Storie
Il messaggio del presidente esecutivo
Nel nuovo Piano, il profilo di crescita è più visibile e dinamico, con meno rischi e più sostenibilità

Con uno scenario sfidante e ricco di opportunità, Hera proietta i propri obiettivi al 2023 basandosi sulla solidità del Gruppo, riconfermata anche da ottimi dati preconsuntivi del 2019. Tutto in crescita rispetto al vecchio piano, con dividendi previsti in aumento del 20% nel quinquennio.

“I risultati preconsuntivi del 2019 sono outperforming e segnano il raggiungimento di molti obiettivi strategici con largo anticipo. Da questa solida premessa, siamo partiti a costruire un piano al 2023 con una crescita superiore a quello precedente”

Gentili Azionisti,

Il Piano Industriale 2019-2023 ha un primo punto di forza negli ottimi risultati preconsuntivi che abbiamo conseguito nell’esercizio appena concluso; il che ci consente di disporre di una solida piattaforma sulla quale basare una crescita più veloce e solida dei prossimi anni.

L’EBITDA 2019 di 1,081 milioni di euro segna un incremento di 50 milioni di euro rispetto al dato del 2018. Hera ha perciò superato del 3% le aspettative del Piano precedente, grazie a una crescita organica di tutte le attività pari a +86m€, alla quale si aggiunge il contributo di +8m€ dalle attività di M&A, che hanno permesso di più che compensare l’impatto di fattori negativi, complessivamente quantificabili in -44m€ ed essenzialmente riferibili all’annunciata riduzione dei margini nel business della clientela in salvaguardia.

Un anno particolarmente positivo in cui abbiamo anche raggiunto alcuni obiettivi strategici con largo anticipo rispetto alle previsioni. Tra le conquiste del 2019, c’è l’accordo raggiunto alla fine dell’anno con Ascopiave, che arricchisce la nostra base clienti di circa 700 mila unità, portandola a 3,3 milioni di utenti Energy, ovvero la terza più ampia del settore dietro ai player nazionali Enel ed Eni. Si tratta di un’operazione di chiara valenza strategica, che oggi ci consente di vantare una posizione di leadership nel Triveneto e di aver raggiunto un target del Piano al 2022 con largo anticipo.

Il 2019, inoltre, è stato l’anno nel quale siamo riusciti, con acquisizioni e lo sviluppo in proprio di nuovi impianti, a rafforzare significativamente le infrastrutture per i trattamenti dei rifiuti a Pistoia, Bologna (con il nuovo impianto a Biometano) e a Cordenons, aumentando la capacità complessiva di 2,5 milioni di tonnellate. Già dalla metà del 2019 abbiamo quindi potuto cogliere appieno il positivo trend dei prezzi che si sta registrando in tutta Europa, causato dalla scarsità infrastrutturale, peraltro particolarmente accentuata proprio nel nostro paese, dove Hera si è riconfermata essere il maggiore attore.

Il 2019 ha quindi portato al raggiungimento di importanti traguardi i cui effetti positivi saranno ancora più visibili in futuro; l’anno 2019 rappresenta una pietra miliare anche per il titolo; il 18 marzo l’azione è entrata a far parte del FTSE MIB, l’indice dei principali 40 titoli della Borsa Italiana: una conquista che ci permette di avere accesso a nuovi investitori sempre più qualificati e di godere di maggiore visibilità sui mercati finanziari internazionali. Le prospettive di crescita e i solidi fondamentali testimoniati dai risultati pubblicati su base trimestrale nel corso del 2019, nel nuovo contesto del FTSE MIB, hanno permesso al titolo di mettere a segno un progresso del 46 % su base annua, portando il Gruppo ad occupare la 26esima posizione nella classifica nazionale delle capitalizzazioni di mercato.

“Il Piano quinquennale prende forma all’interno di uno scenario che presenta interessanti opportunità per una realtà con il nostro posizionamento e il nostro modello di crescita.”

Così come il 2019, il primo anno del Piano Industriale al 2023, rappresenta una solida base di partenza, la lettura dello scenario futuro propone alcuni aspetti interessanti per sostenere ulteriori prospettive di crescita in tutti le principali attività gestite.

E’ stata recentemente rilasciata la nuova regolazione dell’Authority ARERA che ha riguardato tutti i nostri servizi regolati, incluse le attività di raccolta e spazzamento che erano rimaste le uniche senza un sistema tariffario nazionale. La sostanziale piena coerenza dei sistemi tariffari con il passato nell’idrico e nella distribuzione di gas ed elettricità e il nuovo sistema tariffario della Raccolta e Spazzamento, che porta le condizioni del servizio ad un maggiore allineamento con quelle delle altre attività regolate, aumentano notevolmente la visibilità sui ritorni di circa la metà delle nostre attività gestite, costituendo quindi un migliore conforto sulla maggior parte delle decisioni di investimento futuro.

Sui mercati nei quali Hera opera, inoltre, persistono opportunità di consolidamento, considerata l’elevata frammentazione della concorrenza e le future gare per le concessioni del gas, permettendo di prevedere ulteriori possibilità di crescita per linee esterne sia nei settori a libero mercato, come la vendita di energia e il trattamento dei rifiuti, che nel settore delle multi-utility, tipicamente impegnate maggiormente su attività regolate. Uno scenario quindi che continua a prospettarsi favorevole per continuare la nostra crescita per linee esterne facendo leva sul nostro modello di business aperto ed aggregativo.

