I risultati semestrali confermano che Hera dispone di un portafoglio di attività ben calibrato e di una chiara strategia di lungo termine. Questi elementi le consentono di attraversare uno scenario sfidante, come quello attuale, senza frenare la crescita e confermando al contempo la propria solidità.
Un’altra evidenza che emerge come punto di forza di Hera riguarda il controllato profilo di rischio nella gestione operativa e finanziaria. È infatti con questo presupposto che è stato possibile assorbire l’impatto degli elementi negativi esterni ed è su questa stessa base che sono state prese le decisioni per assicurare le migliori condizioni possibili di sviluppo futuro, dalla crescita degli investimenti ai prudenti accantonamenti.
In un contesto che rimane complesso, Hera ha un’agenda ben definita dal Piano Industriale anche per il secondo semestre dell’anno. È già in corso, inoltre, la preparazione del Piano che guiderà il percorso al 2026, in modo da gestire al meglio insidie e opportunità delle nuove variabili di scenario.
Gentili Azionisti,
Nel primo semestre 2022 Hera ha raggiunto 631,2 milioni di euro di EBITDA, mettendo a segno un incremento del 3,3%: una performance che si colloca in continuità con il progresso del 3,3% del primo trimestre e che conferma una coerente realizzazione delle azioni previste dal Piano Industriale quinquennale.
Avanziamo speditamente nella realizzazione del Piano
Se guardiamo ai numeri, perciò, non possiamo che giudicare questi risultati come positivi, avendo di fatto già raggiunto il 44% dell’obiettivo di EBITDA al 2025 in meno di un terzo del periodo di Piano.
In realtà, lo scenario nel quale ci siamo trovati a operare nei primi sei mesi di questo esercizio è risultato molto più insidioso di quanto potessimo prevedere.
… con la crescita del 3,3% maturata in uno scenario particolarmente difficile
Il conflitto russo-ucraino, con le tensioni geopolitiche che ne sono conseguite, ha creato serie disfunzioni negli approvvigionamenti di gas e di altre materie prime, sovrapponendosi agli effetti della pandemia. Con l’obiettivo di contenere l’accelerazione dell’inflazione, le banche centrali hanno adottato politiche restrittive che hanno avuto impatti immediati sul livello dei tassi di interesse.
Ne è risultato uno scenario di grande incertezza, con prezzi del gas e dell’elettricità molto volatili, che hanno superato di oltre quattro volte i livelli del primo semestre 2021 e un costo del denaro divenuto improvvisamente più caro.
La risposta di Hera è stata quella di seguire fedelmente il proprio Purpose e la propria strategia
A fronte di queste nuove sfide, Hera ha mantenuto fede al proprio approccio strategico, che fa leva su un portafoglio di business bilanciato tra attività regolate e liberalizzate, oltre che su una gestione operativa e finanziaria orientata a mantenere un controllato profilo di rischio, con l’obiettivo ultimo di rispondere agli interessi di tutti gli stakeholder: un approccio che si è dimostrato quanto mai valido in questa complessa congiuntura.
Messe in azione tutte le leve di crescita per contrastare gli effetti dei fattori negativi
La crescita di 20,3 milioni di euro dell’EBITDA esprime perciò il contributo corale delle nostre caratteristiche leve di espansione organica e per linee esterne; le quali, unite al brillante risultato dei business dell’economia circolare, hanno più che compensato gli 10,2 milioni di euro di margine venuto a mancare a causa del taglio del WACC operato dal Regolatore per il nuovo periodo regolatorio iniziato a gennaio 2022.
Nel semestre abbiamo inoltre continuato a investire in modo convinto, portando avanti tutti i progetti inclusi nel Piano: abbiamo così effettuato un’attenta manutenzione, per assicurare qualità alle nostre infrastrutture, e al contempo realizzato gli investimenti di sviluppo, che hanno riguardato soprattutto il potenziamento della capacità di trattamento dei rifiuti. Non abbiamo perciò rallentato il passo: complessivamente, abbiamo investito 288,5 milioni, ovvero il 17% in più rispetto al primo semestre dello scorso esercizio.
