I risultati dei primi nove mesi del 2024 dimostrano ancora una volta la solidità e l’efficacia del modello di business di Hera, capace di migliorare i propri margini operativi nonostante la normalizzazione dei prezzi energetici, che ha comportato una flessione del 25,3% dei Ricavi, in un contesto di economia anemica e a fronte del venir meno degli incentivi dell’Ecobonus 110%.
In miglioramento anche rispetto alla performance della semestrale, nei cui numeri era già osservabile questa dinamica, l’EBITDA e l’EBIT crescono rispettivamente del 3,1% e del 3,5%, mentre l’ultima linea del Conto Economico mostra un Utile Netto post minorities in aumento del 20,1%.
L’EBITDA delle Reti e quello dell’Ambiente hanno trainato la crescita dell’EBITDA di Gruppo, più che compensando la flessione dell’EBITDA dell’area Energy, penalizzata dall’esaurirsi degli incentivi fiscali per i lavori di efficientamento energetico, ma comunque cresciuta su base omogenea di circa 59 m€.
9M 2024 (dati in m€) |
RICAVI 8.187,4 (-25,3%) |
EBITDA 1.037,6 (+3,1%) |
EBIT 522,5 (+3,5%) |
TOTALE INVESTIMENTI OPERATIVI NETTI 534,8 (+3,9%) |
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO 4.175,0 (+347,3 m€ vs 3.827,7 al 31.12.2023) |
I Ricavi di Gruppo dei primi nove mesi del 2024 sono ammontati a 8.187,4 m€, registrando un calo del 25,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Come del resto già osservato nei due precedenti trimestri dell’anno, l’andamento discendente dei Ricavi rispecchia il rientro dei prezzi delle commodity energetiche verso livelli più normali, oltre a una diminuzione dei volumi di gas venduto, dovuta sia alle temperature miti registrate nei primi mesi del 2024 sia ai risparmi nei consumi consentiti dagli interventi di efficientamento energetico realizzati nelle abitazioni. Questi fattori negativi sono stati parzialmente bilanciati dall’incremento dei volumi venduti di energia elettrica, risultato dell’efficace strategia commerciale del Gruppo.
L’EBITDA del Gruppo dei primi nove mesi 2024 ha registrato un aumento del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 1.037,6 m€, grazie al contributo positivo sia dei business regolati sia di quelli a libero mercato, nonostante il venir meno di circa 86 milioni di euro che nei primi nove mesi del 2023 era stato possibile conseguire attraverso le attività di efficientamento energetico incentivate dall’Ecobonus 110%, nell’ambito dell’area Energy.
EBITDA (m€) | 9 MESI 2024 |
9 MESI 2023 |
Variazione |
Ambiente | 271,6 | 258,0 | +5,3% |
Reti | 390,9 | 350,9 | +11,4% |
Energia | 353,0 | 379,8 | -7,1% |
Altri servizi | 22,1 | 18,1 | +22,7% |
TOTALE | 1.037,6 | 1.006,8 | +3,1% |
Il progresso di 30,8 m€ a livello di EBITDA di Gruppo rispetto ai primi nove mesi del 2023 è stato trainato dalla performance registrata dalle Reti (+40,0 m€), che esprime l’impatto positivo dell’incremento del WACC stabilito da ARERA e del Resilience Oriented Service Standard (ROSS) – sistema introdotto con una recente Delibera dell’Autorità, che premia gli operatori, come Hera, che investono per potenziare le proprie infrastrutture allo scopo di assicurare maggiore resilienza a fronte di eventi climatici estremi, garantendo così maggiore affidabilità e continuità ai propri servizi.
Ancora una volta, in occasione dell’alluvione che ha colpito duramente la città di Bologna e la zona circostante, Hera ha dimostrato di disporre di un’infrastruttura capace di resistere a eventi climatici estremi e di sapere gestire le difficoltà create dai fenomeni atmosferici, garantendo il ritorno a condizioni di normalità per tutti i cittadini in tempi minimi, con tempestivi interventi che hanno permesso, anche in questo caso, di eliminare detriti e rifiuti legati all’alluvione in pochi giorni.
