Storie
Il messaggio del presidente esecutivo
Hera accelera la creazione di valore

Nel primo trimestre 2024, dopo la crescita record registrata nell’anno precedente, Hera riesce a mettere ancora a segno una positiva performance a livello di gestione operativa, con un progresso dell’EBIT del 4,2% che si traduce in un aumento del 12,2% dell’Utile per Azione.

I business regolati tornano ad avere un impatto sensibile sulla crescita, dove Hera ultimamente aveva potuto contare solo su ulteriori efficienze e sulle premialità legate alla qualità del servizio per produrre buoni risultati. Si era, infatti, in attesa di potere applicare i nuovi livelli di WACC attesi dalle Delibere di ARERA e di potere adeguare RAB e costi agli elevati livelli di inflazione: un aggiornamento che è invece possibile con il nuovo quadro regolatorio, in vigore da inizio anno.   

Sui settori liberalizzati, la crescita strutturale compensa la quasi totalità dei minori margini legati alle attività dell’Ecobonus 110%, terminato a fine 2023.

Rimane nel frattempo molto solido il profilo finanziario, con un leverage di 2,66 volte che lascia spazio per cogliere future opportunità di crescita.


Gentili Azionisti,

Dopo avere archiviato un 2023 che ha visto un incremento di EBITDA di circa 200 milioni di euro – un progresso di entità mai raggiunta nella ultraventennale storia di Hera – abbiamo aperto il 2024 con risultati trimestrali che confermano la traiettoria indicata dal Piano 2023-2027, in un contesto che presenta significative differenze rispetto all’anno passato.

In uno scenario più normale i risultati presentano una qualità più strutturale

La progressiva normalizzazione dei prezzi energetici, così come l’esaurirsi degli incentivi dell’Ecobonus 110% per l’efficientamento degli edifici residenziali, fanno sì che la crescita strutturale di questo primo trimestre abbia potuto esprimere appieno il valore creato, fino all’ultima riga del conto economico.

D’altra parte, nei business regolati, la revisione al rialzo del WACC da parte di ARERA e l’adeguamento ai correnti livelli di inflazione della RAB e dei costi consentiti ci hanno finalmente restituito parametri aggiornati alle attuali condizioni di mercato.

Ancora una volta, il nostro modello di business multiutility
conferma di essere in grado di generare risultati positivi,
attraverso le diverse fasi dei cicli economici e i cambiamenti dello scenario,
potendo contare su un portafoglio ben diversificato di attività operative,
gestito con una costante attenzione alla minimizzazione del rischio.

La vera bussola per orientarsi nella lettura delle performance oggi è rappresentata dall’EBIT

Se guardiamo ai numeri della prima trimestrale 2024, possiamo verificare, in sintesi, come la contrazione del 40,9% dei Ricavi, che riflette essenzialmente il rientro dei prezzi dell’energia su livelli più normali, si sia tradotta, nei principali indicatori del Conto Economico, in una crescita del 4,2% dell’EBIT e in un progresso a doppia cifra dell’Utile per Azione, in aumento del 12,2%.

Come siamo riusciti a catturare i benefici di una deflazione delle commodities? Abbiamo potuto ridurre gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti di 12 milioni: in misura maggiore, quindi, rispetto all’aumento di 10 milioni degli ammortamenti, legato agli investimenti di sviluppo dell’infrastruttura.

L’EBIT cresce infatti a un tasso del 4,2%, superiore a quello dell’1,7% registrato dall’EBITDA.

EBITDA in crescita grazie alla crescita organica

Il portafoglio delle nostre attività ha conseguito una crescita dell’EBITDA pari all’1,7%. Una performance operativa molto positiva, considerando che a partire dal primo gennaio è venuto meno il contributo dalle attività realizzate nel quadro degli incentivi dell’Ecobonus 110%. Sia le attività a libero mercato che quelle regolate hanno infatti riportato risultati in crescita grazie ad elementi strutturali e ricorrenti come l’espansione della clientela, l’incremento dei volumi e l’aggiornamento delle tariffe.

La performance migliora a livello di EBIT, che fa segnare un incremento del 4,2%, grazie alla riduzione degli accantonamenti al fondo svalutazione crediti che hanno beneficiato della normalizzazione del mercato energetico.

La performance è ancora più dinamica al di sotto dell’EBIT

I benefici di un rientro dei prezzi energetici sono apprezzabili anche a livello di oneri finanziari netti, avendo potuto ottimizzare la gestione finanziaria, con un alleggerimento di 11,4 milioni di euro che consente all’Utile ante Imposte di migliorare dell’11,1%.

