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Il messaggio dell'AD
A fuoco i risultati dell’esercizio 2020

Nel 2020 Hera ha potuto fare leva sui benefici risultanti dalle recenti acquisizioni e dalle sinergie realizzate già nel primo anno di governo, per continuare nel percorso di crescita indicato dal Piano Industriale. Ha così potuto conseguire un incremento del 3,5% a livello di EBITDA, nonostante il contesto sfidante a causa degli effetti economici conseguenti alle restrizioni per il Covid-19 e alle condizioni climatiche estremamente miti. A fronte di una sostenuta generazione di cassa, è stato inoltre possibile chiudere l’esercizio con una riduzione dell’Indebitamento Finanziario Netto, migliorando significativamente il profilo finanziario.
Gli ultimi mesi dell’anno, che hanno visto una ripresa della domanda da parte dei clienti industriali, testimoniano che il portafoglio di attività di Hera è ben strutturato nell’offrire da un lato resilienza nei momenti di incertezza e dall’altro opportunità di crescita in funzione dei miglioramenti dello scenario macroeconomico.

Nel 2020 i Ricavi di Gruppo si sono attestati a 7.079,0 m€, con un aumento di 166,2 m€ (+2,4%) rispetto all’esercizio 2019. Tale risultato è stato trainato dall’ampliamento del perimetro: le recenti acquisizioni nel 2020 hanno infatti offerto un apporto incrementale di 548 m€, grazie a EstEnergy, consolidata da inizio 2020 e a Pistoia Ambiente, consolidata dal secondo semestre 2019. Tra i fattori che hanno invece avuto un impatto negativo sui Ricavi consolidati figura principalmente la contrazione di circa 275 m€ dei ricavi da trading, produzione e vendita di energia elettrica, riflesso del minor prezzo delle commodity e dei minori volumi venduti.  Nel secondo semestre dell’anno Hera ha comunque beneficiato di una graduale ripresa della domanda di energia e di trattamento rifiuti da parte dei clienti business che avevano interrotto o rallentato le attività durante la prima ondata di Covid-19.

Nel 2020 l’EBITDA del Gruppo ha raggiunto 1.123,0 m€, mettendo a segno una crescita complessiva di 38 m€ (+3,5% rispetto al 2019). Tale performance testimonia come la consolidata strategia di Hera – che combina la leva della crescita organica con quella dell’M&A – abbia permesso di mantenere un ritmo di sviluppo sostenuto nonostante il difficile scenario operativo.

I riflessi delle restrizioni introdotte per contenere la pandemia da Covid-19, le miti temperature invernali e il venir meno degli incentivi sul WTE di Ferrara hanno infatti prodotto nel complesso un impatto negativo di 43 m€ a livello di EBITDA.

Tali fattori negativi, tuttavia, sono stati più che controbilanciati da 81 m€ di impatto positivo sull’EBITDA relativi ai seguenti due elementi:

  • la crescita a livello organico, che ha offerto un contributo di 39 m€, grazie alle sinergie rapidamente emerse dall’integrazione di EstEnergy, alla flessibilità organizzativa che ha permesso di contenere alcuni costi operativi, all’estrazione di efficienze attuata soprattutto attraverso l’innovazione e, non ultimo, grazie ai benefici di oltre 100 m€ di investimenti dedicati allo sviluppo;
  • l’ampliamento del perimetro, con un apporto in termini di EBITDA incrementale di complessivi 42 m€, come riflesso dell’acquisizione di EstEnergy (+37 m€ di contributo netto) e di Pistoia Ambiente (+4,8 m€).

Le aree dell’Energia hanno trainato la performance dell’EBITDA consolidato, con una crescita di 62,6 m€ (+20,5%), dimostrando di essere determinanti nella generazione di cassa del Gruppo: il contributo incrementale di EstEnergy (+54 m€), unito a oltre 26 m€ di crescita organica e a 9 m€ di sinergie, ha infatti più che compensato gli effetti negativi delle restrizioni imposte per contenere i contagi da Covid-19 (-20.5 m€) e le miti temperature invernali (-6,2 m€). In quest’area è risultata premiante la prevalente esposizione di Hera verso la clientela retail, la quale ha aumentato i propri livelli di consumo nei periodi di lockdown come effetto del lavoro da casa, compensando almeno in parte il calo della domanda dei clienti industriali.

