Nella prima metà del 2020, a fronte del quadro di emergenza creato dalla pandemia, Hera ha mantenuto fede agli impegni assunti nei confronti dei propri stakeholder: ha garantito la continuità del servizio al cliente, salvaguardando al contempo la salute dei dipendenti; ha remunerato gli azionisti con il dividendo di 10 centesimi di euro previsto dal Piano Industriale; ha fatto sentire la propria presenza nei territori in cui opera con aiuti concreti alle strutture sanitarie. È inoltre intervenuta sostenendo i clienti nelle situazioni più fragili e i fornitori in temporanea difficoltà.
Incertezza e volatilità sono le parole-chiave che hanno dominato i mercati azionari in questo periodo segnato dalla pandemia da Covid-19. Sostenibilità di lungo termine e agenda “green” sono le parole-chiave che hanno invece improntato le nuove politiche monetarie e fiscali in Europa.
I solidi fondamentali di Hera confermati dai risultati semestrali, l’autentico impegno su obiettivi ESG al 2030 e il margine di potenziale rivalutazione rispetto al target price medio di circa 4 euro costituiscono i pilastri di un robusto investment case, quanto mai interessante nel nuovo scenario.
Nell’epoca dei grandi cambiamenti di portata globale, uno di quelli più “disruptive” è certamente l’evoluzione tecnologica, che arriva a mettere in discussione i modelli di business, imponendo un completo ripensamento anche delle attività più tradizionali del settore.
L’utilizzo pervasivo delle nuove tecnologie, che sta rivoluzionando il modo di operare delle multi-utility, sta trasformando profondamente anche i servizi offerti ai clienti e le loro stesse aspettative.