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Hera sempre più al centro dello sviluppo dell’infrastruttura idrica in Italia

Con 1 miliardo di ulteriori investimenti, Hera continuerà a realizzare gli interventi per garantire che la risorsa Acqua sia approvvigionata, depurata e distribuita rispondendo all’evoluzione della domanda

L’acqua è la risorsa più importante del Pianeta. Una risorsa fondamentale per evitare crisi sociali, politiche ed economiche, che è tuttavia destinata a diventare sempre più scarsa a causa del Cambiamento Climatico, proprio mentre ne è in aumento la domanda, spinta dalla continua crescita della popolazione, dalla maggiore industrializzazione e dall’incremento degli usi in agricoltura. Questo deficit strutturale dell’offerta rispetto alla domanda crea opportunità di investimento, che gli stessi Regolatori nazionali tendono a promuovere.

Hera vanta un forte posizionamento in Italia nel ciclo idrico integrato, essendo il secondo operatore per dimensioni e il primo per qualità del servizio: uno status che il Gruppo ha costruito attraverso i 2,5 miliardi di euro di investimenti realizzati negli ultimi 20 anni, seguendo quell’orientamento alla sostenibilità ambientale e alla circolarità che ne ispirano le scelte strategiche e operative sin dalla fondazione.    

La massa critica raggiunta consente al Gruppo di operare con un approccio industriale nella gestione delle diverse attività del business idrico, sfruttando economie di scala e sviluppando progetti che impiegano tecnologia innovativa. Hera è dunque un player con un ruolo cruciale in un Paese, come l’Italia, che ha un’infrastruttura mediamente molto datata e con scarse performance operative, se si guarda anche solamente all’entità delle perdite di rete.

Per continuare a rafforzare la propria leadership in un settore ancora frammentato, nel proprio Piano Industriale al 2026 Hera ha previsto di investire nel ciclo idrico circa 1 miliardo di euro: una scelta strategica molto apprezzata anche dai mercati finanziari, come testimonia la già folta presenza di fondi di investimento specializzati nel tema del “water investing” nell’ambito dell’azionariato istituzionale di Hera.   

Il valore del ciclo idrico integrato nel portafoglio multiutility di Hera è apprezzato dagli investitori specializzati

Una componente di grande valore del portafoglio di attività multiutility di Hera è rappresentata dall’infrastruttura e dal know-how che il Gruppo ha sviluppato nel tempo nel business del ciclo idrico integrato.

Questo valore è ampiamente riconosciuto dai mercati finanziari. Nel proprio capitale sociale, Hera vanta infatti la presenza di numerosi fondi ed ETF che investono sul tema dell’Acqua. Si tratta di un’ampia platea di strumenti di investimento specializzati: in un articolo del novembre 2021 Morningstar ha indicato che a livello globale erano attivi circa 65 fondi dedicati al water investing, con asset gestiti per 35 miliardi di dollari. Sono numeri in costante espansione, dato il forte interesse degli “asset owner” per investimenti che abbiano un impatto positivo sull’Ambiente attraverso la gestione degli effetti del Cambiamento Climatico.

Le azioni di Hera rappresentano una valida
opportunità in cui investire per gli asset manager
che desiderano cavalcare il
megatrend della “water scarcity”.

Una leadership fondata su un servizio di eccellenza, che premia Hera anche in termini di ritorni economici

Con 35.000 km di rete e 3,6 milioni di cittadini serviti in 230 Comuni italiani, Hera vanta un forte posizionamento, essendo il secondo operatore del settore in Italia per dimensioni e il primo per eccellenza del servizio, come riconosciuto dalla stessa Autorità italiana che regola il settore.

Nel 2022 Arera ha infatti pubblicato una graduatoria delle aree territoriali italiane, strutturata in base alla qualità tecnica rilevata nel biennio 2018-2019, laddove il livello qualitativo delle singole aree è stato definito sulla scorta di un articolato insieme di indicatori: entità delle perdite di rete, numero di interruzioni nella fornitura del servizio, qualità dell’acqua erogata, adeguatezza del sistema fognario, efficacia dei sistemi di depurazione e di trattamento dei fanghi. Da questo documento risulta che i territori gestiti da Hera si sono posizionati ai vertici della classifica in entrambi gli anni di osservazione – più precisamente dal secondo al quinto posto nel 2018 e dal primo al quarto posto nel 2019.

Come spesso accade, gli eccellenti comportamenti
in termini di sostenibilità di Hera contribuiscono
a generare ritorni positivi anche sotto
il profilo economico-finanziario.

Grazie ai risultati dell’analisi condotta dal Regolatore per il periodo 2018-2019, Hera ha potuto contabilizzare circa 18 milioni di euro di premi legati alla qualità del servizio reso nel Bilancio 2022.

La continua ricerca di nuove efficienze operative da parte del Gruppo si traduce inoltre in performance che rimangono a massimi livelli nel tempo: con le recenti Delibere 476 e 477/2023/R/Idr, Arera ha infatti confermato la qualità dei servizi erogati da Hera anche per gli anni 2020-2021, con premialità in linea con quelle del 2022, che saranno riconosciute nel quarto trimestre dell’esercizio 2023.

I risultati di successo di Hera nel settore idrico derivano da impegnativi piani di investimento e da un approccio industriale alla gestione del servizio

L’esame dei fatti indica che questi risultati sono frutto di scelte lungimiranti compiute nel passato e portate avanti con coerenza e impegno già a partire dal momento della fondazione.

