Storie
Il messaggio del presidente esecutivo
La creazione di valore poggia su una solida strategia

Il Piano Industriale 2024-2028 presenta importanti conferme rispetto al Piano precedente, soprattutto a livello di impianto strategico. Hera intende rimanere coerente con un modello di business e con un approccio gestionale che hanno dimostrato di potere assicurare continuità alla crescita mantenendo un basso profilo di rischio, anche in scenari esterni molto sfidanti.

Alla base di un ROI atteso pari al 9,5% nel 2028, sta un importante piano di investimenti, da 4,6 miliardi, prevalentemente volto a dare concreta realizzazione a obiettivi di sostenibilità. Circa metà degli investimenti di sviluppo, in particolare, sono destinati a rafforzare le infrastrutture delle Reti.

Nonostante l’indebolimento delle prospettive di crescita in Europa, Hera prevede di potere offrire ai propri azionisti, nel quinquennio 2024-2028, un Total Shareholder Return medio di circa l’11% all’anno, migliorando l’entità della creazione di valore rispetto al Piano precedente e mantenendo un prudente rapporto tra Debito ed EBITDA, atteso pari a 2,8x nel 2028.

La volontà di attenersi a una rigorosa disciplina, oltre che nella allocazione del capitale, anche nei livelli di leverage, non rappresenta un freno: consente anzi di potere dare ulteriore impulso alla crescita, avendo a disposizione circa un miliardo di euro di risorse attivabili per cogliere le giuste opportunità in cui investire, andando oltre quelle già inserite nel Piano.

I risultati del preconsuntivo 2024 più brillanti delle attese e la visibilità sui ritorni futuri giustificano una più generosa politica dei dividendi rispetto al Piano precedente, già a partire dal dividendo per azione relativo all’esercizio 2024, che sarà proposto pari a 15 centesimi di euro.


Gentili Azionisti,

dopo avere presentato nel gennaio scorso un Piano 2023-2027 che ha incontrato una favorevole accoglienza per le rigorose logiche di creazione di valore che lo guidavano, possiamo oggi comunicarvi con soddisfazione i numeri del preconsuntivo 2024 che ne mostrano i primi frutti.

Questi dati preliminari sull’esercizio appena concluso ci confortano, tanto per il fatto che le scelte strategiche si sono dimostrate valide quanto per avere confermato che le persone di Hera sono capaci di attuarle con rigore.

L’EBITDA 2024 cresce oltre le attese

La performance del 2024 fornisce indicazioni positive sotto il profilo quantitativo e qualitativo.

Con un EBITDA previsto superiore a 1.550 milioni di euro, in crescita quindi di oltre 50 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, confermiamo il track record di risultati in continuo miglioramento nel tempo. Il livello di EBITDA conseguito supera anche le attese del consensus degli analisti.

D’altro lato, il progresso realizzato nel 2024 è molto apprezzabile anche per la natura strutturale e ripetibile dei ricavi, essendo venute nel frattempo completamente meno quelle opportunità legate agli incentivi fiscali dell’Ecobonus 110% che avevamo saputo ampiamente cogliere nel triennio precedente.   

Il portafoglio di business ha offerto un contributo corale alla realizzazione di questo progresso, con le positive dinamiche dell’Ambiente e delle Reti e con un business Energy che ha saputo quasi completamente compensare l’esaurirsi dei ricavi da Ecobonus grazie anche alla normalizzazione degli shaping cost 2023.

La significativa generazione di cassa ci ha inoltre permesso di continuare a investire e mantenere al contempo la leva stabile a 2,6x a fine 2024, confermando una situazione di virtuoso equilibrio finanziario e il permanere di potenziali risorse per cogliere future opportunità di acquisizione.   

Il nuovo Piano rimane coerente con quello precedente nella propria impostazione strategica

La valida risposta che Hera ha saputo offrire anche nel corso dell’ultimo esercizio, in uno scenario incerto e complesso, mettendo a segno risultati in continuo progresso trimestre dopo trimestre, ha rafforzato la nostra convinzione che sia opportuno rimanere fedeli all’efficace impianto strategico disegnato nel Piano 2023-2027.

Continueremo perciò, anche nei prossimi anni,
a promuovere una crescita sostenibile puntando alla creazione di valore.

