Come saranno le condizioni di vita sulla Terra nel futuro? Tutto dipende dalle scelte di oggi e da come saranno mantenuti gli impegni nel tempo.
Consapevole di questo fatto e del proprio ruolo di abilitatore della sostenibilità, lo scorso luglio Hera ha assunto un impegno formale a raggiungere il Net Zero in termini di emissioni di gas serra entro il 2050, essendo la prima a sposare questa sfida tra le multiutility italiane.
Lo ha fatto presentando un ambizioso Piano di Transizione Climatica, nel quale punta a ridurre del 90% le emissioni entro il 2050 rispetto al 2019 e a rimuovere tutte le emissioni residue al termine del percorso di decarbonizzazione. Attraverso una serie di azioni chiaramente identificate, Hera ha tracciato un percorso che segue la traiettoria disegnata dalla scienza per limitare il riscaldamento globale. In particolare, il percorso di Hera è allineato con le indicazioni dell’Accordo di Parigi del 2015, che prevede una riduzione entro la soglia di 1,5 °C a fine secolo rispetto al livello medio di temperatura dell’epoca preindustriale.
Il percorso verso il Net Zero è anche coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione che il Gruppo Hera aveva già assunto per il 2030, che prevedono una riduzione del 37% delle emissioni rispetto al 2019 – riduzione peraltro validata da Science Based Target initiative (SBTi).
Il Piano di Transizione Climatica, che risulta profondamente integrato con la strategia del Gruppo, offre un contributo apprezzabile alla concreta realizzazione del purpose aziendale di Hera: gli stakeholder sono in effetti parte attiva nella riduzione di emissioni e a propria volta beneficiari del Valore Condiviso che si verrà a creare puntando a un futuro sostenibile.
Il primo passo: centrare l’obiettivo a breve-medio termine
Riduzione delle emissioni complessive del 37% nel 2030 rispetto al 2019
Il Piano di Transizione Climatica delinea un percorso graduale, con un obiettivo di breve-medio termine al 2030, validato nel 2021 da SBTi e compatibile con un livello di ambizione “well below 2 °C”.
Questo obiettivo al 2030 comprende sia le emissioni del Gruppo (Scope 1 e 2) sia quelle dei clienti (Scope 3) per quanto concerne la vendita di energia elettrica e gas.
Hera ha avviato una serie di iniziative di riduzione delle emissioni che sono direttamente sotto il proprio controllo, tenendo conto allo stesso tempo dell’evoluzione prevista per lo scenario esterno, che porterà a una progressiva decarbonizzazione della produzione di energia elettrica, a una maggiore efficienza energetica e alla crescente elettrificazione dei consumi, con i gas verdi che assumeranno sempre più peso nel mix energetico.
Quasi 12 milioni di tonnellate di CO2: questo era il punto di partenza del 2019, con le vendite di gas e di elettricità che ne determinavano oltre il 90%
Nel 2019 le emissioni del Gruppo incluse nel perimetro del target SBTi ammontavano a 11,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalent, rappresentando l’86,5% delle emissioni totali, pari a 13,6 milioni. Le emissioni dirette (Scopo 1) erano di circa 1,1 milioni di tonnellate mentre quelle indirette da consumi energetici (Scopo 2) erano di circa 48 mila tonnellate. Le emissioni indirette da vendita di gas metano (Scope 3) erano la voce di maggior peso, con circa 6,3 milioni di tonnellate, seguite da quelle da vendita di energia elettrica (Scope 3 upstream), che erano di circa 4,4 milioni di tonnellate.
Hera ha già messo a segno importanti risultati – segno che gli interventi pianificati sono ben mirati
Nel 2023, le emissioni relative al perimetro del SBTi target di Hera sono già scese complessivamente del 14% rispetto al 2019.
In particolare, le emissioni Scope 1 e 2 si sono ridotte del 17% principalmente grazie:
- agli acquisti di sola energia elettrica rinnovabile per soddisfare i consumi interni,
- alla riduzione delle emissioni dagli impianti di trattamento rifiuti, favorita dall’installazione di tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio
- e alle minori perdite sulla rete del gas, rese possibili dalla manutenzione predittiva.
La riduzione del 15% registrata sul fronte emissioni Scope 3 è stata invece determinata soprattutto
- dalle minori vendite di gas a fronte di miti temperature,
- dai benefici degli interventi di efficienza energetica
- e da comportamenti più attenti nei consumi da parte dei clienti, grazie anche alle soluzioni per il risparmio energetico installate da Hera presso di loro.
