Il nuovo Piano Industriale al 2025 vede Hera impegnata a offrire il proprio concreto contributo all’attuazione di un percorso di crescente sostenibilità ambientale, attraverso un importante piano di investimenti, per un totale di 3,8 miliardi di euro.
Gli investimenti cumulati nel periodo 2021-2025, per l’attenta allocazione che riflettono nelle diverse aree di attività, contribuiscono a sostenere una sensibile crescita dell’EBITDA, che è previsto raggiunga 1,4 miliardi di euro a fine Piano.
Al contempo, proprio grazie agli elevati ritorni attesi dall’insieme di progetti messi in campo, il nuovo Piano prospetta agli azionisti una maggiore remunerazione rispetto al Piano precedente, con dividendi in costante crescita fino a raggiungere 14,5 centesimi di euro nel 2025, a fronte del mantenimento di un solido profilo finanziario.
I risultati preliminari 2021 forniscono molte conferme sui trend storici, ma offrono anche un eloquente segnale sulle potenzialità di crescita organica che Hera può esprimere
Con un EBITDA di 1.220 milioni di euro e un rapporto Debito/EBITDA di circa 2,7 volte, nei dati preconsuntivi il 2021 si profila come un esercizio in cui abbiamo messo a segno una crescita organica tra le più importanti dalla creazione del Gruppo Hera a oggi. Un risultato ancora più rimarchevole se si considera che è stato raggiunto mantenendo intatta la solidità patrimoniale, nonostante il significativo ammontare di investimenti realizzati, pari a 650 milioni di euro.
“Aggiungerei anche che questi significativi risultati del 2021 sono il modo migliore per celebrare il traguardo dei 20 anni dalla costituzione del Gruppo”.
Allo stesso tempo sono la base più convincente per dare visibilità agli obiettivi futuri, dal momento che sono frutto di un’autentica vocazione alla sostenibilità e di un’impostazione strategica vincente, fatta evolvere nel tempo in funzione degli scenari esterni, ma sempre incentrata da un lato sulla crescita organica, derivante da un’attenta allocazione del capitale, e dall’altro su una politica di M&A molto selettiva nell’individuare i target e nel catturare le sinergie nei successivi processi di integrazione.
Con i risultati 2021 abbiamo inoltre confermato il trend di crescita ininterrotto che caratterizza l’EBITDA di Hera, con un tasso medio ponderato dal 2002 a oggi che si attesta al 10%.
Il consistente incremento del dividendo che il CdA proporrà per il 2021 riflette un EBITDA superiore agli obiettivi fissati
Nell’ultimo esercizio abbiamo inoltre ampiamente superato l’obiettivo di 1.135 milioni di euro di EBITDA che ci eravamo posti cinque anni fa. Il dato del preconsuntivo 2021, in sensibile progresso, crea dunque i presupposti perché il Consiglio di Amministrazione, nella seduta di marzo di approvazione dei risultati annuali, proponga all’Assemblea di approvare la distribuzione di un dividendo di 12 centesimi di euro per azione, in crescita del 9% rispetto a quello di 11 centesimi dell’esercizio 2020, superiore a quello di 10,5 centesimi originariamente indicato nel Piano industriale al 2021.
Alla luce delle dinamiche di mercato, Hera ha di fronte a sé differenziate opzioni di investimento
“Il nuovo Piano si colloca in uno scenario che offre interessanti opportunità: per questo investiremo in misura rilevante, concentrandoci sui progetti con i ritorni più visibili e attraenti”.
Nei prossimi cinque anni, nell’ambito dei business regolati avremo infatti la possibilità di partecipare alle gare per il rinnovo di quattro concessioni nella raccolta dei rifiuti e nella distribuzione del gas. Affrontiamo questi processi competitivi con la forza che ci deriva dall’avere vinto tutte le gare cui abbiamo partecipato nei nostri territori di riferimento – da quella del gas a Udine a quella del ciclo idrico a Rimini, per finire con le tre gare della raccolta dei rifiuti in Emilia-Romagna.
