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Titolo Hera
Un Piano che rende ancor più evidente il valore di Hera

Il nuovo Piano al 2024 indica con chiarezza quanto e quale valore il Gruppo Hera possa creare.

  • I target fissati in passato, superati per la quinta volta consecutiva
  • i nuovi obiettivi al 2024 e al 2030, più ambiziosi di quelli precedenti e ancora più intimamente connessi alle nuove priorità di un’Europa che va verso “emissioni zero” e vuole dare maggiore circolarità all’economia
  • la prospettiva di una costante crescita del dividendo per azione

sono tutti elementi che contribuiranno a rafforzare le percezioni degli investitori sui punti di forza e sulle prospettive di Hera.

Ne parliamo con Jens Hansen, che è a capo delle Investor Relations di Hera.

Come si aspetta che gli investitori accoglieranno la presentazione del nuovo Piano al 2024?
Considerati gli attuali livelli di quotazione delle azioni Hera, credo che la pubblicazione del nuovo Piano al 2024, che include peraltro alcuni risultati preliminari dell’esercizio 2020, possa fare chiarezza sul reale valore del nostro Gruppo.
Presentiamo infatti per la quinta volta consecutiva risultati che superano gli obiettivi del Piano, sia in termini di EBITDA sia in termini di leva finanziaria. Grazie alle opportunità di investimento che abbiamo saputo cogliere – che hanno portato a interessanti ritorni sul capitale investito – abbiamo potuto più che compensare le sfide del contesto esterno, incluse quelle legate alla revisione regolatoria che dal 2020 ha ridotto il WACC delle attività di distribuzione e di misura.
Anche il profilo strategico di lungo termine è molto chiaro: coerente da un lato con la nostra impostazione di sviluppo sostenibile sposata già 18 anni fa, quando Hera è stata creata, e perfettamente calzante dall’altro con i nuovi obiettivi che siamo chiamati a realizzare, nel nostro ruolo di multiutility, nel solco delle politiche del programma Next Generation EU.

E negli obiettivi di più breve periodo, che cosa offre Hera agli investitori?
Il Piano, per come è stato disegnato e in particolare per gli investimenti che sono stati selezionati, prevede una sostenuta generazione di cassa, che è alla base della politica di distribuzione degli utili. Hera si impegna a pagare ai propri azionisti un dividendo per azione in crescita di 0,5 centesimi di euro per ogni anno del periodo di Piano, fino ad arrivare a 12,5 centesimi nel 2024.

La brillante performance attesa a livello di risultati economico-finanziari si tradurrà perciò in una crescita lineare della remunerazione degli azionisti attraverso il dividendo.

Hera può vantare diversi riconoscimenti esterni per l’impegno sui temi di sostenibilità. Quali aspetti di questo Piano potranno cambiare o rafforzare le percezioni degli investitori attenti ai criteri ESG?
Effettivamente oggi Hera può fare leva sull’inclusione recentemente conquistata negli indici Dow Jones Sustainability, sul rating A- del CDP, il Carbon Disclosure project, e su un posizionamento di eccellenza in termini di circolarità da parte della Fondazione Ellen MacArthur. Questi riconoscimenti non costituiscono però un punto di arrivo, ma un punto di partenza: il Piano al 2024, così come gli obiettivi di sostenibilità che abbiamo presentato al 2030, aggiungono molto valore nell’ottica di un investitore, perché forniscono un’idea concreta degli impatti che un campione ESG come Hera riesce ad avere in termini di carbon neutrality o di circolarità, mentre persegue ambiziosi obiettivi di natura economico-finanziaria.

Attraverso i dettagli di questo Piano, perciò, gli investitori potranno vedere il potenziale di un virtuoso profilo ESG della Società tradotto in pratica.

Quali altri cambiamenti si aspetta nelle percezioni degli investitori?
Mi attendo che gli investitori apprezzino anche il nostro impegno alla massima trasparenza. Abbiamo infatti deciso di applicare prontamente nella nostra reportistica i nuovi standard di misurazione e comunicazione della sostenibilità. I nostri bilanci, sia la Relazione Finanziaria sia la Dichiarazione Non Finanziaria, sono già da tempo redatti in conformità con i criteri GRI; a partire da questo esercizio seguiranno modalità di rappresentazione allineate anche alle raccomandazioni della TCFD, Task Force on Climate-related Financial Disclosures. Attraverso l’adozione rigorosa di questi nuovi standard, vogliamo mettere gli operatori dei mercati finanziari in condizione di confrontare le nostre performance con quelle dei peer, mantenendo peraltro un’uniformità con la serie storica dei risultati di Hera.

E per quanto riguarda gli obiettivi di lungo termine?
Anche in questo caso, ci siamo proposti di essere quanto più possibile trasparenti e intellegibili. La chiave di lettura proposta in termini di Creazione di Valore Condiviso, che abbiamo sposato sin dal 2016, è di per sé molto concreta. Nel definire i target di sostenibilità al 2030 quest’anno abbiamo iniziato ad adottare anche i rigorosi standard previsti dalla metodologia della “Science Based Target initiative”.

Come è strutturato attualmente il consenso degli analisti sul titolo Hera?
Gli analisti in copertura sul titolo presentano in larghissima maggioranza raccomandazioni di acquisto, dopo i recenti upgrade da parte di Kepler Cheuvreux e Stifel (già MainFirst). I target price sono compresi in una forchetta che va da un minimo di 3,50 euro a un massimo di 4,70 euro, con una media che sfiora i 4 euro. Anche al livello minimo, i target price indicati dai broker indicano perciò consistenti spazi di potenziale rivalutazione per il prezzo del titolo rispetto ai recenti livelli di quotazione.

 

La pubblicazione dei risultati preconsuntivi 2020 e il percorso chiaro e visibile di crescita indicato dal nuovo Piano al 2024 non potranno che aumentare la fiducia del mercato nei confronti di Hera, creando le premesse per riconsiderare l’opportunità di investimento che il titolo offre.

Jens Klint Hansen
Jens Klint Hansen
13 Gennaio 2021

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