Un primo fattore è individuabile nell’entità degli investimenti realizzati: negli ultimi vent’anni Hera ha investito cumulativamente circa 2,5 miliardi di euro nel business idrico – un valore che supera del 30% la media italiana per abitante servito.

La continuità di importanti piani
di investimento è un altro elemento essenziale
per il successo in questo settore.

L’impegno di Hera è perciò destinato a crescere sensibilmente nel prossimo futuro: nel Piano Industriale al 2026 Hera ha allocato al ciclo idrico circa 1 miliardo di euro di investimenti, elevando l’investimento pro capite annuo a 85 euro per abitante rispetto alla media italiana di 56 euro.

Un ulteriore fattore di successo sta nell’approccio industriale alla gestione del servizio. Il mercato italiano resta in effetti molto frammentato, con la presenza di circa 200 operatori specializzati e alcuni Comuni che gestiscono ancora “in house” i servizi. Un player delle dimensioni di Hera, con 3,6 milioni di utenti serviti, può contare su una massa critica utile per sfruttare le economie di scala e sviluppare progetti innovativi.

Hera è stata, ad esempio, la prima utility in Italia a identificare le perdite occulte nelle reti idriche attraverso l’impiego di satelliti e di raggi cosmici. Un primato del Gruppo riguarda anche l’utilizzo pionieristico dell’analisi previsionale: grazie al supporto dell’Intelligenza Artificiale, da tempo Hera può individuare i punti dei suoi 35.000 km di rete che presentano il maggior rischio di rottura, così da pianificare gli interventi necessari in modo ottimale.

Questo approccio industriale
e tecnologico alla gestione del business
si è tradotto in performance di eccellenza,
come testimoniano le metriche operative.

Nel 2022 Hera ha registrato un livello di perdite lineari per chilometro di rete pari a 9,5 metri cubi, contro una media italiana di circa 17.

 

Le condizioni in cui versa il sistema idrico in Italia richiedono radicali interventi in tempi molto ristretti, con un chiaro spazio per gli operatori, come Hera, capaci di investire e di offrire qualità nel servizio

Quello delle perdite di rete non è l’unico aspetto critico del sistema del ciclo idrico. Attualmente l’Italia è oggetto di quattro procedure di infrazione comunitarie in quanto manca un adeguato livello di impianti di trattamento e di depurazione delle acque reflue in aree che interessano circa 6 milioni di abitanti, ovvero circa il 10% degli abitanti del Paese.

Non è in corso invece alcuna procedura di infrazione nei territori serviti da Hera, dove la quasi totalità degli abitanti serviti è collegato a una rete fognaria e di depurazione. Tra gli investimenti più rilevanti compiuti in quest’area, spiccano gli importanti interventi per il Piano di Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato di Rimini e l’innovativo depuratore di Servola, che ha migliorato sensibilmente la sostenibilità ambientale di Trieste.

Hera è inoltre un operatore già oggi seriamente impegnato sul fronte del riuso della risorsa idrica: nel 2022, il 7,3% dell’acqua in uscita dai depurati del Gruppo è stata riutilizzata, principalmente nel settore agricolo.

Grazie agli accordi che sta stringendo sul territorio, Hera prevede inoltre di raggiungere un tasso di riciclo dell’acqua del 13% nel 2026 e del 18% nel 2030.

L’esigenza di contrastare il Cambiamento Climatico, del resto, sta ponendo il settore di fronte a nuove sfide, tra cui diversificare le fonti di approvvigionamento, riutilizzare la risorsa idrica e rendere più resilienti le reti in caso di eventi estremi, come peraltro è accaduto quest’anno sui territori di riferimento di Hera.

Lo stesso Regolatore italiano, nell’ultimo documento di consultazione (442/2023/R/idr) che fa da preludio al metodo tariffario del nuovo periodo regolatorio in vigore dal primo gennaio 2024, ha posto l’accento sulla necessità di adottare con urgenza i provvedimenti necessari a contrastare i rischi degli effetti del Climate Change. In quest’ottica, Arera è intenzionata a favorire la realizzazione di nuove opere che migliorino l’approvvigionamento – quali, ad esempio, sistemi per lo stoccaggio dell’acqua o centrali di desalinizzazione delle acque marine – nonché di interventi per il riutilizzo delle acque reflue depurate e per un’adeguata gestione delle acque meteoriche.

Hera si è già posta da tempo questi obiettivi,
investendo con convinzione
sulla propria infrastruttura del ciclo idrico.

Durante l’alluvione che nel maggio 2023 ha colpito una consistente porzione dei territori serviti da Hera, il Gruppo ha in effetti dimostrato notevole resilienza, avendo assicurato continuità al servizio e avendo registrato solo danni residuali ai propri asset.

Potendo fare leva su una forte posizione di leadership e su un approccio gestionale di tipo industriale nel business idrico, Hera quindi ha posto solide premesse per essere protagonista di una fase di sviluppo che avrà impatti positivi sulla sostenibilità dei risultati del Gruppo e, allo stesso tempo, sulla resilienza dei territori gestiti.

 

8 Novembre 2023
Direttore responsabile:
Jens K. Hansen
Concept e contenuti editoriali:
Blue Arrow - Lugano