La performance del primo trimestre 2020 evidenzia come Hera prosegua nel proprio percorso di sviluppo costruito in questi anni, facendo leva sulla crescita organica e sull’ampliamento del perimetro, riflesso di un modello industriale resiliente e delle operazioni di M&A realizzate nel passato esercizio; due elementi che insieme hanno saputo più che compensare gli impatti di una stagione invernale particolarmente mite e dell’emergenza legata a Covid-19, che hanno influenzato in particolare la domanda di servizi energetici e ambientali.
Pur avendo dimostrato le caratteristiche proprie di un titolo difensivo, il prezzo di Hera resta molto lontano dal fair value, a causa delle incertezze sulle modalità di uscita dell’Italia dalla fase più profonda della crisi originata dalla pandemia.
Al momento dello scoppio dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 in Italia, il prezzo del titolo Hera si trovava al massimo storico di 4,5 euro, raggiunto il 19 febbraio 2020. Il crollo che ha interessato in modo generalizzato i listini azionari ha condotto anche Hera a subire una brusca correzione, che tuttavia è risultata più contenuta rispetto a quella che ha interessato l’indice FTSE MIB e le altre multi-utilities.
Lo stringente lockdown adottato in Italia ha condotto a una serie di cambiamenti nelle attività commerciali e di servizio al cliente. D’altro lato, sono cambiati anche i consumi.
Hera ha messo in campo la consolidata esperienza di Hera Comm per affrontare la nuova situazione in modo da garantire insieme la sicurezza delle persone e la continuità del servizio.
In questi primi mesi dell’anno il raggio d’azione di Hera si è allargato, come riflesso dell’operazione conclusa con Ascopiave: l’integrazione di EstEnergy sta già mostrando i suoi frutti.