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Per Hera, grandi benefici da una maggiore creazione di valore condiviso

EBITDA a valore condiviso: dai 770 milioni del 2023 a oltre 1 miliardo nel 2027

Con un approccio win-win, Hera ha scelto già da tempo di posizionare strategicamente quote crescenti del proprio EBITDA in attività che contribuiscono a rafforzare i margini del Gruppo mentre offrono tangibili benefici sociali e ambientali. Seguendo questa visione pionieristica, Hera ha focalizzato 2,5 miliardi di investimenti sulle iniziative di maggiore impatto e con visibili ritorni.

I significativi risultati raggiunti, riconosciuti dalle stesse agenzie di rating ESG e dall’inclusione in prestigiosi indici di sostenibilità, consentono a Hera di rappresentare un’attraente realtà in cui possono investire i fondi specializzati. 

La scelta di investire per creare valore condiviso
in sette anni ha generato un importante ritorno economico
per Hera e benefici per l’ambiente e il territorio in cui opera

Nel 2023 l’EBITDA a valore condiviso del Gruppo Hera ha raggiunto i 700 milioni di euro, arrivando a rappresentare oltre metà – più precisamente il 53% – dell’EBITDA consolidato.

Un risultato, questo, che ha le sue radici in una scelta compiuta già nel 2016, quando Hera, raccogliendo la sfida lanciata dai professori di Harvard, Michael Porter e Mark Kramer, ha iniziato a misurare regolarmente quanta parte del risultato della propria gestione operativa andasse nella direzione tracciata dagli obiettivi al 2030 dell’ONU, i cosiddetti Sustainable Development Goals, ponendosi l’obiettivo di incrementarne il peso nel tempo.

Rigenerare le risorse, perseguire la neutralità carbonica, innovare e incrementare la resilienza dei territori: sono questi i tre principali pilastri che Hera ha individuato per rendere concreto il percorso di creazione di valore condiviso, con l’obiettivo di rafforzare la propria competitività migliorando al contempo le condizioni economiche e sociali delle comunità in cui opera.

L’intero processo – a partire dalla struttura del modello di valutazione per arrivare alle metriche di performance in termini di valore condiviso – è oggetto di validazione e certificazione da parte di revisori esterni: un fatto che rende efficaci e strutturate le decisioni del management e garantisce gli investitori sulla serietà e scientificità del percorso.

Il valore condiviso, che nel 2016 era stato di 300 milioni di euro, con un’incidenza del 33% sull’EBITDA totale di Gruppo, negli ultimi sette anni è aumentato a un tasso medio annuo del 13%: a un ritmo, perciò, quasi doppio rispetto a quello medio annuo del 7% registrato dalla crescita complessiva dell’EBITDA tra il 2016 e il 2023.

Questa maggiore velocità testimonia l’impegno di Hera nel posizionare strategicamente maggiori quote di EBITDA su attività a valore condiviso, migliorando allo stesso tempo il proprio margine industriale, attraverso investimenti dedicati che negli ultimi sette anni hanno cumulativamente raggiunto circa 2,5 miliardi di euro, su circa 4 miliardi di euro di investimenti totali.

Questa dinamica nei Piani di Hera è destinata a proseguire,
con l’EBITDA a valore condiviso atteso
a oltre 1 miliardo di euro nel 2027 – anno in cui si stima
possa superare il 60% dell’EBITDA totale.

Molte iniziative, tra quelle avviate in questa direzione, non solo hanno già espresso un significativo contributo a livelli di marginalità di Gruppo, ma hanno anche costruito un solido vantaggio competitivo, di cui Hera potrà beneficiare nel tempo.

Plastica, biometano e idrogeno:
Hera è al lavoro anche su tutti questi versanti,
con risultati di grande impatto

L’impegno di Hera sul fronte della rigenerazione delle plastiche, nella produzione del biometano e nella filiera dell’idrogeno è una valida dimostrazione dello sforzo intrapreso in campi che hanno elevato impatto sul valore condiviso, con soddisfazioni già attualmente tangibili e con ampie prospettive di sviluppo futuro.

Sul primo versante, quello del riciclo della plastica, Hera aveva mosso un passo importante nel 2017, acquisendo il principale operatore italiano del settore, Aliplast. L’intento era quello di rafforzare i servizi di economia circolare forniti ai clienti industriali, per soddisfare la crescente domanda di prodotti a basso impatto ambientale da parte dei consumatori. Dal momento dell’acquisizione a oggi, Aliplast ha dato a Hera grandi soddisfazioni, avendo registrato una crescita significativa, con un EBITDA che è triplicato nei primi cinque anni. Le opportunità di espansione non si fermano qui: grazie all’ampliamento della gamma di materiali da recuperare, con investimenti in nuovi impianti per il riciclo delle plastiche rigide e della fibra di carbonio, Hera stima che la plastica riciclata da Aliplast possa aumentare complessivamente del 150% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2017.

