Nel contesto operativo molto sfidante che ha caratterizzato il primo semestre 2022 Hera ha fornito, ancora una volta, un’importante prova della capacità del proprio modello di business di realizzare continui incrementi dell’EBITDA.
Il progresso del 3,3% conseguito a livello di EBITDA nel semestre è stato conseguito facendo leva su un’attenta ricerca delle migliori opportunità all’interno di ciascuna area di attività e mantenendo un contenuto profilo di rischio nelle politiche gestionali. In questo modo, sono stati conseguiti apprezzabili risultati in tutti business.
I mercati azionari hanno subito pesanti perdite in questa prima parte dell’anno, in una cornice caratterizzata da tensioni geopolitiche, politiche monetarie restrittive volte a contrastare l’inflazione e profonda incertezza sull’evoluzione dell’economia reale.
La performance del titolo Hera non è potuta rimanere immune dal quadro molto sfavorevole per l’investimento azionario, nonostante il resiliente modello di business del Gruppo negli anni abbia dimostrato di potere assicurare solidi fondamentali, con una crescita continua e sostenibile nel tempo.
Per il secondo anno consecutivo Hera si è posizionata al primo posto della classifica realizzata da ETicaNews, che valuta il grado di integrazione delle politiche ESG delle principali 100 società italiane quotate, ai fini della costruzione dell’Integrated Governance Index (IGI).
L’IGI esprime, in modo sintetico e secondo criteri oggettivi, il posizionamento di un’azienda in relazione a dieci aspetti-chiave di sostenibilità che rimangono stabili nelle diverse edizioni e in riferimento a un’area di indagine straordinaria, che per il 2022 è stata quella della ESG Identity estesa alla catena di fornitura.
Hera ha conseguito il primo posto grazie a un punteggio complessivo pari a 82,35/100: un risultato che posiziona il Gruppo ben 20 punti sopra la media delle blue chip italiane.