Il settore della vendita di elettricità vedrà la partenza di un processo di piena liberalizzazione a partire dal 2022: è un processo che interesserà circa 20 milioni di clienti, oggi ancora in maggior tutela; il Gruppo Hera, che negli ultimi 10 anni ha registrato tassi di crescita superiori alla media degli altri operatori, potrà competere, partendo dalla posizione di mercato raggiunta, per beneficiare dell’apertura del mercato alimentando ulteriormente il percorso di crescita.

“Sulla scorta dei risultati conquistati nel 2019 e delle opportunità offerte prospetticamente dallo scenario, abbiamo potuto disegnare un profilo di crescita più dinamico e insieme meno rischioso rispetto al Piano precedente.”

Il cuore del nostro Piano Industriale è costituito da un importante Piano di investimenti. Nei cinque anni, abbiamo previsto di mettere in campo 2,86 miliardi di euro, riservando 0,9 miliardi per la crescita con oltre 0,5 miliardi di euro (+29% rispetto al Piano precedente) per investimenti di sviluppo organico delle infrastrutture ed altri 0,4 miliardi di euro per M&A e per le gare gas nei nostri territori di attività, nella previsione che circa la metà di queste saranno assegnate nell’orizzonte di Piano al 2023. Un piano di investimento per sostenere ulteriore crescita di tutte le attività gestite mantenendo un profilo di rischio conservativo, essendo circa 3/4 degli investimenti allocati in attività regolate, con un profilo di maggiore visibilità sui ritorni nel medio-lungo termine.

Nel Piano ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere 1,250 milioni di euro di EBITDA nel 2023, con una crescita di +219m€ nel quinquennio alzando così del 10% il target del piano precedente. A fare da traino, per +188 milioni, saranno fattori di crescita di natura organica che abbiamo ben collaudato in tutti questi anni, affiancati dal contributo di +107 milioni proveniente dall’M&A, che si conferma perciò in linea con la nostra media storica e come leva imprescindibile nella crescita di Hera.

Nell’insieme, crescita organica ed M&A compenseranno appieno l’impatto dei fattori negativi, pari a 76 milioni, principalmente identificabili nel già annunciato minore margine del business sui clienti in salvaguardia e nell’esaurirsi degli incentivi sulle rinnovabili negli impianti del business dei rifiuti.

Oltre 150 milioni di euro, ovvero circa il 70% della crescita cumulata dell’EBITDA nel quinquennio di Piano, saranno generati da progetti di crescita a Valore Condiviso, a dimostrazione di come la sostenibilità sia integrata profondamente nei business che gestiamo e nella strategia perseguita.

In una logica di aderenza all’agenda 2030 delle Nazioni Unite e ai Piani Energetici nazionali ed europei, abbiamo anche voluto esprimere il nostro impegno esplicito su otto obiettivi di sostenibilità spingendo l’orizzonte fino al 2030. E’ infatti in una prospettiva di lungo termine che vogliamo proiettare i cambiamenti più significativi in Hera che abbiano ricadute concrete a livello sociale e ambientale, a partire da oggi.

La maggiore velocità di crescita dell’EBITDA si tradurrà anche in maggiori flussi di cassa rispetto al Piano precedente, rafforzando la nostra tipica flessibilità finanziaria e ponendoci in condizione di poter cogliere ulteriori opportunità di crescita per linee esterne non incluse nel piano. Nonostante l’impegnativo Piano di Investimenti, il rapporto Debito/EBITDA è previsto con un target al 2023 di 2.8x (in miglioramento anche qui rispetto al target del vecchio Piano).

“Accelera la remunerazione degli azionisti attraverso i dividendi – una componente importante, ma non l’unica, del Total Shareholder Return. Va considerato infatti che il mercato nel tempo ha sempre riconosciuto i progressi realizzati in linea con gli obiettivi dei Piani Industriali, premiando Hera con apprezzamenti del titolo.”

Sulla base dei flussi di cassa stimati, dell’impegno per finanziare gli investimenti quinquennali e con il la volontà di mantenere la nostra consueta flessibilità finanziaria per poter cogliere ulteriori inattese opportunità di crescita per M&A, abbiamo definito una politica di distribuzione degli utili migliore rispetto al piano precedente che prevede un aumento del 20% del dividendo per azione nell’arco del Piano. In modo trasparente, abbiamo indicato i singoli gradini di questo percorso di crescita anno per anno: a partire dall’esercizio in corso, ogni anno abbiamo previsto un incremento di 0,5 centesimi del dividendo per azione di competenza, fino a raggiungere 12 centesimi di euro per l’esercizio 2023. Il nuovo Piano include, perciò, un’accelerazione nella crescita dei dividendi, con incrementi che avranno luogo ogni anno anziché ogni due anni come prevedeva il Piano precedente.

Se guardiamo indietro e calcoliamo il Total Shareholder Return che Hera ha offerto dall’IPO a oggi, ci rendiamo conto che il ritorno complessivo per l’azionista, dato dalla somma dei dividendi e dell’apprezzamento del titolo in conto capitale, è stata in media del 9,5% all’anno. Si tratta di un valore che rispecchia fedelmente la crescita media annua del 10% che Hera ha conseguito a livello di utile per azione. Questo fatto indica che il mercato incorpora nel prezzo del titolo il valore che la Società crea nel tempo: una premessa molto incoraggiante, anche in chiave futura, perché le buone prospettive indicate dal Piano possano tradursi in soddisfacenti ritorni per tutti i nostri azionisti.

Tomaso Tommasi di Vignano
Tomaso Tommasi di Vignano
10 Gennaio 2020

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