Hera sovraperforma nel mercato toro e nel mercato orso
Da fine 2018 al 19 febbraio scorso, il titolo Hera ha messo a segno un significativo rialzo (+67%), sovraperformando l’indice di settore – che è cresciuto del 61% – e, in misura ancora maggiore, l’indice delle blue chips italiane, che nello stesso periodo è salito del 39%. Il violento impatto della pandemia da Covid-19, che ha innescato un crollo generalizzato dei mercato azionari, ha visto il titolo Hera subire una profonda e rapida correzione, ma in misura inferiore a quanto registrato dal comparto italiano delle utilities e dal FTSE MIB.
Nel corso di due opposti trend, prima durante il lungo periodo di rialzo, successivamente durante l’improvviso ribasso, Hera ha perciò sovraperformato, dimostrando di fatto come la sua equity story sia da un lato capace, attraverso una chiara strategia di crescita, di catturare le aspettative degli investitori in cerca di “alfa” e, d’altro lato, di mostrare tutti i benefici di un “beta” molto contenuto – circa la metà di quella del listino italiano – esprimendo le caratteristiche di titolo difensivo in un mercato orso.
Un anno fa, precisamente il 18 marzo 2019, il titolo Hera è entrato a far parte dell’indice FTSE MIB: un fatto che ha comportato un profondo ricambio nella natura dell’azionariato istituzionale, con l’uscita dei fondi PIR, focalizzati sulle capitalizzazioni minori, e di converso con l’ingresso di nuovi investitori istituzionali, inclusi quelli che seguono strategie passive di benchmarking sull’indice.
I benefici, oltre che in termini di maggiore liquidità, sono risultati notevoli anche in termini di visibilità. Come membro del FTSE MIB, Hera è perciò ora esposta a una target audience di eccellenza, che include i più grandi e prestigiosi asset manager a livello globale.
Consapevole di questa opportunità, Hera ha incrementato i propri sforzi in termini di trasparenza e ricchezza di contenuti e strumenti di comunicazione, arricchendo il numero e il profilo delle iniziative di incontro con la comunità finanziaria. Sforzi che trovano puntuale apprezzamento nei riconoscimenti esterni e in un intenso programma di Investor Relations realizzato.
Prima di dover sospendere la parte finale del roadshow di presentazione del Business Plan al 2023, a causa delle restrizioni del Covid-19, nelle prime settimane dell’anno il senior management di Hera ha incontrato in 10 piazze diverse, ben 75 investitori, sui 96 complessivamente in agenda, tra Europa e Nord America. A tali istituzioni fanno riferimento mezzi in gestione per oltre 3.600 miliardi di dollari: un ammontare circa doppio rispetto a quello della nostra audience dell’anno precedente.
Nel complesso, pertanto, da inizio 2019 sono stati incontrati circa 113 investitori istituzionali, con un riflesso evidente anche nella composizione dell’azionariato, che vede un incremento del 14% del numero delle istituzioni presenti rispetto a un anno fa.
L’attenzione nel targettizzare investitori di lungo termine, che integrano i criteri di sostenibilità nella costruzione dei propri portafogli, si è affiancata a un’intensa attività per ottenere i relativi rating, partecipando a diversi assessment, con risultati che indicano i progressi conquistati.
Con un punteggio che è passato da 21, nel 2018, a 68 nel 2019, Hera è risultata il Biggest Improver del 2019 nel Dow Jones Sustainability World Index, con un’outperformance in particolare nella sfera Environment. E’ migliorato da 75 a 79 anche il punteggio Sustainalytics, che colloca la Società nella categoria Outperformer. Sono invece stati confermati rispettivamente a livello B il rating CDP e a livello A il rating MSCI, di grande importanza per gli investitori.
Altri importanti riconoscimenti confermano che l’impegno si è concentrato nella giusta direzione. Institutional Investor, come risultato del polling di 1.600 investitori istituzionali, ha attribuito a Hera il premio di Best Investor Relations Team e al sottoscritto il premio Best IR Professional, entrambi nel settore Energy. Nell’Italian Webranking di Comprend, inoltre, abbiamo ottenuto la terza posizione, che ci conferma – come negli ultimi anni – sul podio delle migliori società italiane per comunicazione online. Infine, abbiamo ricevuto il premio speciale Oscar di Bilancio per la Comunicazione Finanziaria, organizzato da Ferpi in collaborazione con Borsa Italiana e Università Bocconi.
Abbiamo infine arricchito gli strumenti di dialogo con il mercato, realizzando un’approfondita presentazione della Società che abbiamo pubblicato in occasione dell’ingresso nel FTSE MIB, e completato da pochi giorni la nuova versione del Sensitivity Game, al quale dedichiamo un articolo in questa newsletter.
Nonostante l’introduzione della MIFID II, a inizio 2018, e il successivo consolidamento di settore facessero prevedere una sostanziale diminuzione del numero di coperture, tutti gli analisti in copertura hanno continuato a seguire il titolo Hera, peraltro migliorando nel tempo la propria valutazione.
Oggi il target price di consensus, nonostante il momento di crisi legata al Coronavirus, si attesta a 4,08 euro, con un aumento del 24% circa rispetto al dato di fine 2018, che era pari a 3,28 euro.
Ai recenti livelli di quotazione, gli analisti indicano perciò Target price che evidenziano significativi spazi di potenziale apprezzamento.
Broker | Rating | Prezzo target (€) |
Banca Akros | Buy | 4,10 |
Banca IMI | Buy | 4,70 |
Equita Sim | Buy | 3,80 |
Fidentiis | Hold | 4,20 |
Intermonte | Outperform | 4,20 |
Kepler Cheuvreux | Hold | 3,50 |
MainFirst | Neutral | 4,03 |
Mediobanca | Neutral | 4,10 |
Media | 4,08 |