Dopo i brillanti risultati realizzati nel 2023, che rappresentano una base di confronto sfidante, Hera riesce a consuntivare ulteriori progressi nella prima metà del 2024, come dimostra l’EBITDA in crescita del 2%, l’EBIT che migliora del 2,8% e l’Utile per Azione che aumenta del 16%.
La crescita semestrale dell’EBITDA di Gruppo è basata su componenti strutturali ed è completamente di natura organica: un forte impulso è venuto dalle positive dinamiche delle Reti, dove Hera ha colto appieno i vantaggi del nuovo quadro regolatorio e dal solido posizionamento nel trattamento dei rifiuti industriali. Consistente l’espansione realizzata nella base clienti energy, alla quale si aggiungono dal primo luglio un milione di nuovi clienti entrati nel servizio a Tutele Graduali.
Mentre proseguono gli investimenti previsti dal Piano e vengono mantenuti gli impegni a condividere con gli azionisti i buoni risultati del business, rimane intatto il solido profilo finanziario, con una leva di 2,7 volte che mette Hera nella condizione di cogliere opportunità per realizzare nuove operazioni di M&A.
Gentili Azionisti,
Hera sta seguendo in modo fedele il percorso di crescita disegnato dal Piano Industriale 2023-2027, con risultati semestrali che forniscono ulteriore evidenza e forza ai segnali già emersi nel primo trimestre.
Una strategia di crescita impostata in modo lungimirante e realizzata ogni trimestre in modo sistematico e puntuale
Il progresso del 2% realizzato in termini di EBITDA, che ha raggiunto il livello di 732,7 milioni di euro, è una conquista di rilievo, non solo perché segna un incremento rispetto alle performance particolarmente brillanti consuntivate nel 2023, ma anche per la qualità più strutturale dei fattori che ne hanno alimentato la crescita.
Nel nuovo scenario, che ha visto i benefici fiscali dell’Ecobonus 110% volgere a termine, Hera ha fatto leva sulla solida crescita organica del proprio portafoglio multibusiness per conseguire importanti incrementi in termini dei risultati.
Nel nuovo quadro regolatorio, Hera cattura appieno i benefici di un’efficiente gestione operativa
Le attività regolate, che nel loro complesso hanno raggiunto 299,9 milioni di euro di EBITDA, con un’incidenza del 41% sul dato totale di Gruppo, hanno messo a segno un incremento del 10,7% rispetto al primo semestre 2023: un risultato che è frutto di un’efficiente gestione del business, in grado di catturare al meglio gli effetti positivi della revisione del quadro regolatorio attuata da ARERA, che ha adeguato la remunerazione del capitale investito ai più elevati livelli dei tassi di interesse, permesso di fare evolvere la RAB al passo con l’inflazione e incluso nuovi costi tra quelli riconosciuti nella distribuzione di energia elettrica.
Nei mercati liberalizzati, Hera cresce facendo leva su asset di valore: il portafoglio impiantistico nel Waste e la base-clienti nella fornitura di servizi energy
A livello di EBITDA consolidato, il venire meno di circa 51 milioni di euro di contribuzione dall’ Ecobonus presenti nel primo semestre 2023 è stato più che compensato, oltre che dall’incremento di 29 milioni dei business regolati, da un progresso di 37 milioni registrato in quelli a libero mercato.
Nell’area Ambiente, Hera ha colto i benefici di una forte posizione competitiva, supportata sia dalla dimensione impiantistica sia dall’offerta di global service. L’integrazione con ACR Reggiani, la cui acquisizione è stata conclusa nel marzo 2023, si sta inoltre confermando pienamente efficace, con riflessi sostanziali in termini di nuovi clienti di peso entrati in portafoglio e di costante espansione dei volumi.
L’importante ampliamento della base clienti registrato nel semestre: un patrimonio che Hera saprà coltivare
Nel primo semestre abbiamo messo a segno sostanziali conquiste anche nel rafforzare un asset fondamentale come la base clienti. I lotti vinti nella gara di inizio d’anno nel mercato a Maggior Tutela hanno comportato l’ingresso di oltre un milione di nuovi clienti nel servizio a Tutele Graduali, a partire dal 1° luglio. Non solo: l’intensa campagna commerciale ha permesso a Hera di aggiungere circa 147 mila nuovi clienti a mercato libero.
La base clienti è in effetti un asset cruciale, che Hera nel tempo ha dimostrato di sapere non solo espandere, ma anche coltivare e gestire con risultati profittevoli, grazie a un’offerta di servizi multi-utility in grado di soddisfare efficacemente le esigenze dei clienti, come testimonia il churn rate dei clienti di Hera, di gran lunga inferiore alla media del settore. Con i prezzi delle commodity energetiche rientrati su livelli più normali si sono inoltre ridotti gli shaping cost e quindi sono migliorati i margini che hanno permesso di ridurre gli accantonamenti per la svalutazione dei crediti.
