Gli ultimi tre mesi hanno visto uno scenario sfavorevole per l’investimento azionario: tassi di interesse in continuo rialzo, che hanno raggiunto i picchi di 20 anni fa; l’economia cinese afflitta da una persistente debolezza; lo scoppio della guerra in Medio Oriente lo scorso 7 ottobre, che ha acuito le tensioni geopolitiche. Gli indici hanno quindi mostrato un andamento volatile. La performance delle azioni Hera ha riflesso questo sentiment di mercato: i multipli non hanno perciò ancora scontato le revisioni al rialzo delle stime operate dagli analisti a valle dei risultati semestrali.
Con l’approssimarsi della fine dell’aggressivo ciclo di rialzi dei tassi d’interesse operato dalle Banche Centrali, il clima generale sul mercato inizia a essere meno incerto, soprattutto guardando al 2024: questo sta guidando gli investitori a ricercare storie di qualità con solidi fondamentali, che li possano proteggere anche dal rischio di ulteriori fenomeni di volatilità di breve periodo. In quest’ottica, Hera rappresenta un’ideale opportunità di investimento, potendo vantare una provata resilienza e visibilità del profilo di crescita.
Le attività di incontro con gli investitori si stanno intensificando e culmineranno in un articolato roadshow a inizio anno, a valle della pubblicazione del nuovo Piano Industriale, proprio con lo scopo di rendere evidente il valore potenziale insito nell’investimento nei titoli Hera, che ancora non è espresso nei prezzi fatti segnare sul mercato.
Che cosa ha orientato i movimenti dei mercati azionari nei mesi recenti?
Negli ultimi tre mesi, a valle della stagione delle semestrali, abbiamo assistito a un andamento molto volatile dei principali mercati azionari mondiali, con la maggior parte degli indici in forte oscillazione, ma che non hanno ancora recuperato i livelli massimi di fine luglio. Mentre è proseguito in modo aggressivo il ciclo di rialzo dei tassi di interesse, portati dalle Banche Centrali a picchi che non si vedevano da oltre 20 anni, abbiamo assistito più volte a segnali che hanno confermato la debolezza dell’economia in Cina. Il 7 ottobre, con lo scoppio della guerra tra Israele e Palestina, si è inoltre acuito il livello di tensioni geopolitiche. Il recente avvio della stagione delle trimestrali ha inoltre per ora fornito un quadro in chiaroscuro sullo stato di salute delle società quotate.
Che performance hanno avuto le azioni Hera in questo contesto?
Dal 26 luglio, momento della pubblicazione dei risultati semestrali, a oggi, anche il titolo Hera ha seguito un andamento volatile, influenzato molto più dal sentiment generale dei mercati che non dai solidi fondamentali testimoniati dalla stessa semestrale, con numeri che sono andati oltre le aspettative. Da fine luglio, perciò il titolo si è riportato a ridosso dei 3 euro, testando un massimo a 2,94 euro il 14 settembre scorso, per poi ritracciare, toccando un minimo di periodo a 2,48 euro il 3 ottobre. Da lì in poi, in particolare dal 26 ottobre, il titolo ha fatto segnare una serie di rialzi che l’hanno riportato intorno ai 2,8 euro.
Come stanno valutando Hera i broker in copertura sul titolo?
A valle della pubblicazione dei risultati semestrali, le stime di consensus sono migliorate: un fatto che si è riflesso anche nelle valutazioni. Il target price di consensus è aumentato da 3,37 euro a 3,51 euro, dopo che cinque analisti dei sette in copertura avevano incrementato il proprio target price. Considerato l’ampia distanza rispetto ai recenti livelli di quotazione, con uno sconto che supera il 25%, sei analisti su sette consigliano l’acquisto delle azioni Hera. Solamente un broker ha un giudizio neutrale, nonostante abbia un target price a 3,3 euro, di circa il 20% superiore ai prezzi fatti segnare nelle ultime sedute. Nessun analista suggerisce di vendere.
Broker | Rating | Prezzo target (€) |
Banca Akros | Buy | 3,60 |
Banca IMI | Buy | 3,50 |
Bnp Paribas Exane | Buy | 3,30 |
Equita Sim | Hold | 3,30 |
Intermonte | Outperform | 3,40 |
Kepler Cheuvreux | Buy | 3,50 |
Mediobanca | Outperform | 4,00 |
Media | 3,51 |
Il sell-side ha offerto una spinta positiva all’andamento del prezzo del titolo Hera in particolare negli ultimi giorni, a seguito delle preview che gli analisti hanno predisposto in vista della pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi.
Ritiene che questo recente movimento di recupero abbia ancora spazi di estensione?
Certamente i risultati pubblicati oggi confermano la qualità e la continuità del percorso di crescita di Hera, avallando il quadro delle stime che gli analisti avevano aggiornato dopo la semestrale. Rispetto a quelle stime, e quindi rispetto alle valutazioni che ne conseguono, resta aperto un chiaro gap agli attuali prezzi del titolo. In contesti di mercato molto volatili, gli investitori sanno che è indispensabile puntare sulla qualità dei fondamentali dei titoli che inseriscono in portafoglio. Credo che Hera sia un titolo ideale per questo “flight to quality”, avendo ampiamente dimostrato, anche nel periodo più recente, di avere un modello di business che offre protezione dai rischi di pandemie, rallentamenti economici e crisi geopolitiche.
Durante la lunga stagione di continui rialzi nei tassi d’interesse da parte delle Banche Centrali, le utility sono state penalizzate, in quanto percepite come bond-proxy. Hera ha sofferto meno di altri titoli del settore che sono molto esposti sulle rinnovabili, grazie a una forte componente di utili che provengono da business regolati o semi-regolati, come nel caso dei mercati di ultima istanza. Questa protezione rispetto ai cambiamenti delle variabili macroeconomiche sarà un elemento ancora più apprezzato ora che sembra esserci meno timore di ulteriori inasprimenti delle politiche monetarie, con diversi economisti che iniziano a prevedere discese nei livelli dei tassi d’interesse per la seconda parte del 2024. Nelle ultime sedute, man mano che i tassi reali sulle scadenze decennali hanno iniziato a stabilizzarsi, si è infatti consolidato un consenso sul fatto che il processo di rialzo dei tassi nominali stia terminando. A fronte di questo nuovo scenario, la reazione del titolo è stata immediata, ma ha ancora ampi spazi per proseguire.
Cosa farete, in termini di attività di Investor Relations, per rendere evidente questo ulteriore potenziale di apprezzamento?
Negli ultimi mesi, dopo la nomina del nuovo Presidente Esecutivo, il senior management di Hera ha intensificato molto le attività di incontro con gli investitori. Proseguiremo senz’altro su questa linea, con i prossimi appuntamenti che abbiamo in agenda. Tra pochi giorni, il 14 novembre, saremo a Parigi per la BNP Paribas Exane MidCap Conference, mentre il 29 e 30 novembre parteciperemo alla sesta Mediobanca Infrastructure Conference che si tiene in Australia, a Sidney. Non appena avremo pubblicato il nuovo Piano Industriale, a inizio 2024, prevediamo inoltre di realizzare un articolato roadshow, che ci vedrà incontrare investitori nelle principali piazze finanziarie in Europa e negli Stati Uniti.