Nel contesto operativo molto sfidante che ha caratterizzato il primo semestre 2022 Hera ha fornito, ancora una volta, un’importante prova della capacità del proprio modello di business di realizzare continui incrementi dell’EBITDA.
Il progresso del 3,3% conseguito a livello di EBITDA nel semestre è stato conseguito facendo leva su un’attenta ricerca delle migliori opportunità all’interno di ciascuna area di attività e mantenendo un contenuto profilo di rischio nelle politiche gestionali. In questo modo, sono stati conseguiti apprezzabili risultati in tutti business.
L’Ambiente ha realizzato un incremento del 5,7% soprattutto grazie alla produzione di energia dei WTE e al business di rigenerazione delle plastiche, mentre la performance delle Reti (+3,6%) ha beneficiato della crescita organica e di un clima più rigido, che hanno permesso di più che compensare il taglio di 70 punti base del WACC stabilito dal Regolatore. Nell’area Energia, infine, dove prosegue ininterrotta l’espansione della base clienti, continuano a dare soddisfazione le attività di efficientamento energetico degli edifici, sotto la spinta degli incentivi “Ecobonus”.L’Indebitamento Finanziario Netto nell’arco del primo semestre cresce di 421,1 m€ (+12,9%), soprattutto a causa dei maggiori stoccaggi di gas (+377,8 m€), che Hera ha scelto di attuare per gestire la domanda della prossima stagione invernale in modo prudente. Il rapporto Debito/EBITDA si attesta comunque a 2,96x, rimanendo al di sotto della soglia di 3x che Hera si è imposta di non superare.
1° semestre 2022 (dati in m€) |
RICAVI 8.896,0 (+112,8%) |
EBITDA 631,2 (+3,3%) |
UTILE NETTO 183,3 (-1,6%) |
TOTALE INVESTIMENTI NETTI 288,5 (+16,7%) |
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO 3.682,4 (+12,9% vs. 31.12.2021) |
Per garantire una migliore comparabilità delle proprie performance nel tempo, Hera ha scelto di presentare i risultati del primo semestre 2022 secondo un criterio gestionale, anziché secondo quello contabile, che prevede la valorizzazione del magazzino delle commodity utilizzando il criterio del costo medio ponderato. Anche i dati del primo semestre 2021 sono stati esposti secondo il criterio gestionale, ai fini di un confronto omogeneo.
A causa del forte incremento dei prezzi del gas, infatti, l’intensa attività di stoccaggio avvenuta a partire dall’aprile 2022 con l’obiettivo di garantire il servizio di fornitura ai propri clienti, è avvenuta a costi al metro cubo fino a cinque volte superiori a quelli del secondo trimestre 2021. Il maggiore valore degli acquisti di gas effettuati per lo stoccaggio, determinato gestionalmente, sarà tuttavia pienamente recuperato nei prossimi mesi, quando saranno effettuati i prelievi per consegnare il gas ai clienti, secondo contratti a prezzi definiti.
Nel primo semestre 2022 i Ricavi di Gruppo sono ammontati a 8.896,0 m€, registrando un aumento del 112,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Come già era accaduto nel primo trimestre, l’area Energia ha fornito il contributo più significativo, a causa del forte incremento dei prezzi delle commodities e della maggiore attività di trading. Da segnalare anche il contributo alla crescita dei Ricavi consolidati di 144,0 m€ offerto dai servizi di efficientamento energetico degli edifici insieme alle attività a valore aggiunto.
L’EBITDA del Gruppo nei primi sei mesi del 2022 ha raggiunto 631,2 m€, consuntivando un miglioramento del 3,3% rispetto al primo semestre 2021. La performance positiva dell’EBITDA è stata trainata da fattori di crescita organica, dall’apporto incrementale delle operazioni di M&A, oltre che dalla forte espansione delle attività di economica circolare, in misura tale da più che compensare l’impatto negativo del taglio del WACC operato dal Regolatore.
Considerando la ripartizione dell’EBITDA per filiera, l’area Ambiente registra un incremento del 5,7%, avendo migliorato il proprio EBITDA di 8,1 m€ rispetto al primo semestre 2021. La parte regolata di raccolta ha registrato una flessione (-4,6 m€) a causa degli sconti offerti nelle gare, che Hera potrà comunque recuperare nel tempo, vista la durata di 13 anni delle concessioni che le sono state riassegnate. Sul risultato di quest’area ha impattato negativamente anche il fermo dei due WTE di Trieste e Ravenna per le attività di revamping (-6,8 m€); ciononostante, la produzione di energia derivante dai WTE ha offerto un contributo positivo di 9,8 m€ al netto dell’inflazione sul versante dei relativi costi di produzione. Continua inoltre a dimostrarsi molto rilevante il contributo di Aliplast (+5,1 m€), dato che gli elevati prezzi del petrolio alimentano la domanda di plastica rigenerata. Anche nel primo semestre continua l’apporto incrementale dell’M&A (+3,8 m€), frutto dell’inclusione del Gruppo Vallortigara nel perimetro Hera a partire dal secondo semestre 2021.