Nel business della vendita di energia saremo come sempre attenti a cogliere le occasioni di liberalizzazione del mercato italiano retail. Nel segmento dei clienti a maggior tutela, dove il processo di liberalizzazione è già partito, abbiamo già conquistato circa un terzo della clientela contendibile, maturando una preziosa esperienza sulle modalità di gara.
Un terzo versante sul quale focalizzeremo la nostra attenzione è quello di una mirata selezione di target di M&A, nell’ambito di un necessario processo di concentrazione sui mercati che vedono ancora la presenza di numerosi operatori di piccola dimensione, non solo nelle attività regolate ma anche in quelle liberalizzate, come nel caso della vendita di energia o del trattamento dei rifiuti.
Netta accelerazione degli investimenti, con un’allocazione attenta agli obiettivi ESG, in vista di interessanti ritorni
Le attraenti opportunità che ci presenta lo scenario esterno e la consapevolezza di potere fare leva sulla robusta piattaforma di infrastrutture, impianti e competenze che abbiamo costruito in questi anni ci ha portato a pianificare progetti di investimento per un totale di 3,8 miliardi di euro nel quinquennio 2021-2025: 641 milioni di euro in più rispetto agli investimenti cumulati del Piano 2020-2024.
Gli investimenti di sviluppo, pari a 1,8 miliardi di euro, rappresentano il 46,5% del totale, con la componente organica, pari a 1,3 miliardi di euro, che assume il peso più rilevante, essendo in aumento del 75% rispetto al Piano 2020-2024. Prevediamo infine di dedicare oltre 300 milioni di euro all’M&A e circa 160 milioni di euro alle gare per la distribuzione del gas.
La crescita organica traina l’EBITDA
I ritorni che ci attendiamo dagli investimenti pianificati daranno impulso alla crescita dell’EBITDA, che ci aspettiamo possa essere di 277 milioni di euro nel periodo di Piano, in modo da raggiungere un EBITDA di 1,4 miliardi di euro nel 2025.
“La crescita organica, con un contributo atteso di oltre 190 milioni di euro, sarà la componente di maggiore peso.”
Ci attendiamo infatti di potere beneficiare di maggiori quote di mercato nella vendita di energia, dove puntiamo a raggiungere 4,5 milioni di clienti, e nel trattamento dei rifiuti, dove stimiamo di potere aumentare di 600 mila tonnellate i volumi annui. Continueremo inoltre ad espandere i servizi a valore aggiunto e proseguiremo nello sviluppo di progetti di efficienza energetica. L’ampliamento della capacità degli impianti consentirà infine di aumentare i volumi.
Mentre le operazioni di M&A sono destinate a offrire un contributo di circa 100 milioni di euro, puntiamo anche a fare emergere efficienze per ulteriori 100 milioni di euro nel periodo di Piano, potendo contare su una piattaforma ben strutturata e scalabile, che ci consentirà di aggiungere volumi d’affari senza ampliare la base dei costi.
“Dato il peso crescente che assumeranno le attività a valore aggiunto, e in generale le attività a minore assorbimento di capitale, ci attendiamo che gli incrementi dell’EBITDA si possano tradurre in incrementi dell’EBIT in misura maggiore di quanto non sia avvenuto in passato.”
A fronte di un tasso di crescita medio annuo del 4,5% dell’EBITDA, ci attendiamo infatti che l’EBIT aumenti in media a un passo del 5,0% all’anno.
La politica dei dividendi rimane basata su un “floor” al quale si aggiunge la dinamica annua degli utili
Sulla scorta di una proiezione dell’Utile per Azione, che da 20,6 centesimi di euro del 2020 si muove verso l’alto per raggiungere 27,3 centesimi nel 2025, nel nuovo Piano abbiamo previsto di allineare il profilo di crescita del dividendo per azione alla dinamica degli EpS, che nel quinquennio presenta un tasso di crescita medio annuo del 5,7%.
Possiamo dunque concludere che in questi venti anni abbiamo lavorato con successo alla costruzione di una piattaforma che oggi ci consente di intercettare le giuste opportunità di investimento per accelerare la crescita, con ricadute positive per tutti i nostri stakeholder, a partire dalla remunerazione dei nostri azionisti.