L’esercizio 2023 indica una performance molto positiva a livello di gestione operativa con una crescita dell’Ebitda del 15%, che si è trasferita in una crescita del 17% sull’EPS.
Il forte progresso dell’EBITDA riflette una componente “strutturale” legata alla crescita organica e all’M&A – tipiche leve dello sviluppo di Hera nel tempo – che si affianca ad un contributo significativo dei mercati di ultima istanza e dei servizi di Efficienza Energetica legati agli incentivi dell’Ecobonus.
L’area Energy ha avuto un ruolo trainante nella crescita dell’EBITDA di Gruppo, sulla spinta di un sostanziale ampliamento della base clienti, che Hera ha dimostrato di sapere gestire migliorando al contempo il livello di marginalità.
Un altro tratto significativo dell’esercizio 2023 sta nel rapido deleveraging attuato, con il rapporto Debito/EBITDA sceso a 2,56x nonostante i maggiori investimenti e dividendi distribuiti, grazie alla forte generazione di cassa e al rilascio di capitale circolante, a seguito del progressivo utilizzo delle riserve di gas costituite per fronteggiare la crisi energetica e alla discesa dei prezzi delle commodity energetiche.
Il Consiglio di Amministrazione propone all’Assemblea un dividendo di 14 centesimi per azione: è questa la nuova base per la dividend policy che nel Piano prevede un aumento di 0,5 centesimi di euro all’anno fino al 2027. Con un rendimento del dividendo del 4,7%, considerato l’Utile per Azione di 26 centesimi di euro raggiunto, in crescita del 17%, lo sfidante obiettivo di offrire agli azionisti un Total Shareholder Return del 12%, presentato nel nuovo Piano a gennaio, viene nettamente centrato.
Gentili Azionisti,
Il 2023 vede il maggior incremento di EBITDA mai conseguito in un esercizio in 23 anni di storia di Hera, per circa 200 milioni di euro.
Un risultato che conferma la capacità del nostro modello di business multi-utility di assorbire con successo gli shock dello scenario esterno, e di continuare a crescere sia con la crescita dei prezzi energetici sia con la loro normalizzazione. Il significativo progresso dell’EBITDA prova anche la resilienza della nostra infrastruttura agli eventi atmosferici estremi che il cambiamento climatico comporta, come nel caso delle alluvioni che hanno colpito il nostro territorio di riferimento lo scorso maggio.
L’accelerazione della crescita a livello operativo deriva anche dall’aver valorizzato al meglio alcune opportunità di breve periodo
Facendo leva su un portafoglio ben calibrato di attività regolate e a libero mercato, costantemente orientate a realizzare gli obiettivi di sostenibilità di lungo periodo, ma con altrettanto costante attenzione a cogliere le opportunità che il mercato può offrire nel breve periodo, abbiamo perciò potuto raggiungere 1,495 milioni di euro di EBITDA, conquistando con ampio anticipo i livelli originariamente definiti nel Piano Industriale al 2026 e superando le stime di consensus degli analisti.
Il tasso di crescita del 15,4% dell’EBITDA del 2023 ha origine, in primo luogo, da una componente “strutturale” di sviluppo a un tasso del 7%, che deriva dalle due leve tipicamente azionate da Hera per mettere a segno il continuo progresso mostrato negli anni: la crescita organica, che nel 2023 ha contribuito per circa 65 milioni di euro, grazie alla spinta degli investimenti e alle nuove efficienze operative, e l’M&A, che ha fornito un apporto di 25 milioni di euro, grazie all’ingresso nel perimetro di Gruppo della ACR Reggiani nel settore Ambiente e di due società nel settore energy.
A questa componente “strutturale” di crescita, nello scorso esercizio si sono aggiunti circa 110 milioni di euro da business che Hera ha saputo valorizzare, soprattutto nell’ambito dell’Efficienza Energetica, per gli interventi realizzati grazie agli incentivi governativi dell’Ecobonus, e attraverso l’aggiudicazione di ulteriori clienti nei segmenti di Ultima Istanza.
Il piano investimenti in crescita e le operazioni di M&A abilitano la crescita, in linea con quanto previsto nel Piano Industriale appena presentato.
Nel 2023 gli investimenti operativi netti realizzati sono aumentati del 13,7% rispetto a quelli del 2022, con una crescita equilibrata sia sui business regolati, che hanno visto incrementare la RAB di 150 milioni di euro, sia sui business a “mercato”.
Attraverso le operazioni di M&A realizzate, per un totale di 118,8 milioni di euro, Hera ha rafforzato il proprio posizionamento in business strategici, come quello delle bonifiche di siti produttivi e del trattamento di rifiuti industriali, attraverso l’acquisizione del 60% di ACR Reggiani. La medesima logica ha ispirato le acquisizioni in area Energy, dove, a valle dell’acquisizione della F.lli Franchini, Hera oggi è in grado oggi di rispondere ancor più efficacemente alla domanda di installazione di impianti fotovoltaici da parte della clientela business.
L’EBITDA a Valore Condiviso cresce allo stesso ritmo dell’EBITDA totale: un segnale del nostro concreto impegno alla sostenibilità
L’EBITDA a valore condiviso cresce di 106 milioni di euro nei 12 mesi, mettendo a segno un incremento del 16%.
Sulla base dei risultati conseguiti sui vari progetti nel 2023 e sulla scorta degli investimenti che abbiamo dedicato alla decarbonizzazione, all’economia circolare e alla resilienza&innovazione, possiamo affermare di essere sul percorso giusto per realizzare gli impegni assunti con orizzonte 2030.