Le Reti hanno contribuito per 8,3 m€ alla crescita dell’EBITDA consolidato (+3,6%), riuscendo a compensare pienamente l’impatto del taglio di 70 punti base del WACC (-10,2 m€) nelle attività regolate della distribuzione. A sostenere l’incremento netto in quest’area ha contribuito la crescita organica, grazie a nuovi allacciamenti e all’effetto delle temperature invernali più rigide, che hanno favorito il business del teleriscaldamento. Significativo anche il peso dei premi per la qualità del servizio, tanto nel gas quanto nel ciclo idrico, grazie alle efficienze che hanno superato i livelli stabiliti da ARERA.
Le aree dell’Energia hanno messo a segno un incremento di 6,8 m€ (+3,1%) rispetto al primo semestre 2021, avendo raggiunto un EBITDA di 225,1 m€. La spinta maggiore alla crescita di questa area, per 15,8 m€, è legata alle attività di efficientamento energetico di edifici a uso residenziale, incentivate dall’Ecobonus, nonché ai servizi a valore aggiunto, in particolare per l’installazione di pannelli fotovoltaici presso i clienti. Anche le attività di vendita hanno offerto un contributo positivo (+2,3 m€), con una politica di copertura rispetto alle variazioni di prezzo delle commodity che è risultata premiante. L’espansione della base clienti ha inoltre giocato a favore, con 107,7 mila nuovi clienti acquisiti negli ultimi dodici mesi, di cui 75 mila nel settore dell’energia elettrica e 33 mila circa nel gas. Questi fattori positivi sono stati in parte compensati dalla riduzione (-11,3 m€) registrata nei servizi ancillari, a seguito di una normalizzazione dei servizi di dispacciamento forniti a Terna rispetto al primo semestre 2021.
EBITDA (m€) | I SEM. 2022 | I SEM. 2021 | Variazione |
Ambiente | 150,7 | 142,6 | +5,7% |
Reti | 239,6 | 231,1 | +3,6% |
Energia | 225,1 | 218,3 | +3,1% |
Altri servizi | 15,8 | 18,9 | -16,4% |
TOTALE | 631,2 | 610,9 | +3,3% |
Nonostante l’incremento conseguito a livello di EBITDA, l’EBIT subisce una lieve riduzione (-0,5%) portandosi a 334,9 m€: un andamento che risente dell’incremento dell’8% della voce Ammortamenti e Accantonamenti, principalmente frutto dei nuovi investimenti operativi, delle variazioni di perimetro, delle maggiori provvigioni delle Società di vendita, ma anche di prudenti accantonamenti al fondo svalutazioni crediti.
Migliora il risultato della gestione finanziaria (+7,6% rispetto ai primi sei mesi del 2021), raggiungendo un saldo di 50,9 m€. Nel semestre appena concluso Hera beneficia infatti di minori oneri finanziari sul debito a lungo termine per circa 3,8 m€, in conseguenza delle operazioni di liability management condotte con successo, inclusa l’emissione del sustainability-link bond da 500 m€ con una cedola di 108 punti base e scadenza 2034.
Il tax rate subisce un incremento, essendo passato dal 26,7% del primo semestre 2021 al 29%. L’incremento di oltre due punti percentuali è principalmente da attribuire alla contabilizzazione del contributo straordinario contro il “caro bollette” (l.51/2022), che ha pesato per 2,3 milioni, e ai minori benefici sul credito d’imposta per gli investimenti in innovazione e protezione dell’ambiente.
Nel primo semestre 2022 l’Utile Netto degli azionisti ammonta a 183,3 m€, registrando perciò un calo dell’1,6% rispetto al medesimo periodo del 2021 depurato per gli elementi non ricorrenti.
L’Indebitamento Finanziario Netto, che al 30 giugno 2022 è pari a 3.682,4 m€, presenta un incremento del 12,9% rispetto ai 3.261,3 m€ di fine 2021. Tale variazione è attribuibile principalmente ai maggiori stoccaggi di gas che Hera ha realizzato per gestire prudentemente la domanda della prossima stagione invernale, che hanno assorbito 377,8 m€.
Complessivamente il rapporto Debito/EBITDA, pari a 2,96x, resta al di sotto della soglia di 3,0x che Hera si è proposta di non superare.
Gli indicatori di redditività, con il ROI all’8,5% e il ROE al 9,8%, si mantengono comunque su buoni livelli, al di sopra del costo del capitale. Questo, nonostante entrambi gli indicatori riflettano l’impatto sul denominatore dei maggiori investimenti effettuati per l’acquisto di gas da immettere negli stoccaggi, mentre gli effetti economici sul numeratore si manifesteranno solo tra qualche mese, quando il gas sarà prelevato con l’inizio della nuova stagione termica.