Nel quinquennio Hera concentrerà oltre la metà del piano di investimenti da 4,1 miliardi di euro nelle Reti, con l’obiettivo di valorizzare l’infrastruttura esistente, vero e proprio asset strategico che si rafforza e trasforma per rispondere alle nuove sfide del Cambiamento Climatico, garantendo al Gruppo ritorni visibili con un basso profilo di rischio.
Anche all’Ambiente Hera riserva un’importante allocazione di capitale (29% degli investimenti totali) a fronte della quale sono attesi attraenti ritorni, che traineranno la crescita dell’EBITDA di Gruppo. Hera andrà a intercettare una domanda di sempre maggiore circolarità, anche in nuovi segmenti specialistici, offrendo servizi che rispondano in modo completo alle esigenze dei clienti business.
Nonostante il recupero rispetto ai minimi dello scorso ottobre, il livello di prezzo cui tratta il titolo Hera indica che esiste ancora un notevole gap da colmare rispetto alla performance del FTSE MIB e al target price medio degli analisti che coprono il titolo, oggi pari a 3,6 euro.
La pubblicazione dei risultati preliminari 2022, con l’evidenza del recupero di profittabilità dell’area Energy nel quarto trimestre e di una leva finanziaria in discesa, fornirà al mercato nuovi elementi per aggiornare la valutazione del titolo Hera. Sempre a questo scopo, gli investitori potranno trarre rassicuranti elementi sul solido profilo della crescita futura dagli obiettivi del nuovo Piano al 2026, impostato in continuità con la strategia passata.
Hera gode di una posizione competitiva di leadership nel business dell’Ambiente in Italia. Il nuovo Piano al 2026 disegna una strategia chiara: fare leva sull’ampia base impiantistica esistente e sulla capacità che il Gruppo ha di intercettare volumi di rifiuti annui per oltre 6,7 milioni di tonnellate per accrescere il vantaggio competitivo di Hera.
L’idea si colloca in un contesto che è favorevole da più punti di vista: il tema della salvaguardia dell’Ambiente attraverso un corretto trattamento e smaltimento dei rifiuti è sentito dai cittadini ed è una responsabilità legale per le imprese che li generano. Sia il nuovo quadro tariffario per il trattamento dei rifiuti urbani sia il PNRR del governo italiano contengono meccanismi che incentivano l’investimento nel business, mentre il trend dei prezzi di mercato continua da sei anni a essere positivo.