I risultati trimestrali testimoniano la capacità di Hera di mettere a segno buoni tassi di crescita organica in un contesto che è in graduale miglioramento. L’aumento del 3,7% dell’EBITDA indica che sono stati recuperati circa il 70% degli impatti negativi legati al Covid-19 e al clima mite, che avevano inciso nel primo trimestre 2020. La crescita dell’Utile Netto a un tasso del 6,2% – quindi superiore a quello dell’EBITDA – dà prova del contributo positivo della gestione finanziaria e fiscale.
La forte generazione di cassa permette di ridurre l’indebitamento finanziario netto di circa 150 milioni di euro e rende ancora più visibile la capacità di Hera di finanziare ulteriore crescita attraverso nuove operazioni di M&A.
Grazie ai risultati conseguiti in questi primi mesi dell’anno, la capacità competitiva di Hera esce ancora più consolidata: un’importante premessa, anche in vista delle prossime gare nei business regolati.
Gentili Azionisti,
i risultati del primo trimestre 2021 – con un EBITDA in crescita del 3,7% e un utile netto che migliora del 6,3% rispetto al primo trimestre 2020 – testimoniano ancora una volta come Hera prosegua lungo il percorso di sviluppo sostenibile e profittevole indicato dal Piano Industriale.
Un rassicurante set di risultati trimestrali, guidati dalla crescita organica
Se analizziamo il contesto esterno nel quale abbiamo maturato questi risultati, possiamo osservare come, rispetto al primo trimestre 2020, ci siamo confrontati con un lock down meno restrittivo, in particolare per quanto riguarda il mese di marzo, che l’anno scorso aveva visto una completa chiusura delle attività produttive non essenziali e severi limiti alla mobilità delle persone. Dal gennaio 2021, con l’avvio della campagna vaccinale, è peraltro sempre più visibile la prospettiva di un graduale ritorno alla normalità.
Anche il clima dell’inverno 2021 si è rivelato molto meno mite di quello del 2020, con temperature più in linea con le medie storiche: un fatto che ha certamente avuto riflessi positivi sulla domanda di gas.
Se l’anno scorso, nel primo trimestre, i penalizzanti effetti della pandemia avevano annullato per intero i benefici della crescita organica e solo l’ingresso nel perimetro di Gruppo di EstEnergy, frutto dell’accordo raggiunto con Ascopiave, ci aveva permesso di chiudere comunque il trimestre con un EBITDA in crescita del 5,6%, in questo primo trimestre del 2021 i fattori alla base della crescita sono invece di natura puramente organica.
Avendo raggiunto un EBITDA di 362 milioni di euro possiamo quindi affermare che esclusivamente sulla base di fattori di crescita organica, nel primo trimestre 2021 Hera è riuscita a recuperare circa il 70% dell’impatto dei fattori negativi – essenzialmente legati al Covid-19 e alle miti temperature – che avevano segnato lo stesso periodo del 2020.
Triplica la cassa netta generata nel periodo: l’indebitamento si riduce di circa 150 milioni di euro
Un’altra evidenza di peso nel quadro di questi risultati riguarda la forte generazione di cassa, con un Free Cash Flow che è più che triplicato, avendo raggiunto 150 milioni di euro, in particolare grazie ai benefici di un’efficace gestione del capitale circolante.
Questa forte generazione di cassa è una solida premessa su cui fare leva anche in chiave prospettica, perché ci consente di continuare a valutare nuove opportunità di crescita per linee esterne avendo a disposizione una significativa “potenza di fuoco”, costantemente alimentata.
Nonostante i risultati del primo trimestre non beneficino di ampliamenti del perimetro di consolidamento, anche nel 2021 contiamo comunque di potere avere un contributo dal versante M&A, con buona probabilità nella seconda parte dell’anno: prevediamo infatti di concludere entro fine giugno le trattative per l’acquisizione di tre società che operano nel trattamento dei rifiuti.
I risultati trimestrali rendono ancora più solidi i pilastri della piattaforma competitiva
Tornando a quanto abbiamo realizzato nel primo trimestre 2021, è evidente come Hera abbia rafforzato i pilastri fondamentali della propria piattaforma competitiva, non solo nel creare le premesse per ulteriore crescita organica e in vista della conclusione di nuove operazioni di M&A, ma anche negli investimenti dedicati all’innovazione e al rafforzamento della sostenibilità dei nostri asset, come dimostra l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 nella misura del 37% entro il 2030: un obiettivo che la stessa SBTi conferma sia tra i più ambiziosi nell’ambito di quelli presentati dalle multi-utility italiane. L’Assemblea del 28 aprile scorso ha del resto approvato la proposta del Consiglio di integrare l’articolo 3 dello Statuto con un nuovo corporate purpose, che punta alla creazione di valore condiviso con gli stakeholder su un orizzonte di lungo termine.
Sempre guardando al trimestre appena concluso, abbiamo rafforzato anche i pilastri della nostra gestione finanziaria: grazie a un’efficace gestione del capitale circolante, la positiva generazione di cassa ha prodotto una riduzione di 150 milioni di euro a livello di Indebitamento Finanziario Netto, a fronte di investimenti operativi netti cresciuti del 23,1% rispetto al primo trimestre 2020. Sul fronte della gestione fiscale, abbiamo continuato a fare leva sui benefici consentiti dai nostri investimenti in innovazione.
Pronti a competere in una fase di gare che avranno luogo nei business regolati
Avere reso ancora più solidi questi aspetti della nostra piattaforma competitiva è essenziale, in particolare in questo momento che vede l’avvio di una serie di gare nei business regolati per l’assegnazione di concessioni a lungo termine: tanto nella distribuzione gas quanto nell’acqua e nella raccolta dei rifiuti, in questi mesi abbiamo dovuto infatti competere con le offerte dei maggiori operatori dei rispettivi settori. In queste gare ci siamo trovati a mettere concretamente in campo la nostra leadership e attendiamo gli esiti, sicuri del livello tecnico di eccellenza e di una qualità di gestione e programmazione ampiamente dimostrate in questi 18 anni.
Aumenta la remunerazione degli azionisti, dopo l’approvazione dell’Assemblea del dividendo 2020
L’Assemblea degli Azionisti di fine aprile ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione di distribuire un dividendo di 11 centesimi di euro, superiore quindi di 0,5 centesimi rispetto a quello prefigurato al momento della presentazione del nuovo Piano Industriale lo scorso gennaio e in aumento di 1 centesimo di euro rispetto ai 10 centesimi distribuiti per l’esercizio 2020. Con lo stacco della cedola del prossimo 5 luglio, il titolo Hera offre perciò un rendimento del 3,7% sul prezzo di fine 2020, di 2,98 euro.
Anche in un esercizio pesantemente condizionato dalla pandemia, siamo perciò riusciti a creare le condizioni economiche per remunerare generosamente i nostri azionisti, mentre rimaniamo concentrati nel perseguire gli obiettivi del Piano poggiando su una base più solida, come mostra anche l’andamento del primo trimestre.