità reattiva di Hera hanno permesso di arginare in significativa misura gli effetti delle variabili esterne. Con un EBITDA che ha raggiunto 874,8 milioni di euro, in aumento del 2,4% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2021, possiamo affermare che il trend di crescita prosegue ininterrotto. 

A oggi, abbiamo quindi già conquistato il 44% dell’obiettivo di incremento quinquennale dell’EBITDA previsto dal Piano al 2025, essendo a poco più di un terzo del percorso lungo la linea del tempo. Un risultato che diventa ancora più apprezzabile se si considera che le assunzioni di scenario su cui era stato costruito il Piano non prevedevano i livelli di criticità delle variabili-chiave che abbiamo sperimentato nel 2022.

La solida performance dell’EBITDA fa leva su un equilibrato mix di business e su attente politiche di portafoglio

Potendo contare su una bilanciata composizione del portafoglio tra attività regolate e liberalizzate, oltre che su una gestione operativa attenta nel mantenere un contenuto profilo di rischio, Hera è riuscita di fatto a neutralizzare la performance lievemente negativa dell’Area Energy derivante dai picchi di prezzo delle materie prime energetiche, potendo fare leva sui margini positivi conseguiti nella generazione di energia degli impianti di trattamento dei rifiuti.

Abbiamo contrastato non solo l’inflazione delle commodity energetiche, ma anche il taglio del WACC nelle attività regolate

L’aumento di 20,4 milioni di euro conseguito a livello di EBITDA consolidato riflette il contributo della crescita organica e di quella per linee esterne, le quali, insieme ai buoni risultati del business dell’economia circolare, hanno più che compensato i 16,5 milioni di euro venuti a mancare rispetto ai primi nove mesi del 2021 a seguito della riduzione del WACC stabilita da ARERA per il nuovo periodo regolatorio iniziato a gennaio 2022.

Potendo contare su un visibile EBITDA, abbiamo realizzato significativi investimenti

Potendo contare su questo hedging naturale dei business che offre visibilità sulla tenuta dell’EBITDA consolidato, abbiamo potuto proseguire gli investimenti di mantenimento e realizzare importanti investimenti di sviluppo, dedicati in particolare all’area Ambiente: il capex ha quindi complessivamente raggiunto 446 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022, facendo segnare un incremento del 15% rispetto al medesimo periodo del precedente esercizio. 

Nel terzo trimestre abbiamo inoltre colto l’opportunità di realizzare quasi un miliardo di euro di investimenti straordinari. Abbiamo infatti proseguito lo stoccaggio di ulteriori quantitativi di gas già avviato nel giugno scorso, investendo 878 milioni di euro per assicurarci 700 milioni di metri cubi di gas. Questo stock ci consente di garantire le forniture ai clienti a condizioni di prezzo già definite nell’arco della stagione termica. Abbiamo evitato in questo modo di esporci completamente alle incertezze del mercato spot, pur mantenendo aperta la strada a eventuali opportunità di arbitraggio.

Abbiamo portato avanti parallelamente il nostro percorso di M&A, con operazioni per un importo complessivo di 64 milioni di euro, focalizzandoci nel business del trattamento dei rifiuti e su società di vendita dell’energia. 

Effettuati prudenti accantonamenti per proteggerci dalle fluttuazioni di prezzo delle commodity energetiche

In linea con le politiche adottate nel primo semestre, grazie alla crescita dell’EBITDA, anche nel terzo trimestre abbiamo avuto spazio per appostare prudenti accantonamenti, esclusivamente con l’obiettivo di coprire i rischi di aumento di prezzo delle commodity energetiche, considerato che la qualità dei crediti commerciali rimane invece su buoni livelli, con tempi medi di incasso rimasti sostanzialmente invariati negli ultimi due anni e un tasso di crediti non pagati che nel segmento retail resta inferiore all’1%. Eventuali difficoltà nel fronteggiare l’improvviso rincaro delle bollette sono state gestite concedendo dilazioni temporali a circa 246 mila clienti che ne hanno fatto richiesta dall’inizio della pandemia, nel solco perciò di una filosofia di gestione dei rapporti con gli stakeholder che si è già rivelata premiante.

La flessione dell’Utile Netto rispecchia essenzialmente l’ammontare dei maggiori Ammortamenti e Accantonamenti  

L’Utile Netto dopo il risultato di terzi, pari a 214,1 milioni di euro, si confronta con un dato comparabile per il medesimo periodo del 2021 di 231 milioni di euro circa, depurato da 56,2 milioni di euro di Special Items positivi. Tale variazione della “bottom line” riflette principalmente l’aumento di 25,3 milioni di euro della voce “Ammortamenti e Accantonamenti”, a seguito degli investimenti realizzati e delle prudenziali politiche di accantonamento.       

Il rapporto tra Debito ed EBITDA si mantiene sotto la soglia delle 3 volte 

Dopo oltre 878 milioni di euro di acquisto di gas per lo stoccaggio, il rapporto Debito/EBITDA si attesta a 3,62x; essendo il gas già contrattualizzato a prezzi definiti per la vendita ai clienti finali entro il termine della stagione termica, non ha impatto sul profilo di rischio finanziario a medio/lungo termine del Gruppo: escludendo il gas stoccato, si avrebbe infatti un rapporto Debt/EBITDA pari a 2,9x.   

Forti delle recenti evidenze sulle performance economico-finanziarie, ci apprestiamo ad aggiornare il nostro percorso di Piano in uno scenario che rimane incerto

Questi risultati sono perciò una conferma di come, disponendo di una strategia chiara, di un valido modello di business e di un solido profilo finanziario, si possa continuare a crescere a livello di EBITDA senza frenare gli investimenti, che sono peraltro la premessa per dare continuità al percorso di crescita futuro. 

Queste evidenze circa la capacità di tenuta delle nostre performance in scenari molto sfavorevoli sono ancora più importanti in un quadro che rimane ancora molto incerto, nonostante i prezzi dell’energia siano in certa misura rientrati rispetto ai massimi storici di fine agosto.

Sulla scorta delle conferme che ci sono venute dai risultati dei primi nove mesi, siamo quindi impegnati a ultimare il Piano Industriale al 2026, che presenteremo nei primi mesi del prossimo anno. Rimaniamo orientati, come sempre, a perseguire una crescita profittevole caratterizzata da un equilibrato profilo di rischio, che ci permetta anche di mantenere un’adeguata remunerazione ai nostri azionisti.

 

Tomaso Tommasi di Vignano
Tomaso Tommasi di Vignano
9 Novembre 2022
Direttore responsabile:
Jens K. Hansen
Concept e contenuti editoriali:
Blue Arrow - Lugano