Anche sul secondo fronte, quello della produzione di biometano, Hera ha seguito un approccio pionieristico: già nel 2018 ha infatti inaugurato nei pressi di Bologna il suo primo impianto in grado di estrarre il contenuto energetico dalla frazione organica dei rifiuti, producendo sia gas rinnovabile sia compost di qualità. Grazie a quell’investimento, Hera non solo riceve incentivi che assicurano un visibile ritorno negli anni, ma ha sviluppato competenze che sono risultate molto utili nella costruzione del suo secondo impianto per la produzione di biometano, inaugurato nel 2023 nella provincia modenese. Nel 2030, Hera prevede perciò di arrivare a produrre gas rinnovabile in quantità doppie rispetto al 2022.

Per quanto riguarda infine l’idrogeno, Hera si sta muovendo su più fronti. Da un lato, sono in corso test sull’effettiva possibilità di trasportare una miscela di metano e idrogeno attraverso la rete di distribuzione del gas. Sulla base delle prime sperimentazioni condotte su alcuni tratti dell’infrastruttura, i promettenti risultati permettono di considerare gli investimenti come allineati alla tassonomia europea. Dall’altro lato, grazie alla natura multi-utility, Hera dispone di diversi asset che, se opportunamente integrati, possono coprire l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione alla distribuzione. In particolare, grazie a un investimento finanziato dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo italiano, Hera potrà utilizzare la produzione di energia elettrica rinnovabile, da WTE e da fotovoltaico, per produrre idrogeno verde all’interno di un impianto di depurazione dell’acqua, reimmettendo nella propria rete il gas così prodotto e abbattendo le emissioni di carbonio. Questo innovativo progetto, replicabile su tutti gli impianti di depurazione del Gruppo, è in grado di fornire una risposta a lungo termine ai settori cosiddetti “hard to abate”, che faticano a contenere le proprie emissioni attraverso le attuali tecnologie legate all’elettrificazione.  

L’insieme delle iniziative messe in campo per realizzare valore condiviso ha dunque realmente offerto sensibili ritorni economici, con un parallelo miglioramento degli indicatori di performance ambientali e sociali, contribuendo a rafforzare la reputazione e lo standing del Gruppo sul mercato.

Essere una società credibile per impegno e performance di sostenibilità
è una grande opportunità, considerato che nell’Unione Europea
quasi il 60% dei risparmi investiti in fondi hanno caratteristiche ESG

Hera ha un solido vantaggio competitivo nella propria capacità di attrarre l’interesse degli investitori istituzionali, dal momento che può contare su un track record pluriennale e su un concreto impegno a migliorare le proprie performance di sostenibilità, così come espresso nel Piano Industriale al 2027.

Le ricadute di avere un simile profilo per Hera sono molto positive, considerata la crescita delle masse gestite da parte dei fondi che hanno caratteristiche ESG. Da quando è entrata in vigore la European Union’s Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), nel marzo 2021, agli asset manager è stato richiesto di fornire sempre maggiori informazioni sui rischi e sugli impatti in chiave sostenibile dei loro prodotti di investimento venduti in Europa. Le masse gestite dai fondi articolo 8 e articolo 9 – identificati rispettivamente come “Light Green Funds” e “Dark Green Funds” – a fine 2023 si sono complessivamente attestate a 5,2 trilioni di euro, arrivando a rappresentare il 59% del totale dei fondi di investimento venduti nell’Unione Europea.

Le eccellenti performance ESG di Hera
sono riflesse nelle valutazioni delle agenzie specializzate

Un modo per entrare nei portafogli di questi fondi è quello di avere buone valutazioni da terze parti che conducono assessment focalizzati. Le principali agenzie di rating ESG nel tempo hanno migliorato le valutazioni sulle pratiche e sulle performance di Hera, riconoscendola come una delle migliori realtà a livello internazionale.

Per il quarto anno consecutivo, Hera è stata inserita all’interno degli indici Dow Jones Sustainability Index Europe e World, dopo un’approfondita valutazione effettuata da S&P Global, che ha riguardato le maggiori 3.500 società al mondo.

Hera è stata riconosciuta anche quest’anno come leader nel settore di riferimento, essendosi posizionata nel “Top 1%” delle società esaminate, grazie alle proprie performance ambientali e sociali, che la rendono la best practice con cui le altre società del settore devono confrontarsi.

Dello stesso parere è l’agenzia ISS ESG, che ha inserito Hera nella prima fascia, quella con i risultati migliori, per le dimensioni ambientali e sociali.

   
Anche MSCI considera Hera un’eccellenza nel campo della gestione delle emissioni di carbonio, avendole assegnato un punteggio di 10/10, così come nello sviluppo del capitale umano e nella gestione dei rifiuti.
   