Perché la crescita sia in grado di creare effettivamente valore richiederà soddisfacenti ritorni degli investimenti e rispetto di adeguati livelli di flessibilità finanziaria, così come la logica di autentica sostenibilità richiederà scelte di business coerenti con un orientamento al lungo termine e una continua attenzione agli stakeholder. Continueremo inoltre a rafforzare la resilienza delle nostre performance puntando sui benefici di un portafoglio multi-business ben calibrato e su una conservativa gestione dei rischi.

Nel Piano al 2028, Hera mira ad ampliare la creazione di valore per gli azionisti

Secondo la logica che già avevamo espresso un anno fa, in Hera intendiamo misurare quanto valore creiamo sulla base del differenziale tra il Ritorno sugli Investimenti, o Return on Investment, e il costo medio ponderato del capitale, ovvero il WACC.

Avendo l’obiettivo di far crescere il ROI di fine Piano al 9,5% ci attendiamo di potere vedere il differenziale ROI/WACC dilatarsi dai 370 punti base del 2027 nel Piano precedente a circa 400 punti base nel 2028.

Il Total Shareholder Return si attesta perciò su livelli a doppia cifra, intorno all’11%, attraverso il contributo di una crescita media degli utili per azione del 6% circa e un rendimento del dividendo prossimo al 5%.

Nonostante le indebolite prospettive di crescita in Europa,
abbiamo perciò mantenuto un significativo livello di TSR
senza mutare il conservativo profilo di rischio,
consapevoli delle caratteristiche di resilienza offerte
dal nostro portafoglio multi-utility.

Confermiamo l’impegno a essere sempre più focalizzati su business che creano valore sostenibile

Essere sostenibili per molte aziende significa dovere pagare un prezzo in termini di minore crescita o profittabilità. Per Hera, vale il principio opposto.

La sostenibilità, secondo pilastro
della nostra strategia, è un vero e proprio
propulsore della crescita.

Ci attendiamo infatti che, nel periodo di Piano, l’EBITDA cumulativo misurato in chiave CSV – secondo l’approccio Creating Shared Value riferibile ad attività che creano valore condiviso – possa crescere di 350 milioni, quindi ben oltre la crescita complessiva prevista dal Piano, passando dal 52% nel 2023 al 66% nel 2028, sulla spinta di investimenti pianificati che sono al 96% in linea con la tassonomia UE.

Questo approccio comporta mirate e impegnative decisioni di investimento, che nel quinquennio 2024-2028 assorbiranno risorse su tre fronti: iniziative dedicate a migliorare la circolarità delle risorse per circa 2,0 miliardi di euro, progetti che consentiranno di abbattere progressivamente le emissioni di CO2 per un ammontare pari a 1,1 miliardi e, non da ultimo, attività destinate a rendere i nostri asset ancora più resilienti e capaci di fronteggiare i sempre più frequenti e intensi fenomeni esogeni per 2,4 miliardi.

Vogliamo creare valore sostenibile mantenendo il rischio al livello più basso possibile

La nostra terza priorità strategica, strettamente integrata alle due precedenti, è quella di salvaguardare la resilienza dei risultati e garantire visibilità ai cash flow. Nel tempo Hera ha affinato la propria capacità di proteggersi dai rischi operativi e macroeconomici grazie a un evoluto sistema di Enterprise Risk Management che presidia in modo centralizzato tutte le attività del Gruppo.

In questo senso, oltre a usare la leva di calibrare correttamente il peso dei diversi business in portafoglio, con un bilanciamento tra attività regolate e non regolate, siamo sempre attenti a gestire le attività a libero mercato secondo logiche che stabiliscono il giusto grado di assunzione dei diversi rischi a fronte dei ritorni esperibili.

Questo approccio orienta tutte le nostre decisioni di investimento, sia quelle operative sia quelle di M&A, così come le politiche di approvvigionamento, di finanziamento e di hedging.

Confermiamo, in linea con il Piano precedente, una crescita strutturale dell’EBITDA a un tasso medio del 7%

Nel Piano 2024-2028 puntiamo a raggiungere 1,7 miliardi di EBITDA. Tale progresso nel quinquennio sarà guidato per 375 milioni dall’espansione organica e per 100 milioni dalle operazioni di M&A che così compensano il venir meno di alcune opportunità di mercato non ricorrenti.

