Storie
Titolo Hera
Un investment case ideale per il nuovo contesto di mercato

Incertezza e volatilità sono le parole-chiave che hanno dominato i mercati azionari in questo periodo segnato dalla pandemia da Covid-19. Sostenibilità di lungo termine e agenda “green” sono le parole-chiave che hanno invece improntato le nuove politiche monetarie e fiscali in Europa.

I solidi fondamentali di Hera confermati dai risultati semestrali, l’autentico impegno su obiettivi ESG al 2030 e il margine di potenziale rivalutazione rispetto al target price medio di circa 4 euro costituiscono i pilastri di un robusto investment case, quanto mai interessante nel nuovo scenario.

Come interpreta l’andamento del mercato azionario in questa prima parte dell’anno?
Il mercato azionario ha dimostrato di risentire molto del clima di incertezza generato dalla pandemia di Covid-19: alla correzione verticale delle quotazioni del periodo tra fine febbraio e metà marzo è seguita una fase di progressivo recupero, in corrispondenza con la graduale ripresa delle attività dopo il confinamento imposto per evitare i contagi. La fase di rimbalzo dai minimi è stata caratterizzata tuttavia da una forte volatilità.

Per l’andamento del prezzo di Hera questo contesto che riflessi ha avuto?
Al momento dello scoppio della pandemia, il 19 febbraio 2020, Hera toccava il suo massimo storico, a seguito del roadshow di presentazione del nuovo Piano Industriale. Gli investitori si erano dimostrati disponibili a incorporare nel prezzo del titolo le prospettive sempre più ambiziose offerte dagli obiettivi economico-finanziari al 2023 e dagli impegni di performance di sostenibilità, presentati per la prima volta con orizzonte al 2030. Il titolo è stato poi coinvolto nel sell-off generalizzato cui abbiamo assistito nei mercati azionari, pur subendo una correzione più contenuta rispetto a quella dell’indice FTSE MIB, in ragione della natura “essenziale” del proprio core business, rappresentato dai servizi di pubblica utilità. Nonostante la volatilità del titolo Hera si sia confermata complessivamente molto più contenuta rispetto a quella del mercato, il titolo ha comunque seguito in questi ultimi mesi un percorso non lineare, con alcune significative oscillazioni, a fronte di volumi relativamente modesti. Una volta iniziata la fase di recupero, le azioni Hera hanno continuato a sovraperformare rispetto all’indice delle blue chips del mercato italiano fino a inizio luglio, mentre l’andamento si è dimostrato più allineato a quello del FTSE MIB nelle sedute più recenti. Va considerato che il 6 luglio scorso Hera ha staccato un dividendo di 0,10 euro per azione: si è perciò creato uno scostamento una tantum che il prezzo sta gradualmente recuperando.

Che prospettive vede per la vostra equity story?
Le iniziative varate a livello di politiche monetarie e fiscali in Europa hanno creato premesse molto credibili per una ripresa dell’economia. Il fatto poi che molti degli investimenti previsti vadano nella logica di sempre maggiore attenzione ai temi della sostenibilità rappresenta un altro elemento promettente.

A fronte di queste nuove priorità, Hera – che anche nei momenti più difficili dell’emergenza legata al Covid-19 ha sempre tenuto acceso il motore della crescita in ottica ESG – non potrà che beneficiare di un forte posizionamento come azienda autenticamente responsabile e artefice di progetti di economia circolare.

Che cosa è successo sul fronte della sostenibilità in questi ultimi mesi per Hera?
Gli sforzi compiuti negli anni ci hanno permesso a fine giugno 2020 di essere inclusi nel FTSE4Good Index Series, serie di indici etici composti dalle migliori società a livello mondiale attive in termini di sviluppo sostenibile. Per il terzo anno consecutivo il nostro Gruppo ha inoltre conquistato il primo posto nell’Integrated Governance Index 2020 per l’area di finanza sostenibile e il sesto posto nel ranking generale, che analizza il livello di integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali. L’interesse da parte degli investitori che seguono i criteri ESG nella costruzione del proprio portafoglio è poi stato confermato anche dai numerosi incontri che abbiamo avuto nel corso dell’ultima Digital Italian Sustainability Week: gli investitori con i quali abbiamo avuto one-to-one e group meetings sono stati 36, dei quali diversi appartenenti a fondi pensione, con un incremento complessivo del 20% circa rispetto all’edizione 2019 del medesimo evento.

Che impatto potranno avere sul titolo i risultati semestrali che presentate oggi?
I solidi fondamentali confermati dai risultati semestrali rendono ancora più visibile l’attuale stima di consensus sul MOL 2020 degli analisti che coprono il titolo Hera, che è intorno a 1.120 milioni di euro. Sulla base delle stime precedenti alla pubblicazione della Relazione Semestrale, il target price di consensus dei broker si attesta a 3,99 euro, essendo rimasto peraltro praticamente invariato rispetto a quello di 3,96 euro dello scorso maggio, precedente quindi alla pubblicazione dei dati trimestrali.

Alla luce delle recenti quotazioni di Hera, intorno a 3,3 euro, appare evidente un ampio potenziale di rivalutazione del titolo, che oggi presenta uno sconto del 20% circa rispetto al target price medio.

 

Jens Klint Hansen
Jens Klint Hansen
29 Luglio 2020

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