La stessa Morningstar Sustainalytics ha riscontrato la validità dei progressi ESG conquistati, che, dal suo punto di vista, riducono il rischio operativo della Società, con l’effetto di migliorare la resilienza dei risultati e la protezione dell’investimento degli azionisti. Il rating è infatti migliorato a 16,6 punti nella classe di rischio basso: si tratta del miglior punteggio tra le multi-utility a livello europeo, inferiore solo a quello delle società totalmente regolate.

   
Hera è stata poi confermata negli indici FTSE for Good, Mib ESG di Borsa Italiana, Bloomberg Gender & Equality e Refinitiv Diversity & Inclusion Index.
In quest’ultimo indice, per l’ottavo anno consecutivo, Hera continua a rientrare nelle migliori 100 società al mondo, prima multi-utility a livello globale.
   

Carbon Disclosure Project (CDP) l’organizzazione ambientale globale non
profit che offre la più importante piattaforma per monitorare le performance aziendali nella lotta al cambiamento climatico, ha inserito Hera nella Leadership Band, assegnandole complessivamente il livello A-.

CDP ha anche attribuito a Hera la valutazione massima, pari ad A, per la gestione dei rischi e delle opportunità derivanti dal cambiamento climatico e per i dati relativi alle emissioni, anche quelle indirette. Un notevole riconoscimento, considerato che per ottenere un punteggio A le società devono dimostrare di avere una leadership ambientale e di aver intrapreso azioni come la definizione di obiettivi basati su dati scientifici, la creazione di un piano di transizione climatica, lo sviluppo di strategie di valutazione dei rischi legati all’acqua o la rendicontazione dell’impatto della deforestazione per tutte le operazioni, le catene di fornitura e le materie prime rilevanti.

   
Infine, per il quindicesimo anno consecutivo, Hera ha ricevuto il riconoscimento internazionale Top Employer, per la qualità nella gestione delle risorse umane, grazie in particolare ai consistenti investimenti in welfare, formazione e sviluppo delle competenze
   
La sostenibilità non ha solo a che fare con l’ambiente e il sociale: queste dimensioni sono coadiuvate da una Governance che garantisce il giusto indirizzo strategico grazie a un’attenta gestione dei rischi. Vale quindi la pena di ricordare come Hera sia da tre anni sul podio nella classifica Integrated Governance Index di ETicaNews che valuta la sostenibilità della Governance delle società quotate italiane, premiando solo quelle che dimostrano l’integrazione piena e consapevole delle politiche di sostenibilità nelle proprie strategie di business e nella struttura di Governance

Questo ventaglio di rating, assegnati dai principali operatori mondiali,
fornisce una certificazione esterna della validità del percorso
che Hera ha intrapreso da tempo e che si prefigge di migliorare
di pari passo con l’avanzamento della creazione di valore condiviso

Di seguito i principali rating di sostenibilità riferiti all’anno 2023:

Società Rating Commento
S&P Global 82
Top 1%
Hera ha conseguito un punteggio complessivo di 82/100, un risultato che la posiziona nel miglior 1% a livello globale (43/100 la media del settore). Hera consegue inoltre il miglior punteggio nelle dimensioni ambientale e sociale
Morningstar Sustainalytics 16,6
Low Risk
Hera ha conseguito un punteggio di 16,6, che la posiziona tra le società a minor rischio Esg (migliore multi-utility europea). Lo score è migliorato di +1,6 punti rispetto al 2022
Moody’s ESG Advanced Hera si è classificata nella categoria Advanced, propedeutica per l’entrata nell’indice di Borsa Italiana ‘Mib Esg’ che si basa sulle valutazioni effettuata da Vigeo
MSCI A Hera ha visto la conferma del rating A da parte di MSCI. In particolare, lo score evidenzia una forte outperfomance nella categoria ‘Carbon Emissions’ con un punteggio di 10/10
CDP A- Nel 2023 Hera ha ottenuto il livello A-, in miglioramento rispetto al livello B del 2022
Integrated Governance Index 2° posto Nel 2023 Hera è salita ancora sul podio per l’integrazione delle politiche di sostenibilità nelle proprie strategie di business
Diversity and Inclusion Index
by Refinitiv
Top 100 Nel 2023 Hera è risultata la prima multi-utility al mondo nella classifica stilata da Refinitiv sulla promozione della diversità, inclusione e sviluppo delle persone.
Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) 80.1/100 Hera ha ottenuto un punteggio dell’80,1%, in linea rispetto allo scorso anno e migliore rispetto alla media sia del proprio settore sia delle realtà italiane analizzate
ISS ESG solutions B- Prime Hera ha confermato il rating B- con status Prime, posizionandosi tra i migliori del settore. In particolare, figura in prima classe negli aspetti ambientali e sociali

Di seguito, gli indici di sostenibilità in cui è presente il titolo Hera

 

 

26 Marzo 2024
Direttore responsabile:
Jens K. Hansen
Concept e contenuti editoriali:
Blue Arrow - Lugano