Il progresso del 3,3% messo a segno nel trimestre a livello di EBITDA testimonia la valida e lungimirante impostazione del modello di business di Hera, che ha anche potuto fare leva su driver di crescita interna ed esterna, creando valore e compensando sia gli impatti negativi dello scenario macroeconomico sia il taglio del WACC operato dal Regolatore.
Nonostante la dilatazione del capitale circolante netto dovuta all’aumento dei prezzi energetici e il proseguimento di un intenso programma di investimento, Hera è riuscita a mantenere una solida struttura finanziaria, in grado di sostenere sia la clientela in difficoltà, con la rateizzazione delle bollette, sia la prossima distribuzione del dividendo di 12 centesimi per azione, confermando una politica di remunerazione agli azionisti in crescita.
Anche se il contesto rimane sfidante, Hera prosegue saldamente sul percorso strategico disegnato dal Piano al 2025.
Gentili Azionisti,
nel primo trimestre 2022 Hera ha conseguito risultati che giudichiamo soddisfacenti, alla luce del contesto in cui sono maturati. La crescita del 3,3% messa a segno a livello di EBITDA prova infatti la capacità, da parte del nostro equilibrato portafoglio di business, di più che compensare gli impatti negativi che lo scenario esterno può comportare su singole aree di attività.
Il modello multiutility e le attente politiche di hedging hanno fatto da scudo alle sfide dello scenario.
In un contesto di perdurante pandemia, con la variante Omicron che ha causato una nuova ondata di contagi, si è innestato il conflitto russo-ucraino. Ci siamo perciò dovuti confrontare con una galoppante inflazione, che in Italia a marzo ha raggiunto il 6,7%, trainata dal forte incremento dei prezzi delle commodity energetiche. Tanto nel gas quanto nell’elettricità i prezzi hanno raggiunto livelli di quattro volte superiori a quelli degli ultimi due anni, con una spiccata volatilità. Questo ha inciso sul Conto Economico di Hera, ma anche sui costi energetici di famiglie e imprese che sono nostre clienti, oltre ad avere creato disfunzioni nelle catene di fornitura.
Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione nel valutare la performance del Gruppo Hera in questo trimestre, rispetto alle variabili di scenario, è il taglio nel WACC che l’Autorità ha deciso di operare alla fine del 2021, con effetti a valere dal 1° gennaio 2022: a livello di EBITDA consolidato, possiamo quantificare l’impatto negativo del nuovo quadro regolatorio in circa 5,5 milioni di euro su base trimestrale.
Il modello multiutility e una prudente politica di copertura del rischio di variazione dei prezzi delle commodity hanno comunque permesso a Hera di contenere gli effetti penalizzanti di questo scenario, con tassi di ritorni sul capitale investito e sull’equity, in termini di ROI e ROE, nettamente superiori al rispettivo costo e allineati ai livelli dello stesso periodo dell’anno precedente. Si conferma così l’usuale creazione di valore, mantenendo un profilo di esposizione al rischio conservativo.
Il Conto Economico rimane in linea con le performance passate, mentre proseguono gli investimenti
I Ricavi sono risultati in crescita del 133,8% rispetto al primo trimestre 2021, con un impatto dei maggiori prezzi che è peraltro amplificato dalla stagionalità dei consumi di gas per riscaldamento. Nonostante la lievitazione dei costi delle commodity energetiche, abbiamo raggiunto un EBITDA di 374,0 milioni di euro, in miglioramento del 3,3% rispetto al medesimo periodo del 2021.
A fronte di questi rialzi nei prezzi energetici, abbiamo scelto di adottare una prudente politica di accantonamento per svalutazione crediti, nonostante la morosità dei clienti di Hera rimanga su livelli minimi, anche grazie alla selettiva politica di dilazioni concesse nei pagamenti.
A livello di EBIT, gestione finanziaria e fiscale siamo quindi rimasti sostanzialmente in linea con la performance del primo trimestre 2021.
Per quanto alcune criticità dello scenario abbiano avuto impatto anche sui nostri fornitori, nel trimestre siamo comunque riusciti a dare puntuale realizzazione agli investimenti previsti nel Piano Industriale. Il capex è risultato perciò in crescita a 125 milioni, rispetto ai 113 del primo trimestre del 2021. Tra le iniziative di maggior rilievo, abbiamo dato corso al potenziamento degli impianti Waste-to-Energy di Trieste e Ravenna.
Una pluralità di fattori alla base della crescita dell’EBITDA
Come sempre, anche in questo trimestre, Hera ha attivato tutte le opzioni disponibili per proseguire il proprio percorso di crescita. L’esame dei fattori che hanno guidato il progresso del 3,3% a livello di EBITDA, permettendo di più che compensare l’impatto negativo di 5,5 milioni di euro della revisione del WACC, lo testimonia in modo efficace.
L’apporto di maggiore dimensione è venuto dalle attività che contribuiscono alla circolarità e alla sostenibilità ambientale – ossia quelle legate alla realizzazione di opere per l’efficientamento energetico degli edifici, per la trasformazione delle plastiche e i servizi a valore aggiunto nel mondo Energia – che complessivamente hanno contribuito all’incremento dell’EBITDA di Gruppo con 9,1 milioni di euro.
Ulteriori 4,2 milioni sono venuti invece dalle maggiori quote di mercato conquistate nell’area Energia e dalle gare che ci siamo aggiudicati nel segmento a Maggior Tutela, che hanno portato in Hera complessivamente più di 100 mila nuovi clienti, oltre che dall’incremento del 3% nei rifiuti industriali trattati e da nuove efficienze nei business regolati.
Abbiamo infine beneficiato anche dell’apporto incrementale legato alle acquisizioni di Vallortigara, Recycla ed Ecogas, dal momento che queste operazioni erano state concluse dopo il 31 marzo 2021.
Dividendo di 12 centesimi in pagamento dal 22 giugno
Nel corso di questo primo trimestre dell’anno, abbiamo anche mantenuto un solido equilibrio finanziario. Possiamo quindi sostenere con serenità la prossima distribuzione del dividendo di 12 centesimi di euro per azione, che l’Assemblea dello scorso 28 aprile ha approvato, e continuare così a tradurre i progressi del valore condiviso creato da Hera anche in una crescente remunerazione per gli azionisti.
Con l’EBITDA di 374,0 milioni di euro raggiunto nel primo trimestre 2022, abbiamo di fatto già realizzato oltre il 40% della crescita prevista nel piano quinquennale, pur avendo coperto solo un quarto del tempo. Rispetto alla tabella di marcia, abbiamo dunque un certo margine di vantaggio.
Impegnati a realizzare il Piano al 2025, con un nuovo Amministratore Delegato che da oggi entra in carica
Affrontiamo perciò i prossimi mesi, che si profilano ancora sfidanti sotto il profilo delle variabili esterne, sicuri del nostro collaudato modello di business e delle iniziative che abbiamo messo in campo per continuare a creare valore.
A condividere con me la responsabilità per la realizzazione del Piano al 2025, abbiamo da oggi anche l’ingegner Orazio Iacono, che il Consiglio di Amministrazione odierno ha nominato come nuovo Amministratore Delegato e al quale ho il piacere di dare un caloroso benvenuto.