La crescita dell’EBITDA maturata
è dunque apprezzabile, essendo di natura organica
e guidata da fattori legati alla struttura del portafoglio
di business e a vantaggi competitivi sostenibili nel tempo.
Incoraggianti segnali anche dall’EBIT, che cresce a un tasso superiore a quello dell’EBITDA
A fronte di un incremento del 2,0% dell’EBITDA, l’EBIT ha consuntivato un progresso del 2,8%, essenzialmente per effetto di minori accantonamenti, per circa 16 milioni, al fondo svalutazione crediti delle società di vendita, alla luce della deflazione delle commodity energetiche. L’andamento dell’EBIT riflette d’altra parte un aumento di oltre 20 milioni negli ammortamenti, a fronte di investimenti operativi in crescita di circa il 7%, concentrati soprattutto nelle Reti e nel trattamento dei rifiuti.
La conferma del miglioramento della gestione finanziaria consente di rilasciare maggiori marginalità direttamente sugli utili che crescono del 16,4%
Il miglioramento di 35 milioni di euro nel saldo della gestione finanziaria, reso possibile dalle operazioni di liability management condotte con successo nel recente passato e dalla normalizzazione dello scenario energetico che richiede una minor provvista finanziaria, rende possibile una crescita del 16% realizzata a livello di ultima linea del Conto Economico, dove l’Utile Netto dopo il risultato di terzi nel primo semestre raggiunge i 218,4 milioni di euro.
Prosegue il piano di investimenti mentre il leverage rimane conservativo
La buona generazione di cassa del primo semestre 2024 ha consentito a Hera di finanziare gli investimenti e di remunerare gli azionisti a fine giugno con un dividendo in crescita del 12% rispetto all’esercizio precedente, mantenendo al contempo un saldo equilibrio finanziario: il rapporto tra Indebitamento Finanziario Netto ed EBITDA al 30 giugno 2024 si attestava infatti a un prudente livello di 2,7 volte.
Rimane perciò intatta la nostra capacità
di cogliere opportunità di crescita per linee esterne,
grazie al significativo polmone finanziario sul quale possiamo contare.
L’esame della performance semestrale ci conferma che stiamo mantenendo l’impegno preso con gli azionisti in termini di Total Shareholder Return
Con un ROI che è passato dall’8,6% del primo semestre 2023 al 9,6% e un ROE che è aumentato dal 10,1% all’11,3%, abbiamo evidenze che comprovano in termini quantitativi il maggiore valore creato. La natura organica e strutturale dei fattori alla base di questi miglioramenti rafforza poi la validità di questi risultati anche sotto il profilo qualitativo.
Gli azionisti di Hera, che sono stati remunerati con un rendimento del dividendo superiore al 4%, calcolato su un prezzo del titolo di 3,4 euro, beneficiano dunque anche di una crescita degli Utili per Azione che nel semestre ha sfiorato il 17%: siamo perciò ampiamente al di sopra del TSR del 12% medio annuo incluso negli impegni del Piano.
Un’azienda sempre più responsabile verso i propri stakeholder, con un impegno sempre più ambizioso a essere artefice della transizione energetica
Gli azionisti non sono gli unici stakeholder nei confronti dei quali ci siamo impegnati a creare valore. Ne sono una prova l’accordo molto evoluto che abbiamo realizzato con il personale, attraverso la sottoscrizione del Patto del Buon Lavoro, oltre al rapporto di partnership sempre più stretto che abbiamo strutturato con i fornitori-chiave, fondamentali nella realizzazione del nostro piano di investimenti: vogliamo infatti sostenerli nel proprio percorso di transizione ESG, attraverso la condivisione di know-how e mettendo a disposizione una serie di servizi su misura per le loro esigenze.
Hera continua a porsi nuove sfide anche in termini di responsabilità ambientale: abbiamo perciò preso un impegno formale a neutralizzare le emissioni di CO2 entro il 2050, dopo che ci eravamo impegnati ad abbatterle del 37% entro il 2030. Avendo già oggi una bassa impronta carbonica, rimarremo concentrati nell’agevolare la riduzione delle emissioni Scope 3, prodotte da terze parti, mentre ci aspettiamo che nel 2050 solo il 10% di emissioni di CO2 – una parte quindi marginale – non possa essere abbattuta e debba perciò essere compensata.
Anche questo semestre che si è appena concluso ha confermato l’attitudine di Hera a raggiungere risultati coerenti con le strategie e gli obiettivi di Piano, facendo leva su punti di forza che sono il vero patrimonio di cui disponiamo: un valido modello di business, asset di qualità e una gestione improntata alla sostenibilità di lungo termine, che si traduce anche nel continuo aumento del MOL a valore condiviso, che in questo semestre ha raggiunto un’incidenza del 53% sul MOL totale.