Infine, la contrazione del 24% nell’indice di intensità del carbonio nell’elettricità venduta ha fatto leva sul crescente ricorso a energie rinnovabili, che nel 2023 hanno raggiunto il 43% del totale dei volumi.
La strada verso l’obiettivo al 2050 è ancora lunga e impegnativa, ma ha ampia credibilità
Riduzione delle emissioni complessive del 90% nel 2050 rispetto al 2019
I successi già conquistati, con un significativo abbattimento delle emissioni nel periodo 2019-2023, forniscono visibilità non solo all’obiettivo per il 2030 ma anche a quello per il 2050: la direzione imboccata è quella giusta e le iniziative intraprese hanno già dimostrato di essere in grado di generare i risultati desiderati.
Nel tempo, l’estendersi del trend di elettrificazione dei consumi e la diffusione di nuove tecnologie, in particolare nel campo della cattura e stoccaggio del carbonio, imprimeranno ulteriore forza alle iniziative già in atto. Un esempio è il recente progetto – il primo in Italia pensato per essere applicato ai termovalorizzatori e tra i primi in Europa – che verrà avviato presso l’impianto di Ferrara e che consentirà di catturare il 90% circa delle emissioni di una delle due linee del termovalorizzatore, ovvero 64 mila tonnellate di CO2 all’anno. Attraverso l’applicazione della tecnologia Bluenzyme si potrà catturare l’anidride carbonica in uscita dai camini dell’impianto per poi stoccarla nei giacimenti di gas naturale esauriti dell’Adriatico.
Hera si sente fiduciosa, perciò, di potere ridurre del 90% le emissioni Scope 1 e 2 e le emissioni Scope 3 da vendita di gas e di elettricità, rispetto alla base del 2019.
D’altro lato, per quanto riguarda le emissioni indirette Scope 2, nel Piano di Transizione Climatica Hera si è impegnata a utilizzare anche in futuro esclusivamente energia elettrica rinnovabile certificata per soddisfare i consumi interni.
Le emissioni Scope 3 relative ai clienti cui Hera fornisce gas o energia elettrica sono attese registrare una riduzione da 3,3 tonnellate di CO2 equivalent del 2019 a meno di 0,2 tonnellate al 2050.
Hera prevede di arrivare al 2050 avendo alcune emissioni non ulteriormente abbattibili, nonostante sia intenzionata ad attivare tutte le possibili leve interne di decarbonizzazione e nonostante il contributo positivo atteso dallo scenario esterno. Allo scopo di neutralizzare questo quantitativo non eliminabile, il Gruppo ha previsto di ricorrere a strumenti di rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera che compensino gli ammontari residui. In questo modo, sarà possibile avere emissioni nette effettivamente azzerate.
Un impegno che va oltre i confini del Gruppo Hera
Il Net Zero non è solo un obiettivo aziendale,
ma una responsabilità condivisa: la transizione climatica
richiede un’azione comune,
con la collaborazione tra imprese, istituzioni e cittadini.
Hera si posiziona naturalmente come l’abilitatore della transizione energetica nei territori di riferimento. I servizi offerti e le soluzioni sviluppate dal Gruppo sono infatti gli strumenti essenziali con cui gli stakeholder sono in grado di intraprendere il proprio percorso di decarbonizzazione. Per questo motivo, Hera si impegna nella diffusione della sua cultura aziendale, promuovendo scelte consapevoli e coordinando gli sforzi di cittadini, clienti, fornitori e partner, per ottenere risultati concreti e a lungo termine, a vantaggio delle comunità servite.
Con questo spirito, il management di Hera collabora con organizzazioni focalizzate sul tema della transizione energetica, prendendo parte alla discussione sulla scena domestica e internazionale.
Inoltre, nel dare realizzazione al Piano di Transizione Climatica, Hera continuerà a coinvolgere attivamente le comunità locali attraverso iniziative come quelle offerte dal programma HeraLAB, il consiglio multi-stakeholder attivo dal 2013 in sette territori dell’Emilia-Romagna, che nelle prossime edizioni sarà incentrato proprio sulla neutralità carbonica, con focus su efficienza energetica, fonti rinnovabili e nuovi modelli di condivisione dell’energia.