Effettuati prudenti accantonamenti per proteggersi dalle fluttuazioni di prezzo delle commodity energetiche
La crescita dell’EBITDA ci ha garantito sufficiente spazio per procedere a prudenti accantonamenti, volti esclusivamente a coprire i rischi delle ampie variazioni nel prezzo delle commodity energetiche, dal momento che la qualità dei crediti della nostra clientela è rimasta intatta. Le eventuali difficoltà nei pagamenti delle bollette, divenute improvvisamente molto più care, sono state infatti gestite nell’autentica logica di attenzione alle esigenze degli stakeholder che da sempre guida le politiche di Hera. Abbiamo infatti concesso dilazioni nei pagamenti agli oltre 140 mila clienti che ne hanno fatto richiesta da quando è emersa la pandemia: una scelta che si sta dimostrando lungimirante e che ha evitato il deterioramento del profilo dei nostri crediti commerciali.
Anche la “bottom line” rimane solida, grazie a una proattiva gestione finanziaria
La capacità del nostro Conto Economico di assorbire efficacemente gli impatti negativi del contesto esterno si conferma anche a livello di Utile Netto dopo il risultato di terzi, che si attesta a 183,3 milioni di euro: un dato solo marginalmente inferiore rispetto a quello del primo semestre 2021 di 186,3 milioni, al netto del contributo di 25 milioni di euro derivante da special items.
L’andamento dell’Utile beneficia inoltre del miglioramento del saldo della gestione finanziaria, grazie alle operazioni di liability management condotte con successo, che hanno allungato la duration media del debito a sette anni e ne hanno ridotto il costo al 2,6%.
L’Utile di 183,3 milioni assorbe d’altra parte anche l’impatto negativo di un più elevato tax rate, passato dal 26,7% del primo semestre 2021 al 29,0% a causa di variazioni intervenute nella normativa fiscale.
Hera mantiene l’equilibrio finanziario, nonostante maggiori investimenti e dividendi
La buona generazione di cassa operativa, pari a 524,3 milioni di euro, ha permesso di dare corso non solo agli investimenti tecnici previsti dal Piano, ma anche di realizzare un importante stoccaggio di gas, per un controvalore di 377,8 milioni di euro, che contribuirà a garantire la continuità delle forniture alla clientela nella prossima stagione termica. Questo, senza che Hera incorra in alcun rischio relativamente alla fluttuazione dei prezzi delle commodity, trattandosi di gas già contrattualizzato con i clienti finali e coperto dal rischio prezzo, anche con strumenti finanziari.
Nel semestre che si è appena concluso abbiamo inoltre remunerato i nostri azionisti con la distribuzione di un dividendo di 12 centesimi di euro, in aumento di un centesimo rispetto a quello del precedente esercizio.
Ci troviamo perciò, nei Conti al 30 giugno 2022, a confermare che la crescita non è stata frenata dal critico contesto esterno. Rimaniamo inoltre in equilibrio dal punto di vista finanziario, con un rapporto tra Debito ed EBITDA inferiore alle 3 volte, avendo peraltro costituito scorte di gas per coprire le future esigenze di consumo dei clienti.
Pronti ad aggiornare la mappa del percorso di crescita per gestire i rischi dello scenario
Al momento, con la crisi di governo che si è aperta in Italia il 14 luglio scorso, lo scenario presenta un ulteriore elemento di incertezza.
Ciononostante, in Hera siamo già al lavoro per disegnare il nuovo Piano Industriale al 2026, in modo da disporre di uno strumento che ci guidi al meglio nel nuovo scenario, tanto nella gestione dei fattori negativi quanto nella valutazione delle nuove opportunità. La priorità è quella di preservare quel controllato profilo di rischio che si è sempre dimostrato premiante nel lungo percorso di crescita realizzato negli oltre 20 anni della nostra storia.