Le Reti, per quanto mostrino una diminuzione dell’EBITDA di 19,6 m€ (-4,1%), in questo caso per effetto del deconsolidamento delle attività nella distribuzione gas a Padova, nel portafoglio di business di Hera continuano a rappresentare un punto saldo, come dimostra la crescita organica di 15,4 m€. La performance dell’area Reti riflette però un impatto negativo di 11,6 m€ della revisione tariffaria operata dal Regolatore, soprattutto nella distribuzione del gas, e 6,2 m€ di voci negative legate agli impatti del Covid sui servizi di allacciamento e ai minori volumi di calore venduti anche per il mite clima invernale del primo trimestre, oltre all’impatto negativo sopra ricordato per 17,2 m€ dello spin-off delle reti di distribuzione del gas di Hera a Padova e Udine che era incluso nell’accordo con Ascopiave.

L’area Ambiente presenta una riduzione dell’EBITDA di 6,2 m€ (-2,3%), che è sostanzialmente frutto di una più debole performance della parte regolata di raccolta dei rifiuti, mentre la componente legata ai trattamenti mostra risultati positivi. Se da un lato M&A e crescita organica hanno offerto un contributo positivo di 11,1 m€, d’altra parte la forte riduzione dei prezzi energetici ha ridotto la redditività degli impianti WTE (-8,6 m€), così come il venir meno di alcuni incentivi (-4,3 m€). L’impatto del Covid-19 ha giocato in negativo per 4,4 m€, a causa del calo della domanda di clienti industriali nel periodo di più severo lockdown: contando su una solida infrastruttura, con la ripresa economica Hera ha perciò la possibilità di mettere a segno incrementi significativi dei volumi.

Le variazioni di perimetro sono la ragione principale della crescita di 29,1 m€ (+5,4%) di Ammortamenti e Accantonamenti, pari a 571,7 milioni di euro. L’Utile Operativo cresce pertanto dell’1,6% rispetto al 2019, attestandosi a 551,3 milioni di euro.

Il risultato della gestione finanziaria è pari a 116,7 m€, con un incremento di 16,7 m€ (+16,7%) rispetto all’esercizio precedente. La variazione è essenzialmente riferibile agli oneri figurativi di 19,3 m€ derivanti dall’opzione put relativa all’accordo con Ascopiave. In realtà il costo del debito di Hera è sceso nel corso del 2020 dal 3,5% al 3,0% grazie al successo delle operazioni di liability management, tra cui l’emissione di obbligazioni per 500 milioni di euro lanciata a novembre a un tasso dello 0,25%.

Il tax rate presenta un netto miglioramento, con l’aliquota fiscale che scende dal 28,3% del 2019 al 25,7%, soprattutto grazie alle agevolazioni fiscali legate agli investimenti in innovazione.

L’Utile Netto dopo il risultato di terzi adjusted del 2020 è pari a 302,7 m€, con un incremento dello 0,6%. Tale variazione incorpora la rettifica del risultato da special item, positivo per 84,9 m€, presente nel Conto Economico 2019.

L’Indebitamento Finanziario Netto, che si attesta a 3.227,0 m€, presenta una riduzione di 47,2 m€ rispetto ai 3.274,2 m€ di fine 2019. Tale miglioramento è frutto della significativa generazione di cassa, che ha permesso di coprire integralmente non solo le spese per investimenti, ma anche l’esborso per il pagamento dei dividendi, del buyback e per le operazioni di M&A, a cui si è aggiunto l’acquisto di una quota del 4,9% della società Ascopiave. Il rapporto Debito Netto/EBITDA si attesta infine a 2,87X rispetto a 3,02X di fine 2019.

Il 2020 è stato un esercizio nel quale è anche proseguito l’impegno fattivo di Hera nel perseguire gli obiettivi di sostenibilità. La CSV (Creation of Shared Value) ha raggiunto infatti 420,0 m€, corrispondenti al 37,4% dell’EBITDA, con un miglioramento del 7,2% rispetto al dato del 2019 di 391,7 m€. Tale risultato riflette anche i significativi investimenti in CSV che Hera ha messo in campo nel 2020, complessivamente pari a 297 milioni di euro.

Stefano Venier
Stefano Venier
24 Marzo 2021

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