A livello di ultima linea del Conto Economico, i vantaggi di un quadro operativo in fase di normalizzazione sono ancora più sensibili, come mostra l’Utile per Azione di 9,93 centesimi di euro, in aumento del 12,2% rispetto a quello del primo trimestre 2023.

Seguiamo, come sempre, un approccio lungimirante e attento a cogliere le diverse opportunità in ogni business

Nell’area Energy in particolare, è stato cruciale potere fare leva su una base più ampia, con circa 300 mila nuovi clienti conquistati nel corso degli ultimi 12 mesi. Abbiamo anche tratto vantaggio, in termini di ritorni, da un processo di rinnovo delle condizioni contrattuali che, insieme allo scenario e alle attività operative messe in campo, ci ha permesso di ridurre i costi di modulazione.

Il nostro impegno sul versante dell’Efficienza Energetica degli edifici residenziali certamente non si ferma di fronte al mutato quadro delle agevolazioni e al ridimensionamento delle condizioni: in primo luogo, l’incentivo fiscale dalla fine del 2023 è sceso dal 110% al 70%; secondariamente, non è più possibile effettuare la cessione dei crediti alle banche. Hera comunque rimane fortemente impegnata ad accompagnare i propri clienti verso l’ottimizzazione dei propri consumi energetici. Da un lato, questo ci permette di raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 che ci siamo dati per il 2030. D’altro lato, potendo fare leva sull’organizzazione che abbiamo strutturato e sulle nostre competenze, abbiamo una linea di ricavo che rimane interessante anche oggi, per la redditività che può generare, come dimostrano i 6 milioni di euro di EBITDA conseguiti nel trimestre appena concluso.  

Nell’area Ambiente, grazie alla solida posizione di leadership, abbiamo inoltre potuto contare sulla continua crescita nel trattamento dei rifiuti da mercato compensando i minori ricavi su quella parte, comunque contenuta, della produzione di energia degli impianti WTE, che non era possibile coprire contro le dinamiche dei prezzi energetici.

L’area Reti ha fornito il principale contributo alla crescita grazie all’aumento dei ritorni regolati deciso da ARERA per riflettere l’incremento dei tassi di interesse e i livelli di inflazione, oltre all’incremento della RAB per gli investimenti effettuati. Continuiamo infatti ad investire per migliorare la resilienza delle infrastrutture e la qualità dei servizi, in linea con gli obiettivi sfidanti che ci siamo dati nel piano industriale, e ne vediamo riconosciuti gli effetti: recentemente ARERA ha confermato il Gruppo Hera ai vertici nazionali nella gestione del servizio idrico per gli anni 2020-2021.

Prosegue la realizzazione del piano di investimenti mentre il leverage rimane conservativo

La forte generazione di cassa che contraddistingue Hera è proseguita anche nel primo trimestre 2024, permettendoci di continuare a finanziare gli investimenti mantenendo un solido equilibrio in termini di rapporto tra Indebitamento Finanziario ed EBITDA.

Un leverage a 2,66x, come quello registrato
a fine marzo 2024, ci permette di avere un’ampia flessibilità
nel cogliere opportunità di crescita
che il mercato dovesse offrirci nel prossimo futuro.

La normalizzazione del mercato energetico ha permesso di razionalizzare le fonti finanziarie attivate durante la crisi con benefici in termini di minori oneri finanziari che si traducono in un minore costo medio del debito, sceso al 2,7% rispetto al 3,0% dello stesso periodo del 2023.

Siamo sempre più orientati a valutare le nostre performance in chiave di creazione di valore

In uno scenario che rimane profondamente condizionato dagli elevati livelli dei tassi di interesse e che, quindi, ci impone di misurare le nostre performance gestionali confrontandole con un aumentato costo del capitale, in Hera siamo sempre più attenti a monitorare i KPI che ci indicano se effettivamente stiamo creando valore.

Con un ROI che è passato al 9,5% dall’8,6% nel primo trimestre 2024 e un ROE che è aumentato dal 9,4% al 10,3%, possiamo affermare che in questi primi mesi dell’anno abbiamo rafforzato la creazione di valore.

Si rafforza, di conseguenza, anche la visibilità dell’impegno che abbiamo assunto lo scorso gennaio a offrire più valore agli azionisti, come riflesso dei buoni risultati che riusciremo a conseguire nella gestione del business.  

Cristian Fabbri
Cristian Fabbri
14 Maggio 2024
Direttore responsabile:
Jens K. Hansen
Concept e contenuti editoriali:
Blue Arrow - Lugano