Storie
Uno sguardo ai numeri
A fuoco gli obiettivi del Piano 2024-2028

Il nuovo Piano che guida il percorso di Hera verso l’orizzonte del 2028 ha tutte le caratteristiche di un piano di crescita ad alta visibilità e a basso rischio.

Dei 4,6 miliardi di euro di investimenti previsti cumulativamente nel quinquennio, infatti, ben 2,4 miliardi sono investimenti di sviluppo – di cui 2,1 miliardi come capex operativi e circa 300 milioni per M&A. A questi si aggiungono ulteriori investimenti per 500 milioni di euro finanziati con contributi a fondo perduto.

Hera concentrerà circa il 60% di questi investimenti di sviluppo nelle Reti e nella Raccolta rifiuti, fornendo ampia visibilità all’obiettivo di raggiungere un ROI del 9,5% nel 2028 rispetto all’8,7% del dato 2023 adjusted.

Sulla spinta degli investimenti pianificati, tutti i business forniranno un contributo migliorativo all’EBITDA di Gruppo, che nel quinquennio è atteso aumentare in modo strutturale di 475 milioni di euro, facendo leva su specifici fattori alla base della crescita, differenziati per ogni area.

Grazie a un’attenta allocazione del capitale nell’ambito del portafoglio, a fine Piano Hera potrà contare su un’equilibrata ripartizione delle attività: un fattore che è alla base della resilienza dei risultati economico-finanziari di Gruppo anche in periodi di forte volatilità delle variabili di scenario.   

 

4,6 miliardi di euro di investimenti complessivi, con un peso sostanziale della componente dedicata allo sviluppo, saranno oculatamente distribuiti tra i vari business: è così che Hera costruisce le premesse per la continua crescita, gli elevati ritorni e la resilienza dei risultati.

Hera ha pianificato di investire 4,6 miliardi di euro nel quinquennio 2024-2028. Una significativa componente di questo ammontare, pari a 2,1 miliardi di euro, sarà destinata a progetti di sviluppo sotto forma di capex, mentre le operazioni di M&A, altro catalizzatore della crescita, assorbiranno circa 300 milioni di euro.

Gli investimenti di sviluppo saranno ripartiti in modo da riflettere le esigenze e le opportunità di ritorno offerte dalle singole aree di attività, potendo contare su un assetto multi-business. In questo modo, l’allocazione del capitale segue una logica di ottimizzazione di portafoglio, che permette di cogliere le migliori opportunità di ritorno sui diversi segmenti di mercato in una specifica fase e di conseguire risultati a livello di Gruppo che minimizzano gli impatti della volatilità nel contesto esterno.

Nell’arco del quinquennio di Piano, Hera dedicherà circa il 60% degli investimenti di sviluppo a business regolati, considerando, oltre alle Reti, le attività di raccolta rifiuti che fanno parte dell’area dell’Ambiente.

 

Tutte le aree strategiche contribuiranno ad alimentare il progresso dell’EBITDA di Gruppo

Nel 2028 Hera prevede di potere conseguire un EBITDA di 1.700 milioni di euro, con un aumento strutturale di 475 milioni rispetto al dato adjusted del 2023. Alla realizzazione di questo progresso concorreranno tutti i business, con pesi ben bilanciati: nel dato atteso per il 2028, 36% dell’EBITDA è riferibile alle Reti, 28% all’Ambiente e 34% all’Energia.  

L’EBITDA delle diverse aree strategiche riflette specifici fattori alla base della crescita

Nelle Reti, Hera farà leva sul robusto piano di capex di sviluppo e di M&A, per un totale di 1,3 miliardi, oltre che sulle efficienze conseguibili nella gestione degli asset, che sono premiate dalla regolazione. Nel periodo di Piano, tra le metriche operative di maggior rilievo, è prevista una riduzione del 10% delle perdite di rete, frutto anche dell’applicazione di nuove tecnologie che favoriscono la manutenzione predittiva, e un incremento al 14,4% nell’acqua riutilizzata. Oltre a un’espansione nel teleriscaldamento, è previsto un aumento nel numero degli allacciamenti. Altro fattore non trascurabile: il consolidamento integrale delle attività di AIMAG, che nel 2028 dovrebbe raggiungere 77 milioni di euro di EBITDA, offrirà un apporto significativo all’incremento complessivo di 155 milioni di euro dell’EBITDA dell’area Reti nel suo insieme.

Hera dedicherà inoltre notevoli investimenti a un rafforzamento della propria infrastruttura di rete, per renderla sempre più resiliente a fronte di eventi atmosferici di notevole impatto, che il Cambiamento Climatico sta rendendo più frequenti. In chiave di decarbonizzazione, infine, gli investimenti renderanno le reti di Hera pronte a distribuire idrogeno.

Grazie agli investimenti pianificati, la RAB delle attività di distribuzione di gas ed elettricità e del ciclo idrico è prevista aumentare da 3,3 miliardi di euro del 2023 a 4,5 miliardi a fine Piano, con uno sviluppo pari quasi al doppio rispetto al FCF generato dalle attività a rete; una scelta che consente il riequilibrio del portafoglio e sostenuta da una maggiore profittabilità, consideratala revisione del WACC.