Anche l’area Ambiente ha offerto un contributo positivo a livello di risultati di Gruppo, incrementando il proprio EBITDA del 5,3% (+13,6 m€), pur a fronte di uno scenario macroeconomico non favorevole, sia per la debolezza delle produzioni industriali, con conseguenti minori rifiuti da trattare, sia per i minori prezzi ai quali è valorizzata l’energia generata dai WTE. Quest’area beneficia perciò dell’aumento nei servizi di trattamento rifiuti (+13 m€) e dalla messa a regime delle nuove concessioni nella raccolta (+3 m€): fattori che controbilanciano ampiamente la variazione negativa (-2 m€) del valore della produzione di energia degli impianti WTE.
Le aree dell’Energia vedono il proprio EBITDA in diminuzione di 26,8 m€ rispetto ai primi nove mesi del 2023, principalmente per il venire meno degli incentivi legati al Superecobonus, visto l’impulso che questo aveva dato alle attività di efficientamento energetico negli anni passati. La crescita organica in queste aree è invece significativa, pari a circa 59 milioni di euro, ed è trainata da un incremento continuo della base clienti. Complessivamente, a fine settembre 2024, Hera poteva contare su un totale di 2,65 milioni di clienti nella fornitura di elettricità e su 2,05 milioni di clienti per il gas, per un totale di 4,7 milioni di clienti, in aumento di oltre 900 mila unità rispetto a un anno prima, essenzialmente grazie ai clienti conquistati attraverso il processo di liberalizzazione del mercato elettrico italiano.
La crescita registrata a livello di EBITDA si trasferisce anche a livello di EBIT di Gruppo, che aumenta a un ritmo leggermente maggiore (+3,5%), attestandosi a 522,5 m€. La differenza nel tasso di crescita tra i due indicatori è da attribuire al rallentamento della voce Ammortamenti, Accantonamenti e Svalutazioni (+2,6%). I maggiori ammortamenti riflettono i nuovi investimenti operativi nei settori regolati e del trattamento rifiuti, oltre che per le attività finalizzate all’acquisizione di nuovi clienti. Nei nove mesi si registrano invece minori Accantonamenti al fondo svalutazione crediti, resi possibili dal calo dei prezzi delle commodity energetiche e dai minori volumi nei mercati di Ultima Istanza.
Il risultato della gestione finanziaria nei primi nove mesi del 2024 registra un saldo negativo di 89,0 m€, in miglioramento di 50,7 m€ rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo andamento riflette principalmente i positivi impatti delle recenti azioni di efficientamento della struttura finanziaria, che hanno ridotto il costo del debito al 2,7%, insieme agli elementi legati alle operazioni sui crediti fiscali nel business dell’efficienza energetica.
Il venire meno di alcuni benefici fiscali spiega il lieve aumento del tax rate, che passa dal 26,8% dei primi nove mesi 2023 al 28,0%: il che si traduce in imposte pari a 121,4 m€.
L’Utile Netto dopo il risultato di terzi risulta quindi pari a 282,9 m€, in aumento del 20,1% rispetto a quello del medesimo periodo del 2023.
Il Cash Flow Operativo di 774 m€ ha coperto l’aumento del Capitale Circolante (+261 m€) e quasi interamente gli Investimenti Operativi (534,8 m€). Considerati anche gli investimenti per M&A (45 m€), la distribuzione di dividendi (252 m€) e l’utilizzo di accantonamenti (29 m€) alla fine del terzo trimestre 2024 risultava un saldo netto negativo per 347,3 m€. L’Indebitamento Finanziario Netto al 30 settembre 2024 ammonta quindi a 4.175,0 m€, contro i 3.827,7 del 31.12.2023.
Il rapporto Debito/EBITDA alla fine di settembre 2024 risulta pari a 2,7x: un livello che si mantiene in linea con quello dei precedenti due trimestri e rimane inferiore alla soglia di 3,0x che Hera si è posta per mantenere la propria ampia flessibilità finanziaria.
Infine, come riflesso dell’aumento dell’EBIT, migliorano significativamente anche i ritorni, con un ROI che passa dal 9% a fine settembre 2023 al 9,5% nello stesso periodo del 2024 e un ROE che raggiunge l’11,7%, contro il 10,6% del dato dello stesso periodo del 2023.