Non trascurabile, infine, il fatto che, essendo il 92% dei nostri investimenti in questi progetti considerati “taxonomy compliant”, ovvero allineati alla tassonomia europea, Hera può ricorrere a un ampio mercato di strumenti finanziari collegati alla sostenibilità – un’opportunità che da tempo abbiamo dimostrato di sapere cogliere, avendo emesso oltre 2 miliardi di euro tra green bond e sustainability-linked bond.
L’area Energy traina la crescita complessiva
In un quadro nel quale tutti i business del portafoglio hanno conseguito performance soddisfacenti, spicca il ruolo dell’Energy, che, con un EBITDA di 632 milioni, in miglioramento di 183 milioni sul 2022, ha contribuito in modo determinante al progresso di 200 milioni dell’EBITDA di Gruppo.
Alla base di questo incremento, oltre al contributo di 25 milioni di euro dai Servizi di Decarbonizzazione e a Valore Aggiunto, stanno il miglioramento conquistato a livello di marginalità e il successo della campagna di acquisizione di nuovi clienti, con 330 mila nuovi clienti conquistati nel corso del 2023, che hanno portato a fine anno la base clienti totale, tra gas ed elettricità, a 3,8 milioni.
All’accelerazione dell’EBITDA è corrisposto un rafforzamento della creazione di valore
I migliori risultati della gestione operativa si sono tradotti in una crescita più che proporzionale dell’Utile per Azione, che nel 2023 migliora del 17,1%, attestandosi a 25,9 centesimi di euro.
Al contempo, abbiamo rafforzato i ritorni in misura significativa, allocando gli investimenti secondo stringenti criteri e puntando alla conquista di sempre nuove efficienze. Il Return on Equity è perciò passato dal 10,8% del 2022 all’11,1% mentre il Return on Investment è aumentato di ben 190 punti base, avendo raggiunto il 9,8%, con un impatto benefico derivante anche dalla netta espansione del business dell’Energy Supply, che assorbe meno Capitale Investito.
Questi ritorni – non scontati in una fase di elevati tassi di interesse e di forte assorbimento di capitale circolante da parte del business dell’Efficienza Energetica, a fronte dell’onerosità della cessione dei crediti Ecobonus – testimoniano l’efficace contributo offerto anche dalla gestione finanziaria e fiscale di Hera.
I positivi risultati evidenziano anche l’efficacia
del modello di business del Gruppo Hera e dell’approccio finalizzato
a minimizzare gli impatti negativi derivanti dagli scenari macroeconomici.
I risultati del 2023 evidenziano anche il rapido deleveraging che ha portato il rapporto PFN/EBITDA al di sotto anche dei livelli del 2021
Nel 2023 la forte generazione di cassa, pari a circa 940 milioni di euro, si è sommata a un consistente rilascio di Capitale Circolante Netto, per circa 604 milioni di euro, dovuto soprattutto ai prelievi dagli stoccaggi gas e ai benefici effetti sui crediti della discesa dei prezzi delle commodity energetiche. Questo ci ha permesso di avere le risorse per coprire interamente i maggiori investimenti operativi, gli esborsi per le operazioni di M&A e la distribuzione di dividendi in crescita del 4% agli azionisti. È stato così possibile generare un Free Cash Flow di oltre 422 milioni di euro, che ha ridotto l’Indebitamento Finanziario Netto a 3.827,7 milioni di euro.
Il rapporto Debito/EBITDA a fine dicembre 2023 è perciò sceso a 2,56x, con un rapido rientro rispetto ai livelli di picco di fine settembre 2022 di 3,62x, prima che iniziassero i prelievi dagli stoccaggi delle riserve di gas che avevamo deciso di costituire agli esordi della crisi energetica, in vista della successiva stagione termica.
Il Piano 2023-2027 parte ben impostato, con le performance del primo anno che vanno oltre le attese
Con un livello di leverage nettamente inferiore alle 3x – soglia entro la quale riteniamo corretto rimanere, data la nostra struttura di portafoglio di business e il contenuto profilo di rischio che desideriamo preservare – appare evidente che Hera dispone di un’ampia flessibilità per finanziare nuove operazioni all’interno di un mercato caratterizzato dalla presenza di piccoli operatori che sarebbe efficiente aggregare.
Dopo avere presentato agli investitori il nuovo Piano Industriale 2023-2027, approvato lo scorso 24 gennaio, siamo concentrati nel dare concreta realizzazione al disegno strategico, che prevede la creazione di valore per tutti gli stakeholder, con una quota progressivamente sempre più significativa di EBITDA a Valore Condiviso, e uno sfidante obiettivo di Total Shareholder Return, fissato al 12%.
La crescita dell’Utile per Azione del 17% consuntivata nel 2023, insieme al dividendo proposto di 14 centesimi per azione, in crescita del 12% sul 2022, che esprime un rendimento del 4,7% sul prezzo di fine 2022, ci dicono che abbiamo costituito un buon punto di partenza nel dare soddisfazione ai nostri azionisti.
La visibilità che abbiamo sui ritorni nei vari business, il deleveraging realizzato e la nuova base di 14 centesimi, su cui far crescere il dividendo per azione di 0,5 centesimi di euro all’anno, indicano che a fine 2023 abbiamo già posto significative premesse per tenere fede agli obiettivi di Piano.