Grazie agli investimenti pianificati, in parte già realizzati come nel caso dell’operazione AIMAG, e a un’accurata gestione, che consente di cogliere al meglio la struttura remunerativa del quadro regolatorio, l’EBITDA delle Reti è atteso in aumento a un tasso medio annuo ponderato del 6%.

Nell’area Ambiente Hera punterà a espandere i vantaggi competitivi già raggiunti dato il forte posizionamento di cui gode, facendo leva sull’offerta di soluzioni di Global Waste Management dedicata alla clientela business, che richiede un servizio a 360 gradi, e sulla capacità di trattamento dei rifiuti attraverso modelli di economia circolare in segmenti a grande specializzazione, come ad esempio le plastiche di alta qualità (PE, PET e in futuro fibre di carbonio e plastiche rigide), che consentono un pricing più remunerativo.

Hera coglierà inoltre al meglio le opportunità di ritorni che emergono dalle partnership che ha siglato per fare fronte all’espansione dei mercati e della domanda, superiore alla capacità di sviluppo impiantistico.

Il FCF quinquennale di 900 milioni di euro sarà interamente reinvestito nello sviluppo, per aumentare la capacità impiantistica e per realizzare operazioni di M&A – selezionando tra oltre 200 target possibili identificati nel settore.

Grazie a queste azioni, agli investimenti pianificati, anche tramite M&A, e al reinvestimento di tutti i cash flow generati dal business, è previsto che l’EBITDA dell’area Ambiente cresca a un tasso medio ponderato annuo del 7% nel periodo 2024-2028.

Nell’area Energy, Hera farà leva infine sul proprio posizionamento di terzo operatore nel mercato italiano, forte di una base di 4,5 milioni di clienti che hanno dimostrato una fidelizzazione superiore a quella media del settore, con un bassissimo tasso di insolvenza nei pagamenti. Hera ha tutte le premesse, quindi, per beneficiare del processo di liberalizzazione, sia perché ha portato quasi un milione di clienti STG che passeranno a un contratto a libero mercato con Hera stessa automaticamente il 1° aprile 2027, sia perché lo sviluppo organico permetterà di compensare sostanzialmente il churn rate fisiologico, consolidando nel 2028 una base di clienti a 4,5 milioni di unità.

Gli investimenti di sviluppo dell’Energy, di complessivi 500 milioni di euro, saranno dedicati a sostenere un ulteriore ampliamento della base clienti, pur applicando assunzioni molto conservative in termini di churn rate. Sotto il profilo dei capex, Hera ha inoltre pianificato di concentrare le proprie risorse nello sviluppo di 170 MW di nuova capacità produttiva nel segmento delle energie rinnovabili.

Proseguirà inoltre la penetrazione nei Servizi a Valore Aggiunto, dove Hera ha maturato ampia esperienza.

Al netto delle opportunità temporanee che sono state colte nel recente passato, l’EBITDA dell’area Energy è atteso in crescita “strutturale” a un tasso medio annuo ponderato del 13% nel quinquennio. Oltre al contributo dell’espansione della base clienti a libero mercato e dei nuovi capex, l’EBITDA trarrà impulso dal recupero previsto in termini di shaping cost straordinari, sostenuti nel 2023.

La generazione di free cash flow in eccesso rispetto alle esigenze di assorbimento nel business stesso andrà a coprire una quota importante degli investimenti delle Reti e a finanziare la distribuzione di dividendi agli azionisti di Hera.  

Ritorni attraenti a fronte di un controllato profilo di rischio

Per effetto delle linee di azione descritte nelle diverse aree, il Return on Investment di Gruppo è stimato raggiungere il 9,5% nel 2028, rispetto all’8,7% adjusted del 2023.

Nel quinquennio coperto dal Piano, i ritorni sul capitale investito sono attesi in crescita in tutti i business.

Nelle Reti, Hera beneficerà dell’aumento medio di 60 punti base dei ritorni medi regolati stabilito da ARERA, mentre nell’attività di raccolta rifiuti l’incremento sarà di 30 punti base.

Nei business liberalizzati dell’Ambiente, relativi alla componente di trattamento dei rifiuti, il ROI è atteso in crescita di 340 punti base, per effetto delle dinamiche dei prezzi di mercato e del peso crescente dei servizi con marginalità più alte.

Nell’Energy, il ROI è visto mantenersi su livelli prossimi al 20%, grazie alle azioni per espandere le quote di mercato che controbilanciano il venir meno di alcune opportunità di business che sono state considerate prudentemente come temporanee.

^Dato rettificato per le attività collegate all’Ecobonus

Il rafforzamento del ROI consolidato di 80 punti base previsto nel periodo di Piano ha caratteristiche di forte visibilità e di rischio contenuto, in considerazione del peso rilevante dei business regolati o semiregolati nel portafoglio di Hera e dei solidi vantaggi competitivi che i nuovi investimenti previsti andranno a cementare.

23 Gennaio 2025
Direttore responsabile:
Jens K. Hansen
Concept e contenuti editoriali:
Blue Arrow - Lugano