Siamo perciò di fronte a un tasso di sviluppo che ricalca quello presentato nel precedente piano, con una maggiore visibilità, tuttavia, riferibile alla seconda componente. L’accordo appena annunciato per rafforzare la nostra quota in AIMAG copre infatti circa 77%, al netto di sinergie, dei 100 milioni di incremento dell’EBITDA derivanti dall’ampliamento del perimetro.

Ci attendiamo che tutti i business offrano un contributo positivo alla crescita di Gruppo, facendo leva su elementi di natura strutturale. Al 2028, venuti meno gli interventi incentivati di efficientamento energetico degli edifici, ci attendiamo la ricomposizione di un equilibrato mix di business, con un 36% dell’EBITDA che deriva dalle Reti, un 28% dall’Ambiente e il rimanente 34% dall’Energy.

Continueremo a investire con convinzione: al Piano di Investimenti quinquennale prevediamo di dedicare 250 milioni di euro in più rispetto al Piano precedente

Dietro questa performance operativa attesa sta un Piano di Investimenti di complessivi 4,6 miliardi di euro, dei quali ben 2,4 miliardi dedicati allo sviluppo.

Puntiamo a rafforzare i nostri asset: oltre la metà degli investimenti di sviluppo saranno infatti destinati ad aumentare la RAB nelle Reti, mentre 0,7 miliardi saranno dedicati all’Ambiente per la realizzazione di nuovi impianti di trattamento o l’acquisizione di società proprietarie di impianti già in funzione, in una logica di make-or-buy.

Con ben il 60% dei capex
di sviluppo concentrati su infrastrutture regolate,
possiamo contare su un’ampia visibilità dei ritorni futuri.

All’Energy, che tipicamente necessita di un inferiore assorbimento di capitale investito rispetto agli altri business, dedicheremo 500 milioni, con l’obiettivo di sostenere l’espansione della base clienti e rafforzare il portafoglio di asset rinnovabili.

Larga parte del Free Cash Flow che sarà prodotto andrà a sostenere gli investimenti in sviluppo, alimentando nuova crescita  

Hera genererà importanti flussi di cassa operativa, che prevediamo possano raggiungere 5,5 miliardi di euro cumulativamente nel periodo di Piano. Al netto degli investimenti destinati a mantenere elevata la qualità dei nostri asset e dell’assorbimento in capitale circolante e accantonamenti, ci attendiamo di avere a disposizione complessivamente un Free Cash Flow di circa 3 miliardi: risorse che saranno per l’80% circa reinvestite in capex di sviluppo e in M&A.

I 900 milioni di euro di FCF generati dall’Ambiente saranno dedicati a capex di sviluppo e all’M&A nel medesimo business, allo scopo di rafforzare i forti vantaggi competitivi di cui godiamo come leader in un mercato che soffre di una strutturale insufficienza nella capacità di trattamento degli impianti rispetto alla domanda: un posizionamento che ci permette di beneficiare di ritorni attraenti a fronte di un controllato profilo di rischio e che vogliamo quindi rendere sempre più solido.

Anche nelle Reti, i 700 milioni di FCF saranno completamente reinvestiti al fine di accrescere la RAB, soddisfacendo circa la metà di quello che abbiamo in programma di realizzare in termini di capex complessivo.

Nell’Energy, infine, prevediamo una robusta generazione di FCF, intorno a 1,5 miliardi cumulativi nel quinquennio. Essendo questo un business con un limitato assorbimento di capitale, prevediamo che solo il 30% di quell’ammontare sia reinvestito in capex di sviluppo e in M&A. Un 40% del FCF sarà perciò diretto a coprire il Piano di Investimenti delle Reti. Il restante 30%, infine, finanzierà la distribuzione dei dividendi agli azionisti di Hera.

Hera crea valore, quindi, non solo garantendo
la migliore redditività possibile nell’ambito del singolo business,
ma anche assicurando l’equilibrio
del portafoglio e reinvestendo
surplus di cassa di un business
a sostegno degli investimenti negli altri

Grazie a questa ben ponderata allocazione del cash flow generato, prevediamo di potere giungere a fine 2028 con una leva finanziaria su un prudente livello di 2,8x.

Rafforziamo il nostro profilo di rendimento/rischio

Una scrupolosa allocazione ottimale del capitale è alla base degli elevati ritorni che prevediamo di potere generare: a fronte di un capitale investito che si espande da 7,6 miliardi del 2023 a 9,6 miliardi a fine Piano, ci aspettiamo di potere fare crescere il ROI nel quinquennio di 80 punti base, dall’8,7% del 2023 adjusted fino al 9,5% del 2028, con quelle caratteristiche già osservate in passato, di bassa volatilità dei risultati e di continuità nel percorso di crescita.

…mentre continuiamo a potere contare su circa un miliardo di euro di risorse finanziarie attivabili a fronte del profilarsi di ulteriori investimenti

La leva finanziaria di fine Piano, che abbiamo calcolato a 2,8x, implica che intendiamo continuare ad avere a nostra disposizione l’opzione di essere flessibili, estendendola eventualmente fino a 3,3x – un livello che, abbiamo constatato, ci permette di mantenere un buon credit rating.

Questo comporta la possibilità di destinare circa un miliardo di euro di ulteriori risorse alla realizzazione di operazioni che non abbiamo incluso in questo Piano ma che potrebbero concretizzarsi.

Il settore delle utility ha bisogno di trovare un nuovo assetto, più concentrato

Operiamo in un mercato, quello italiano, che presenta interessanti occasioni, data la struttura ancora molto poco concentrata degli operatori e una persistente carenza di infrastrutture, tanto nei business regolati quanto in quelli liberalizzati.

L’intensa fase di gare in vista potrebbe rappresentare il catalizzatore di un virtuoso processo di concentrazione, inducendo le realtà di minori dimensioni a stringere partnership con player di peso, come Hera, per avere probabilità di vincere le gare e continuare a operare nei propri territori di riferimento.

Queste opportunità, che si andrebbero ad aggiungere ai ritorni che il Piano 2024-2028 presenta, porterebbero con sé ulteriore creazione di valore senza mutare le caratteristiche di basso profilo di rischio che Hera oggi può vantare. Come abbiamo sempre dimostrato, procederemo infatti a chiudere operazioni di M&A solo a multipli che non diluiscano i nostri risultati, guardando a territori e a business che siano coerenti con il nostro attuale portafoglio, senza avventurarci in imprese che comportino lunghi e incerti iter autorizzativi.        

Gli azionisti potranno partecipare ai buoni risultati del 2024 e degli esercizi successivi, beneficiando di una crescita più dinamica degli utili che giustifica una distribuzione di dividendi maggiore rispetto al Piano precedente passato

Considerato l’obiettivo di EBIT di 911 milioni di euro nel 2028, grazie al contributo di un’efficiente gestione anche in area finanziaria e fiscale, prevediamo di potere raggiungere un EPS di 34 centesimi di euro nel 2028, con una crescita media annua di circa il 6% nel periodo di Piano.

Per l’esercizio 2024 proporremo la distribuzione di 15 centesimi di euro per azione, rispetto ai 14,5 centesimi previsti dal precedente Piano.

La creazione di valore, che nel 2024
è andata oltre le attese, si traduce
quindi in una più generosa distribuzione di dividendi.

Abbiamo inoltre voluto aumentare di 0,5 centesimi anche il dividendo per azione previsto per tutti gli anni successivi, allo scopo di riflettere il migliorato profilo di crescita degli utili.

Con i 17 centesimi di floor del dividendo per azione del 2028, il tasso di crescita medio ponderato nel quinquennio si attesterebbe quindi attorno al 4%.

Siamo convinti che, grazie alla chiarezza degli obiettivi che abbiamo stabilito e alla coerenza nelle nostre linee di comportamento, potremo affrontare con successo le sfide che la realizzazione di questo Piano 2024-2028 comporta e dare nuove soddisfazioni ai nostri azionisti.

Cristian Fabbri
Cristian Fabbri
23 Gennaio 2025
Direttore responsabile:
Jens K. Hansen
Concept e contenuti editoriali:
Blue Arrow - Lugano